L’ultimo giorno del 2016 abbiamo ricevuto un regalo.
Cristina, nostra ascoltatrice che vive a Berlino, ci ha mandato il racconto con il quale Nina, la figlia di 12 anni, ha vinto l’anno scorso il concorso di scrittura creativa della scuola bilingue italo-tedesca che frequenta.
“Una vita da comico” racconta come Nina ci immagina e ci è piaciuto moltissimo!
Buona lettura
UNA VITA DA COMICO
Giacomo è di nuovo atteso in cassa. Finisce di sistemare velocemente le scarpe sullo scaffale del reparto ”bambino” e corre verso i clienti già in attesa.
“Arrivo! Solo in minuto!”, dice sistemandosi dietro il ricevitore di cassa. Inizia a servire i suoi clienti con la solita allegria.
Dovete sapere che Giacomo è un commesso molto gentile e simpatico, che adora scherzare con i suoi clienti. Infatti adesso sta scherzando con la signora Ainsworth, una tipica cliente e amica di Giacomo. E cosi va avanti tutto il pomeriggio finché non finisce di lavorare.
Mentre si sta avviando verso casa decide di passare a dare un’occhiata a casa di sua madre, che gli aveva promesso di restituirgli i pantaloni con uno strappo che lui le aveva chiesto di ricucire. Così prende la bici e in cinque minuti è da sua madre. Appoggia la bici al cancello, sale le scale, e suona il campanello. Sua madre lo sente arrivare e gli apre.
La prima cosa che gli dice è: ”Gigi! Da quanto tempo non ci vediamo!”.
”Mamma, ci siamo visti lo scorso mese…”, risponde lui, ma la madre lo interrompe: ”Non è importante, so perché sei qui”.
”Oh mamma! Tu sai sempre tutto!,” risponde Giacomo. ”Lo so! Per questo ho preparato un buon tè alla menta!”.
“In effetti, sarei qui per prendere i miei pantaloni. Se sono aggiustati?” chiede Giacomo un po’ confuso.
”Ah, sei qui per i pantaloni che mi avevi chiesto di aggiustarti? Aspetta qui”.
La madre va in una stanzetta e ritorna con in mano i pantaloni aggiustati, piegati, stirati e li infila in un sacchetto di carta.
Lui la abbraccia e prende il sacchetto: ”Grazie mille mamma! Sei sempre la migliore”. Poi lei gli chiede: ”Però stai qui per il tè vero? L’ho preparato proprio come piace a te.”.
Giacomo le spiega che è il compleanno di Wurstellini, il suo cane, e che non può fare tardi. Così si salutano e lui prende in fretta la bici ed inizia a pedalare più veloce che può, riuscendo cosi ad arrivare puntuale.
Giacomo ci tiene al suo cane e non avrebbe il coraggio di fargli qualcosa di male, come metterlo in punizione. La serata passa in fretta e i due si divertono un mondo insieme.
Il giorno dopo Giacomo deve andare prima al lavoro, e a Wurstellini non piace andare a fare i bisogni prima.
Quel giorno i clienti fanno molti complimenti a Giacomo per le sue battute. Ad un certo punto arriva un cliente che Giacomo non aveva mai visto, ma che gli sembra familiare per la sua voce. Lo riconosce, è il presentatore che lavora a Radio Popolare e tiene la trasmissione sulla scienza!
Giacomo è fiero di incontrarlo, e gli chiede perfino un autografo. Ma quello che lo fa più felice è che mentre lo serve alla cassa, lui gli fa un complimento, non un semplice complimento come quelli che si sente dire tutti i giorni, gli dice che avrebbe dovuto fare il comico in radio, e a quelle parole Giacomo diventa rosso come un peperone e pieno di felicità.
Giacomo torna a casa felice con il suo autografo. Prima di andare a letto, si siede sul divano con Wurstellini, e gli racconta di quel grandioso giorno. Nel bel mezzo del racconto, però, come ogni volta, Wurstellini si addormenta, seguito poco dopo dal suo padrone.
Il giorno dopo Giacomo arriva in ritardo al lavoro. Da un po’ di tempo arriva sempre in ritardo, ma ormai nessuno lo sgrida più.
Riflette molto su quello che gli aveva detto il cliente il giorno prima. All’inizio pensa che sia una cosa impossibile. Sì, forse è vero che ha del talento, ma in fin dei conti non potrebbe mai funzionare. Non potrebbe mai lavorare in radio. Ne parla allora sia con i suoi colleghi che con i clienti, che iniziano così ad incoraggiarlo.
Inizialmente Giacomo non si fa convincere, ma con il passare del giorno sì. Arriva a casa di fretta e controlla il suo calendario, vede che il giorno seguente sarebbe stato il suo giorno libero e decide così di recarsi negli studi di Radio Popolare.
Quella sera non riesce ad addormentarsi dall’eccitazione, ma per fortuna Wurstellini è con lui e lo tranquillizza con la sua presenza.
Il giorno seguente decide di portare con sé anche Wurstellini, che è molto emozionato per il suo padrone. Gli studi di Radio Popolare non sono proprio giganteschi come se li era immaginati Giacomo, ma inizia a cercare lo stesso l’ufficio del capo. Non è facile, e ci mette un buon quarto d’ora. Quando lo trova, si sistema i capelli e la camicia. Poi bussa.
Arriva la segretaria che gli chiede: ”Salve lei è…?”. Giacomo risponde: ”Giacomo”. ”Ha preso un appuntamento col capo?”, chiede la segretaria masticando un chewingum che sta facendo salire l’ansia a Wurstellini, che per poco abbaia.
“Io non ho preso appuntamento col capo”, risponde Giacomo deluso. ”Allora se ne può andare, e tornare un’altra volta con un appuntamento”.
Giacomo è perplesso, non capisce. ”Quindi significa che non mi fa entrare?”.
”No”, risponde lei seccata. Giacomo chiede un po’ stressato dalla situazione: ”Perché non mi fa entrare lo stesso?”.
La segretaria, stufa di Giacomo e di quel piccolo bassotto che la guarda male, risponde in un tono un po’ più paziente: ”Perché non ha preso appuntamento. Il capo è molto occupato, anche perché il nostro portinaio e uomo delle pulizie se ne è appena andato…”.
Giacomo è deluso e se ne va ormai senza speranze. Sulla via di casa, Wurstellini cerca di tirare su di morale il suo padrone, che tiene la testa bassa. Sembra tristissimo, e così anche il povero Wurstellini finisce per intristirsi.
Arrivati a casa, Giacomo cambia subito umore. Già sulle scale inizia a pensare a qualcosa, balbettando fra sé e sé. Entrato in casa toglie il guinzaglio a Wurstellini e corre in camera sua. Si siede alla scrivania, e accende il computer. Wurstellini cerca di capire cosa sta facendo, me è troppo basso per vedere qualcosa.
Intanto Giacomo sta cercando di prenotare un appuntamento con il direttore di Radio Popolare. Giacomo non è un esperto di computer, ma quella sera lo diventa.
Il povero Wurstellini intanto si sente un po’ solo senza il suo padrone che lo coccola. E che aveva addirittura dimenticato di dargli le crocchette!
Il giorno dopo Giacomo si sveglia felice e allegro come sempre. Quindi Wurstellini decide di non tenergli il muso per la sera prima. Giacomo per fortuna si scusa lo stesso con il bassotto, perché si era reso conto di averlo trascurato.
Al lavoro tutti gli chiedono come fosse andata il giorno prima e lui ammette che è andata male. Giacomo non è un bugiardo. Tutti lo consolano, anche quando racconta della segretaria.
La settimana trascorre tutto sommato bene, finché un mercoledì Giacomo decide improvvisamente di chiamare il suo capo e di licenziarsi.
Il capo è sbalordito, Giacomo è uno dei suoi commessi migliori.
Lui gli spiega quello che era successo la settimana precedente, quando lavorando in cassa aveva conosciuto un presentatore di Radio Popolare. Il capo lo capisce e lo fa licenziare. Giacomo lo ringrazia.
Il giorno dopo è giovedì, e Giacomo con la prenotazione torna allo studio radiofonico. Quella volta con la segretaria fila tutto liscio e lei lo fa entrare. Il capo non è come Giacomo si era aspettato. E’ un uomo vecchio e grassoccio, che porta un grosso paio di occhiali su un naso rotondo come una patata.
A prima vista sembra un signore simpatico e gentile. Giacomo si siede.
”Lei deve essere Giacomo, giusto?”, chiede il grasso signore dietro alla scrivania.
“Sì, sono io!”, risponde Giacomo.
”Bene, ho sentito che vuole da sempre lavorare in radio…”.
”Oh sì, è proprio così!”, afferma Giacomo.
”Ma è meraviglioso! Abbiamo appena perso il nostro portinaio e uomo delle pulizie, il posto di lavoro è suo!”.
”Ma io veramente…”, tenta di ribattere Giacomo, ma il signore non lo fa finire.
”Verrà pagato benissimo, non si preoccupi. Ecco le chiavi per lo sgabuzzino, lì troverà quello che le serve!”.
Giacomo viene spinto fuori dall’ufficio. ”Ah, può iniziare già domani se vuole, altrimenti ci vediamo la prossima settimana”.
Giacomo esce dall’ufficio con le chiavi in mano. E’ molto triste, non era sua intenzione diventare un portinaio.
A casa Wurstellini lo assalta felice come se volesse chiedergli come è andata, ma poi capisce che cosa è successo. Il giorno dopo decide di iniziare subito con il suo nuovo lavoro.
Arrivato allo studio di Radio Popolare, cerca lo sgabuzzino e comincia a pulire i pavimenti. Dopo un po’ di tempo lo studio si popola e arriva sempre più gente. Poi cala il silenzio, ognuno è nel suo ufficio a lavorare oppure in diretta nello studio di registrazione.
Il giorno trascorre molto lentamente.
Arrivato a casa Giacomo racconta tutto a Wurstellini, che lo ascolta annoiato e, ovviamente, si addormenta.
Tre lunghi mesi passano così, naturalmente un po’ più allegri del primo giorno di lavoro.
Un giorno Giacomo sta spazzando i pavimenti del corridoio mentre nello studio principale va in onda la trasmissione sulla scienza. Ad un certo punto arriva di corsa il presentatore. ”Oh, mio dio. Si sente male, devo chiamare qualcuno?”, chiede Giacomo impaurito.
”Sì, presto! Mi sento molto male, sarà stata la torta che ho mangiato ieri per il mio compleanno…”.
”Auguri!”, risponde Giacomo.
”Ti prego Giacomo, io mi sento troppo male… continua tu al mio posto!”, riesce a balbettare il presentatore correndo verso il bagno.
Giacomo non ha mai fatto una cosa del genere prima d’ora, ma ci vuole provare. Così entra nello studio, ha solo un minuto prima che finisca la pubblicità. Si mette le cuffie in testa e posiziona il microfono verso di sé. Si fa coraggio, fa un bel respiro e poi comincia a parlare: ”Salve mi chiamo Giacomo, il mio collega si è sentito male, e quindi ho preso io il suo posto. Ho sentito che state parlando del cambiamento climatico…”.
Giacomo inizia a sentirsi man mano più sicuro di sé.
”Io del cambiamento climatico non so molto, so solo che oggi ci sono ventiquattro gradi e che domani è sabato e pioverà!”.
Con questa prima battuta Giacomo conquista gli ascoltatori della trasmissione.
“Per il resto del tempo non continueremo con il programma scientifico, ma se volete potrete chiamare, mandare messaggi o proporre un nuovo tema di cui parlare!”.
In questo modo l’ora successiva trascorre alla grande e Giacomo è davvero fiero di sé.
Intanto il solito presentatore, che si era sentito male, è a casa a letto e sta ascoltando la trasmissione di Giacomo. “Oh no! La mia carriera è finita!”, pensa preoccupato.
Dopo qualche minuto sente il suo telefono squillare. “Ecco, ora sono davvero rovinato!”, mormora vedendo comparire sul display il nome del suo capo.
“Ehi! Cos’è successo? Perché non sei tu in diretta?”, urla il capo dall’altra parte della cornetta.
“Oh, mi dispiace capo. Mi sono sentito male e Giacomo, il portinaio, mi ha sostituito…”, risponde lui senza finire la frase.
“Wow! Quel tipo è davvero un mito! Lo voglio assumere come presentatore!”, e riattacca il telefono. Il povero presentatore, passata la paura, balbetta tra sé e sé: “Mi sono salvato la vita!”.
Giacomo esce dallo studio felice e va a casa, impaziente di raccontare tutto a Wurstellini.
A casa, intanto, il cane un po’ assonnato sente un tonfo sulle scale. Alza le orecchie. Poi la porta si apre di colpo e Giacomo piomba in casa. “Non ci crederai mai! Ho fatto il presentatore!”, urla correndo per casa come un pazzo.
Wurstellini lo guarda sconvolto. Neanche lui può credere a questa bella notizia e inizia a correre per casa insieme al suo padrone, per la felicità.
Nel bel mezzo di quella festa Giacomo sente il telefono squillare. E’ un numero sconosciuto, ma lui risponde lo stesso: “Pronto…?”. Una voce risponde: “Parlo con il signor Giacomo?”.
“Oh capo, sì, sono io!”, risponde Giacomo eccitato, riconoscendo il suo capo.
“Lei è assunto!”.
“Ma sì, io sono già assunto da lei!”, dice Giacomo perplesso.
“Ok, allora mi spiegherò meglio: è assunto come presentatore!”. Giacomo non riesce a credere alle sue orecchie: il suo sogno si sta avverando.
“Dice sul serio?!”.
“Sì. Venga domani nel mio ufficio e ne parleremo di persona”, conferma il capo riattaccando il telefono.
Giacomo è talmente sorpreso che quasi sviene. Per fortuna
Wurstellini lo sostiene con le sue zampette!
Il giorno dopo, nell’ufficio, il capo fa sedere Giacomo di fronte a lui, alla scrivania.
“Lei è fantastico”, gli dice molto serio.
“La ringrazio, ma non era niente d speciale…”, mormora Giacomo timidamente.
“Non mi piace quando i miei collaboratori dicono di non essere bravi. Lei ha talento. Punto e basta!”.
Giacomo diventa rosso come quel giorno di alcuni mesi prima, quando il presentatore gli aveva fatto quel complimento alla cassa del negozio in cui lavorava. Ma questa volta è diverso: Giacomo sente che sta per esplodere!
Da quel momento Giacomo conduce una trasmissione comica che, col passare del tempo, riscuote un gran successo. Diventa il migliore presentatore comico radiofonico d’Italia e il capo è molto fiero di lui.
Anche la segretaria cambia opinione su di lui: non lo trova più noioso come prima, anzi, si innamora di lui! E anche Giacomo pensa la stessa cosa di lei, tanto che dopo qualche tempo decidono di sposarsi.
Anche Wurstellini si sposa… con Clare, la bassotta della segretaria (che, a proposito, si chiama Sara).
Un giorno, Giacomo, preso dalla nostalgia, decide di far visita ai suoi vecchi colleghi e amici al negozio di vestiti.
Quando arriva non trova nessuno di sua conoscenza: erano state assunte nuove persone durante la sua assenza.
Giacomo è un po’ deluso e per tirarsi su di morale, fa un po’ di shopping. Alla cassa lo serve un ragazzo molto giovane, con un cappellino da rapper e una felpa con le maniche tirate su.
Giacomo, per fargli fare una risata, decide di imitarlo. Il ragazzo lo guarda sbalordito e poi esclama: “Ma… ma lei è Giacomo! Il famosissimo comico di Radio Popolare!”.
“Sì, ma come ha fatto a riconoscermi?”, risponde Giacomo stupito. “Beh, ma qui sei una leggenda! I miei vecchi colleghi parlano di te come di una super star!”.
“A proposito: dove sono finiti tutti quanti?”, chiede Giacomo curioso. “Si, da quando tu te ne sei andato, tutti hanno iniziato a licenziarsi”. “Ma perché?”, chiede Giacomo che non capisce.
Allora il ragazzo risponde: “Ma è chiaro Giacomo! Hanno tratto tutti ispirazione da te! Grazie a te hanno trovato la loro strada”.
Giacomo si sente onorato e dice, soffiandosi il naso in un fazzoletto e piangendo dalla felicità: “Ragazzo, tu diventerai un poeta!”.
THE END