Max o Maximilian? Il dubbio è lecito, parlando del nuovo album di Max Gazzè, intitolato proprio Maximilian. “Questo personaggio viene presentato come mio alter-ego, in effetti”, ci spiega Max Gazzè appena entrato in studio per la sua intervista a MiniSonica. “L’idea iniziale era di fare uscire un disco firmato proprio da Maximilian, come autore, un disco che doveva essere composto di musica particolare, legata alla sperimentazione e non per forza alla forma canzone. Poi invece sono arrivate delle canzoni, che quindi avevo lì da parte, e non volevo perdere l’entusiasmo di lavorarci facendole aspettare troppo. Quindi mi sono impegnato su queste canzoni, mantenendo questo pseudonimo nel titolo dell’album, per presentarlo al pubblico, anche perché penso che nel futuro farò davvero un disco di musica ‘diversa’ con questo nome”.
Ma cosa vuol dire per te ‘sperimentazione’?
Vuol dire sperimentazione sonora, legata ai sintetizzatori modulari, partendo dalle forme d’onda di base, quelle quadre, sinusoidali, triangolari. La combinazione armonica di questi elementi e strumentazioni mi interessa molto, l’idea insomma è di creare melodie e contrappunti così come in un’orchestra lo si fa usando gli strumenti a disposizione. Poi questi suoni sintetici possono essere incrociati con degli strumenti invece analogici e sinfonici: una cosa bellissima che mi è capitata di fare è di mettere insieme un Theremin con i violini di un’orchestra. La voce in tutto questo potrebbe esserci, ma usata sempre e solo come uno strumento.
A Maximilian hai scelto di dare una rappresentazione particolare, vestendolo da cavaliere d’altri tempo, con tanto di pelliccia e spada…
E’ la proiezione di quella che è un’immagine impalpabile, come qualsiasi figura storica rappresentata attraverso un’icona. Ho immaginato un personaggio che rappresenti sia il passato, ma anche il futuro. Infatti la foto lo ritrae in un ambiente che non ha a che fare con il passato, ma è anzi post-moderna, potrebbe essere un’astronave ad esempio!
E tu da bambino sognavi più di essere un cavaliere o un astronauta?
Tutte e due le cose, anche se forse più l’astronauta. Sono sempre stato affascinato dalla velocità, e come forse saprete io sono anche un pilota di auto da corsa, la pressione della forza G è qualcosa di cui sento un grandissimo bisogno fisico.
Non ti manca nemmeno la voglia di ricevere un’altra pressione, dal tuo lavoro di musicista. Dopo due anni intensissimi con Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, sei subito rientrato in studio per un disco tuo: sei davvero infaticabile?
C’è anche da dire che ero stato in tour con il mio disco precedente fino a duegiorni prima di entrare in studio con Daniele e Niccolò, con cui poi abbiamo passato due anni bellissimi. Ma già prima della fine di quell’esperienza io avevo delle cose pronte per il mio successivo disco e come detto non volevo lasciarle lì a ‘raffreddarsi’.
Per ascoltare l’intera intervista con Max Gazzè ospite di MiniSonica, clicca sul play qui sotto!