Nicola e sua moglie sono dei Pionieri sui generis. Diciamo che lo sono stati, quando hanno iniziato il loro progetto. Non entrano nella nostra mappa dei lavori che fanno i giovani in Italia solo per una questione anagrafica. E quindi che c’entrano? C’entrano, perché quello della loro mini-fattoria è un modello che può tornare molto utile a chi sta iniziando un progetto simile al loro. Che è ambizioso e bellissimo, come può esserlo quello di vivere in modo indipendente. Attenzione, non isolati. Durante la nostra chiacchierata con Nicola viene fuori spesso l’importanza di sentirsi collegati ad una rete fatta però di persone e non di servizi. Ognuna con le proprie competenze e le proprie risorse da scambiarsi e barattare.
Bisogna fare una precisazione: la famiglia di Nicola è bravissima a risparmiare. Sulla spesa, perché molto del cibo se lo produce da sola. Sulle risorse, perché si sono costruiti una casa fatta così bene che quasi non ha bisogno di essere scaldata. Per cui il poco che ricavano dalla loro produzione agricola resta, con un po’ di attenzione, al disotto dei minimi fiscali, avendo quindi diritto a una serie di vantaggi. E questo gli permette di vivere benissimo, con un bimbo, solo della loro terra.
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