Migliaia di persone sono bloccate ai confini tra Grecia e Macedonia, dopo il rifiuto del Paese di far passare migranti che provengano da paesi diversi da Siria, Afghanistan e Iraq.
Per protesta alcuni migranti si sono cuciti le labbra e hanno scritto dei cartelli “Allora sparateci”.
Una delle situazioni più critiche è a Idomeni, dove migliaia di persone si sono accampate nella speranza di poter attraversare il confine e proseguire il viaggio per il nord Europa.
Lì abbiamo raggiunto la portavoce dell’Alto commissariato per i diritti umani delle nazioni unite per la Grecia Stella Nanou.
L’intervista:
“Fin dallo scorso martedì c’è stata una restrizione dei movimenti delle persone alle frontiere di diversi Paesi balcanici. Solo alle persone di nazionalità siriana, afghana e irachena è consentito di passare. Come risultato ci sono migliaia di persone di nazionalità diversa, tra cui iraniani, pakistani, bangladesi, e anche persone provenienti da diversi Paesi africani, bloccate qui a Idomeni, un paesino molto vicino al confine tra Grecia e Macedonia.
Da giovedì ci sono circa 200 persone che protestano contro la chiusura dei confini.
In questo momento mi trovo ad Idomeni e ci sono circa 1000 persone abbandonate. Non tutte stanno protestando alla frontiera. Quelli che lo fanno lo fanno pacificamente. Qualcuno si è cucito le labbra, per protesta, e ha iniziato lo sciopero della fame.
E’ una situazione difficile, perché fino a qualche giorno fa veniva consentito di attraversare il confine a tutti e ora le persone si sentono frustrate da queste restrizioni, si sentono impotenti, si sentono in trappola, alcuni sono anche arrabbiati.
Nelle ultime 48 ore ci sono stati tre o quattro bus che sono partiti in direzione di Atene. Alcune persone hanno deciso di andarsene.
Abbiamo un gruppo di supporto che cerca di dare informazioni ai migranti sulla situazione, sui loro diritti di fare richiesta d’asilo in Grecia, e sui servizi di protezione, un luogo dove dormire, dove riposarsi, perché qui a Idomeni ci sono poche associazioni umanitarie che forniscono l’assistenza di base.
Abbiamo allestito alcune tende per dare un riparo”.
DOMANDA: E’ legale dividere i migranti in base alla nazionalità?
“Non è logico e non ha basi legali. Non ha basi umanitarie ed è molto pericoloso per la sicurezza di queste persone. Sta arrivando l’inverno e non possiamo accettare che ci siano persone abbandonate e bloccate ai confini in queste misere condizioni.
Fino ad ora il tempo è stato abbastanza buono, con temperature accettabili e non molta pioggia. Ma non può durare. L’inverno è vicino.
Siamo molto preoccupati”.