Il barista parla con l’amico che gli dice ‘stanotte non ho dormito’: “è perché stai da tanto senza lavorare. Si perde la spinta ad alzarsi per fare cose”. L’amico annuisce, la testa bassa. Sul bancone i santini di un candidato di Forza Italia. Alla radio ‘Volare’, versione dei Gipsy Kings. A Spinaceto non ci sono aspettative per le elezioni. “Non solo qui ma in tutte le periferie, Raggi prese un sacco di voti ma non succede più” dice una donna che è uscita da un corso di Yoga nella palestra del Municipio. Perché? “Ma si guarda intorno”? E indica aree verdi che sono immondezzai e cassonetti che strabordano.
“E sa chi li butta? Arrivano la notte dai quartieri delle ville dove c’è la raccolta differenziata, coi suv e scaricano di tutto. Ci usano come discarica”.
Una discarica. Le poche persone che camminano per strada e accettano di parlare si sentono un po’ così.E le carte le bottiglie gli pneumatici buttati a terra qua e là sono una metafora. Un’ora di autobus dal centro, per arrivare a Spinaceto e non per la distanza ma perché il servizio non c’è, per una coincidenza si aspettano anche 40 minuti. Una popolazione di anziani “e magari quando muoiono arriva qualche giovane”.
Servizi zero. “Mi sono trasferito qui per tenere il nipote a mia figlia” ci dice un uomo. “Altrimenti non saprebbe come fare”. “E qui vede si sta già bene” scherza amaro una signora. “Oltre il ponte ci sono i Casamonica. Sì sì, quelli”.
La sindaca Raggi al comizio di chiusura della campagna elettorale ha vantato i risultati contro le mafie. Qui, sembra che non se ne siano accorti. Quindi non sarà più come cinque anni fa? Non si può dire, perché sembra una sfida tra sfiducie. Salvini e Meloni sono venuti qui a chiudere la campagna elettorale, si sono abbracciati in pubblico ma a vederli non c’era quasi nessuno.”Una volta la politica era ideali” dice il nonno che è venuto a Spinaceto per il nipote. “Ora sono solo gruppi di potere”. Saluta gentilmente, va a preparare il pranzo.