Dopo una ventina di ore di discussione generale, ora si va al sodo e oggi si comincia a votare il provvedimento sulle unioni civili, già con lo scrutinio segreto. Il dibattito in aula che si è protratto fino a tarda sera è servito ai gruppi a prendere le misure delle proprie forze al Senato.
Alle 13 il Pd riunisce i suoi, compresi i cattolici per capire la forza numerica dei loro no, quanti saranno ad appellarsi al voto di coscienza, o quanti ad esempio per non creare una frattura troppo forte preferiranno essere assenti dall’aula, per non far andare sotto la maggioranza. Sarà il Presidente Pietro Grasso a decidere quanti voti segreti concedere, il Nuovocentrodestra di Alfano ha intenzione di chiederne tanti, bastano venti senatori per farlo.
Al momento quindi si va in aula con il testo Cirinnà: il premier Matteo Renzi ieri sera lo ha ribadito, si vota anche l’articolo sulle adozioni. Il senatore del Pd Giuseppe Lumia ha scritto alcuni emendamenti di mediazione, che prevedono un ruolo più determinante del Tribunale dei minori nella pratica dell’adozione del figlio del partner e una maggiore differenziazione tra le unioni civili e il matrimonio. Ma il timore è che non basti. L’ottimismo del Pd e di Renzi prevede che la maggioranza possa farcela con uno scarto tra i 6 e i 15 voti, anche nell’articolo 5, quello sulle adozioni. Nel Movimento di Beppe Grillo ufficialmente non dovrebbero esserci più di due o tre senatori contrari alle adozioni, dentro Forza Italia ci sono parecchi voti a favore, ma nello scrutinio segreto tutto è velato fino all’ultimo secondo dall’incertezza .