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Zaporizhia, la centrale nucleare più grande d’Europa sulla linea del fronte

“La fortuna non durerà all’infinito, un giorno finirà, dobbiamo evitare un incidente catastrofico”.

Sono le parole pronunciate dal segretario generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, questa settimana, durante una riunione speciale del consiglio di sicurezza dell’ONU dedicata alla centrale nucleare di Zaporizhia, in Ucraina.
Grossi ha presentato un piano, in cinque punti, per mettere in sicurezza il sito. Tra questi: nessun attacco militare in quella zona, nessun mezzo militare e nessuna presenza di militari nella centrale, un continua e ininterrotta alimentazione esterna.
Non è ancora chiaro se questa sarà la volta buona. Grossi si è detto ottimista sul supporto internazionale alla sua iniziativa, ma sul campo le cose non si stanno mettendo bene. La centrale, la più grande d’Europa, è stata occupata dai russi nelle prime settimane dell’invasione dell’Ucraina, a inizio marzo 2022, 15 mesi fa. Da allora il sito è rimasto sempre sulla linea del fronte, di fianco alla città di Enerhodar, sulla sponda est del fiume Dniepr, sotto Zaporizhia.
In tutto questo periodo russi e ucraini si sono accusati a vicenda per i tanti colpi di artig lieria che sono caduti intorno al sito, mettendo a rischio la sua sicurezza e non solo.Il sito è controllato da Mosca ma una buona parte del personale è ancora ucraino.
In questi giorni la TV britannica SKY News ha mandato in onda le interviste anonime a due presunti tecnici della centrale di Zaporizhia. Hanno raccontato di una situazione sempre più complicata: poco personale, sempre meno qualificato, continue interruzioni di corrente, manutenzione dei generatori non sufficiente.
Non solo. Secondo i due tecnici ucraini, intervistati da SKY News, i russi hanno portato intorno al sito, nelle ultime settimane, un’impressionante quantità di armi, uomini e mezzi militari. Segno che probabilmente temono sì la contro-offensiva ucraina ma soprattutto sanno anche che Kyiv non colpirà in quella zona.
“Se dovesse succedere qualcosa – ha raccontato uno dei due tecnici – rischieremmo un’incidente nucleare molto più grave di quello di Chernobyl. Con danni impensabili ben oltre l’Ucraina, per la Russia, l’Europa e tutta l’area del Mediterraneo.In questi mesi è saltata la corrente per ben sette volte. L’ultima la scorsa settimana.
Il ministero della difesa di Kyiv ha detto di temere una messa in scena da parte di Mosca. Un finto attacco ucraino per poter rispondere e nel caso bloccare la possibile imminente contro-offensiva.
Russi e ucraini non si sono ancora pronunciati sulla proposta di Rafael Grossi.
Nella centrale di Zaporizhia ci sono da mesi dei tecnici dell’AIEA, con il compito di monitorare la sciruezza del sito. Questo non ha fermato gli attacchi in quella zona.

Foto | La centrale nucleare di Zaporizhia, in Ucraina

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
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