Approfondimenti

I profughi nel mondo sono più di 82 milioni, l’Italia non fa abbastanza

profughi

Secondo i dati diffusi dall’ACNUR, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati, i profughi nel mondo sono più di 82 milioni. In dieci anni è raddoppiato il numero di persone che scappa da guerre, persecuzioni, disastri ambientali provocati dal clima. Nella puntata di Memos del 22 giugno 2021 Lele Liguori ha intervistato Valerio Calzolaio giornalista, saggista, coautore di Libertà di migrare.

Chi fugge dalle persecuzioni e arriva in Europa, quasi sempre viene arrestato e respinto, è un’azione sistematica: avviene davvero così ai confini del nostro Continente?

Si, questo dimostra come i dati diffusi il 18 giugno dall’ACNUR siano soltanto delle sottostime del dramma a cui stiamo assistendo.
Per essere censiti e inclusi in quei dati bisogna avere un nome e un cognome riconosciuti a livello nazionale e lo status di rifugiato internazionale o di profugo interno. Molte persone in fuga non raggiungono mai questo status. Milioni di persone vengono uccise da disastri naturali o dalle persecuzioni che sono costrette a subire senza mai essere censiti.
Questo fenomeno esiste da sempre, ma purtroppo è in crescita.

Domenica 20 giugno è stata la giornata mondiale del rifugiato. Durante il suo discorso, il Presidente della Repubblica Mattarella ha definito i corridoi umanitari dei significativi esempi di accoglienza europea. Sono uno strumento che viene adottato in maniera consistente per accogliere i profughi?

Stiamo parlando di un fenomeno così terribile e drammatico che è giusto enfatizzare ogni aspetto positivo.
È vero che si sono istituzionalizzati alcuni corridoi umanitari, questo dimostra come si possa salvare la vita di tante persone e come si possano assistere tanti profughi in movimento. Purtroppo però i corridori non sono molti, non riguardano ogni rotta e consentono di aiutare soltanto un numero ridotto di persone. Questo non significa che non siano uno strumento positivo, il Presidente ha fatto bene a sottolineare il loro valore. I corridoi umanitari ci sono ed è giusto che ci siano, sarebbe importante rafforzarli e accrescerne il numero, perché in questo momento non consentono di affrontare seriamente la questione dei rifugiati.
Non consentono nemmeno di affrontare il tema dell’immigrazione regolare. I corridori umanitari riguardano chi scappa, ma ci sono tante persone che  potrebbero immigrare utilmente per cercare lavoro o le condizioni di vita civile che la nostra comunità può offrire.
Mancano i flussi regolari e manca la possibilità, per le decine di milioni di persone che avrebbero bisogno di rotte legali, di utilizzare i corridoi umanitari.

Il rapporto dell’alto commissariato dell’ONU per i rifugiati, che è stato presentato nei giorni scorsi, contiene numeri spaventosi. La cifra totale dei profughi nel mondo nel 2020 è di 82,4 milioni.
Il numero di rifugiati nel mondo cresce nonostante il COVID e i confini bloccati.

Il dato che è stato diffuso domenica scorsa riguarda il numero di rifugiati e profughi del 2020, nel 2019 erano 79,5 e l’anno prima erano 70,8 milioni. In due anni i profughi e rifugiati nel mondo sono aumentati di  circa 12 milioni. Non sono tutti rifugiati internazionali, la cifra di comprende anche i profughi interni. Questa distinzione è importante, perché, per quanto riguarda i rifugiati internazionali, oltre 20 milioni sono sotto la tutela dell’alto commissariato, quasi 6 milioni sono palestinesi, che sono rifugiati da generazioni e molti sono venezuelani. Poi ci sono quelli in attesa della risposta alla domanda di asilo. Spesso queste attese si prolungano per anni, tante volte intenzionalmente, in modo da disincentivare l’immigrazione. Nel loro insieme, questi rifugiati internazionali sono circa 40 milioni. I restanti sono profughi interni.

Vorrei si soffermasse un po’ sull’immigrazione causata dalla tratta di esseri umani in cui sembra che sia coinvolta anche la criminalità organizzata…

Questo tipo di tratta elude le statistiche dell’UNHCR. Le vittime sono persone estirpate dalla loro comunità e trasferite all’estero per lavorare nell’illegalità, senza alcuna tutela dei loro diritti. Purtroppo non abbiamo i loro nomi e cognomi. Questo conferma come le statistiche drammatiche, contenute nel rapporto dell’alto commissariato dell’ONU, siano in realtà delle sottostime.

L’ultima domanda riguarda i Paesi che accolgono i rifugiati. I numeri che si vedono nel rapporto dell’ Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati indicano la Turchia come il Paese che ha accolto il maggior numero di profughi, poi vengono la Colombia, il Pakistan, l’Uganda e la Germania. Come si possono interpretare questi dati?

Se si leggono i giornali sembra che l’Italia sia invasa da migranti irregolari, delinquenti che mettono a repentaglio la nostra cultura e la nostra identità. In realtà sono pochissimi. L’Italia non fa niente, sta a guadare, nonostante l’articolo 10 ci costringerebbe a dare asilo e assistere tutti coloro che non vedono rispettati, nel loro territorio, i diritti umani tutelati dalla nostra Costituzione.

In Italia assistiamo a 40000 arrivi l’anno che sono ben inferiori alle decine di milioni di persone che si riversano nei Paesi limitrofi, perché nel loro sono perseguitati.
L’Italia non è toccata da tutto questo, da noi non c’è sufficiente commozione o compassione per quello che avviene. I Paesi che accolgono sono altri. Alcuni li paghiamo noi. Ad esempio paghiamo la Libia e la Turchia per tenere imprigionati i migranti e non farli entrare in Europa. Dovremmo però chiederci quale sia la qualità della vita di un profugo in Turchia.

È ridicolo che in Italia non si faccia una legge seria sul diritto d’asilo o che non si faccia un decreto sui flussi regolari di migranti che, tra l’altro, servirebbero alle nostre imprese, al lavoro stagionale e a tante altre attività nel nostro Paese.
La maggior parte dei profughi viene accolta da Paesi poveri. Noi Paesi ricchi non facciamo nulla, con la parziale eccezione della Germania e della Svezia, che sono Paesi virtuosi a differenza dell’Italia.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 04/02 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 04/02 10:32

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 04/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 04/02/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-02-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 04/02/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 04-02-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 04/02/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Emanuele Valenti

    A come America - 04-02-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di martedì 04/02/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 04-02-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di martedì 04/02/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 04-02-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 04/02/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 04-02-2025

  • PlayStop

    Luisa Morgantini e l'arresto in Cisgiordania

    Martina Stefanoni ha intervistato Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, ex europarlamentare, che racconta del suo arresto avvenuto la settimana scorsa in Cisgiordania e della situazione nei territori occupati.

    Clip - 04-02-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 04/02/2025

    Carlo Altomonte, docente di politica economica dell’Università Bocconi di Milano, ci spiega cosa rischia l'Italia e l'Europa con i dazi di Trump e soprattutto cosa vuole il presidente USA (che non tassiamo i giganti statunitensi dell'high-tech). Francesca Spigarelli, docente di economia all'università di Macerata, analizza quanto converrebbe all’Europa rafforzare le sue relazioni con Cina e India. Il caso El Masry è stato portato in Parlamento dalle opposizioni vista la diserzione dei ministri e del governo nel spiegare il caso: Chiara Braga capogruppo PD alla Camera chiarisce cosa il governo deve chiarire urgentemente. Oggi Vittorio Arrigoni Vik, avrebbe compiuto 50 anni, lo ricordiamo con sua madre Egidia Beretta Arrigoni, con i libri, film e podcast a lui dedicati a partire da "Gaza. restiamo umani".

    Presto Presto – Interviste e analisi - 04-02-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 04/02/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 04-02-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 04/02/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 04-02-2025

Adesso in diretta