“Io Giuseppe Sala, sindaco di Milano, pronuncio in nome della legge che i presenti sono uniti civilmente”.
Lo ha fatto due volte Giuseppe Sala, e nei prossimi mesi lui e gli assessori del Comune di Milano lo faranno molte altre volte. Sono infatti quasi trecento le coppie che si sono già prenotate per unirsi civilmente nel capoluogo lombardo. Emozionato, con la fascia tricolore indosso (gesto politico non indifferente, visto che i decreti attuativi non dicono nulla a riguardo), Sala ha definito la giornata “storica per la città e per tutto il Paese”.
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Prima Cristina Annamaria e Elena, subito dopo Paolo e Alessandro.
Ascolta qui il rito di Cristina Annamaria e Elena
rito Cristina Annamaria e Elena
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Cristina Annamaria e Elena non hanno ancora deciso se e quando andranno in viaggio di nozze. L’ultimo viaggio che hanno fatto, pochi mesi fa, è stato per festeggiare i vent’anni di fidanzamento. “Ci siamo conosciute alle Maldive”, hanno detto al termine della cerimonia. Quarantanove e quarantasette anni, insegnante di pilates la prima e consulente di business intelligence la seconda, sono arrivate a unirsi civilmente dopo vent’anni di convivenza e, hanno raccontato, hanno saputo solo due giorni fa di poter celebrare l’unione.
Paolo e Alessandro stanno insieme da sei anni, al momento dello scambio degli anelli erano commossi. Appena finita la cerimonia, hanno srotolato una bandiera arcobaleno. Gli amici che erano con loro hanno detto che questa giornata è solo l’inizio di una battaglia “che deve portare al matrimonio egualitario”.
La sala dei matrimoni di palazzo Reale, ribattezzata “dei matrimoni e delle unioni civili”, era pienissima, agghindata con fiori e stendardi. C’erano i parenti, gli amici, i testimoni. Tutti visibilmente emozionati, come è giusto che sia a una festa di, per ora quasi, matrimonio. Dopo la cerimonia, Cristina Annamaria e Elena e Paolo e Alessandro hanno attraversato piazza Duomo con amici e parenti. I turisti, incuriositi, hanno scattato qualche foto, salutato, fatto gli auguri. Come succede in un qualsiasi, banalissimo, normale, matrimonio.