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Venezuela: Maduro inseguito dai contestatori

È diventato virale il video che mostra il presidente venezuelano Nicolas Maduro accerchiato da una folla inferocita mentre corre sull’isola Margherita, una delle piu note località turistiche del Paese.

Le immagini sono state girate da un’attivista anti Maduro

https://www.youtube.com/watch?v=wJVTtp16CD0

In realtà i video pubblicati su youtube sono diversi. Questo mostra il passaggio del corteo presidenziale dopo che Maduro è stato costretto a interrompere il suo jogging e salire a bordo di una vettura per allontanarsi dalla folla

https://www.youtube.com/watch?v=LnAX2uM7XUE

Il governo venezuelano ha rilasciato un altro video in cui una folla plaudente esalterebbe invece il presidente, ma visti i livelli di popolarità in cui è precipitato Maduro è probabile che si sia trattato piuttosto del tentativo di limitare i danni.

Questo è il commento di Alfredo Somoza, direttore della rivista online dialoghi.info, presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale di Milano e collaboratore di Radio Popolare: “L’opposizione è esasperata e lo è anche buona parte della popolazione dalla situazione in cui si trova il paese. Questa clamorosa manifestazione di protesta contro il presidente, circondato, inseguito, spintonato da una folla di contestatori, è stata possibile grazie probabilmente a qualche errore dei servizi di sicurezza che non avevano previsto questa situazione. Atmosfera incandescente a pochi giorni dalla manifestazione dell’opposizione che chiede un referendum per destituire il presidente. La costituzione lo prevede. Maduro deve decidere quando farlo svolgere. Se lo facesse svolgere dopo il gennaio del 2017, a Maduro potrebbe subentrare il suo vice. Se invece, il referendum dovesse essere convocato prima, tutto il governo dovrebbe andare a casa in caso di sconfitta. Chavez non ebbe paura di affrontare quella prova. Maduro invece teme il suo fortissimo calo di popolarità”.

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    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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