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Tratto dal podcast
Magic Box di gio 06/08
Cultura | 2020-08-06
Il regista e sceneggiatore Daniele Luchetti è il docente del laboratorio Valigialab 2020 in corso fino al 9 agosto nell’isola di Caprera nell’ambito della manifestazione “La valigia dell’attore”. Ne abbiamo parlato a Magic Box nell’intervista di Barbara Sorrentini.
Come sta funzionando e cosa stai facendo fare ai ragazzi che partecipano?
Io ogni tanto faccio dei seminari per giovani attori, attori professionisti o per registi che vogliono imparare la direzione degli attori in cui imparo più che insegnare. Quello che faccio è un po’ sempre lo stesso: cercare di partire dalle persone che mi trovo davanti e dare a loro quello che serve non tanto considerandomi come insegnante di recitazione, ma mettendo a disposizione la mia esperienza di regista per far vedere loro quanto lontano si può arrivare quando un regista è attento all’attore e quando un regista sfrutta, nella persona che ha davanti, la memoria personale, se stesso o altre persone di sua conoscenza per capovolgere e per approfondire l’interpretazione di un personaggio.
State lavorando su un testo in particolare?
Sì, faccio portare ai ragazzi dei testi, scene a due o monologhi, perchè da ogni testo, qualunque esso sia, si può fare questo discorso: per me la cosa più importante è personalizzare, portare a sé anche una cosa molto distante. Non c’è possibilità di errore, anche se mi porti un pezzo del teatro classico del ‘500 va benissimo anche quello per fare un lavoro sulla personalizzazione.
Tu lavori sempre con grandi attori. Come lavori con gli attori già formati di qualsiasi livello? Cosa chiedi e cosa ti danno?
In un certo senso bisogna sempre adattarsi a quello che sono, soprattutto con le persone che hanno già un’esperienza devi partire dal tipo di attore che hai davanti. C’è quello che ha bisogno di molta preparazione e di molte discussioni e c’è quello che, invece, va lasciato in pace e va semplicemente spinto per piccoli passi di qua e di là. È un po’ di tempo che mi sono organizzato per approfondire sempre di più le potenzialità dell’interpretazione e per costruire un arco del personaggio che sia un arco chiaro che sia tenuto sotto controllo, per avere una mappa dei sottotesti del personaggio affinché in ogni scena ci sia un sottotesto ben chiaro o per evitare il tono su tono su delle scene. Cerco di usare il più possibile gli strumenti che questa parte del mestiere offre.
Come è andato il tuo lockdown?
Durante il lockdown non ho potuto toccare il film “Lacci” perchè avevamo delle indicazioni molto restrittive. Non potevamo neanche finire di finalizzare il montaggio. L’ho vissuto un po’ come tutti, alternando panico e rilassatezza, angoscia e momenti di trascurabile felicità, ma soprattutto progettando il futuro. Adesso che si riparte ho l’agenda fitta di progetti sperando che non si blocchi tutto di nuovo.
Foto dalla pagina Facebook di Daniele Luchetti
(potete ascoltare l’intervista a Daniele Luchetti a partire dal minuto 16)