
Entrambe le parti, russi e americani, hanno sottolineato l’esito più che positivo delle quattro ore di incontro. Ha detto Marco Rubio, il segretario di stato statunitense: “Lavoreremo per la pace in Ucraina e per esplorare le incredibili opportunità geopolitiche ed economiche che le relazioni con la Russia presentano”. Ancora più forte la dichiarazione di Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo: “Non ci siamo limitati ad ascoltarci. Ci siamo sentiti”.
Le due parti hanno fissato un programma per uscire dallo scontro politico, diplomatico ed economico di questi anni. Verranno anzitutto riprese normali relazioni diplomatiche (oggi i due Paesi funzionano con rappresentanze diplomatiche ridotte al minimo). Come secondo passo, saranno avviate consultazioni formali sull’Ucraina. La volontà, dicono gli Stati Uniti, è quella di arrivare alla “fine permanente della guerra”, anche se non è chiaro cosa questo significhi, in termini di concessioni territoriali. Per esempio, gli inviati americani si sono rifiutati di dire cosa succederà alla Crimea. Non è nemmeno chiaro come, e se, Ucraina ed Europa parteciperanno ai negoziati.
Marco Rubio ha spiegato che “tutti coloro che sono coinvolti nel conflitto devono essere d’accordo” sull’esito finale del negoziato, ma questo appunto non vuol dire partecipare al negoziato. La parte americana ha detto che il mantenimento della pace postbellica dovrebbe essere garantito dagli europei, ma la Russia ha escluso qualsiasi dispiegamento di forze di peacekeeping europee in Ucraina. Una volta chiuso il capitolo della guerra ucraina, i due Paesi esploreranno le “straordinarie opportunità” di cooperazione geopolitica ed economica, come ha detto Marco Rubio.