No al confronto di pancia.
E’ l’appello di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, a pochi giorni dal referendum.
Onida sostiene le ragioni del No e spiega di essere preoccupato per il clima di tensione, che potrebbe sfavorire il No.
“C’è un clima eccessivo attorno al referendum -afferma Onida – ci sono molti argomenti sbagliati da una parte e dall’altra e il rischio è un confronto non di idee ma di pancia ed è pericoloso in questo momento. Si è perso il merito del confronto, purtroppo per colpa di entrambe le parti”.
Grillo ha detto votate di pancia e non di cervello
“E’ un pericoloso andazzo. Il rischio è che, qualunque sia l’esito del voto, ci ritroviamo con un minore senso di unità nazionale e della Costituzione come simbolo e terreno di unità, con un aggravamento degli atteggiamenti di ribellione. Non abbiamo bisogno di un Paese cosi”.
La previsione è che voti il 50 per cento o poco più degli elettori. Non è già una scontitta che metà del Paese non sia interessato?
“Certo è una sconfitta. Dovuta a molti fattori, il primo dei quali è che è stata proposta non una domanda precisa su questioni separate ma una domanda globale: volete la grande riforma? La Costituzione non ha bisogno di grandi riforme ma di una opportuna manutenzione. Rischiamo invece di avere domani una Costituzione più debole”.
Renzi oggi dice se ci fosse il 50 per cento più uno dei votanti sarebbe più che sufficiente
“Da un punto di vista giuridico è cosi ma è un peccato che la Costituzione sia oggetto di una consultazione di questo genere. Non c’è una coscienza costituzionale forte neanche da parte della maggioranza che propone la riforma“.
Cosa si dovrebbe fare invece?
“Intervenire sul processo legislativo non solo per accelerare e sveltire ma migliorare qualitativamente la produzione di leggi. Ad esempio combattendo il fenomeno dell’abuso dei decreti legge e l’eccesso di legificazione. In Italia si fa tutto per legge e le leggi entrano nei minimi dettagli mentre dovrebbero essere impostazioni generali chiare e nette destinate a durare nel tempo”.
Quale rischi ci sarebbero secondo lei se vincesse il Sì?
“Con il Sì approvato in questo modo rischiamo di avere una Costituzione meno funzionale e meno legittimata nel Paese, mentre dovrebbe essere elemento di unità nazionale”.
Ascolta l’intervista a Valerio Onida a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi
valerio-onida-intervista-30-novembre-2016