Un macabro scherzo del destino. Non il primo e neppure l’ultimo. Valeria Solesin, una delle 129 vittime degli attentati di Parigi, era stata volontaria di Emergency. Una pacifista uccisa dalla guerra, da una delle tante forme di guerra che provava a contrastare. Sono stati Gino e Cecilia Strada, il fondatore e l’attuale presidente di Emergency a renderlo noto. Di Valeria si erano perse le tracce da venerdì sera, quando insieme ai suoi amici provava a scappare dal Bataclan, la sala concerti presa d’assalto da un gruppo di fuoco jihadista. La circostanza che avesse perso lo stesso giorno i documenti ha reso più difficile l’identificazione. Fino a domenica mattina quando il personale dell’Ambasciata italiana ha potuto vederne il corpo per il riconoscimento ufficiale.
Valeria Solesin studiava a Parigi da sei anni, dopo aver frequentato l’Università di Venezia e Trento. Da studentessa si era avvicinata a Emergency. Così la ricorda Cecilia Strada.
Valeria Solesin è stata uccisa da una delle tante forme di violenza che prosperano grazie alle guerre. Ma Cecilia Strada, presidente di Emergency, ricorda che non è la prima volta che accade e che, purtroppo, potrà accadere ancora.
Poliziotti e soldati nelle strade di Parigi e Londra. Paura per il Giubileo. Strette di mano tra Obama e Putin. Promesse di fare tutto il possibile per sconfiggere lo Stato Islamico. Ma in queste promesse dei “grandi” della terra c’è molta, troppa ipocrisia. Ancora Cecilia Strada.