Iniziative

 

 

Un regalo per il 25 Aprile

Quest’anno, per la Festa della Liberazione, vi proponiamo alcune immagini preziose.

La prima fotografia, che compare anche nel titolo, è un inedito eccezionale che Radio Popolare è in grado di pubblicare in esclusiva.

E’ la mappa realizzata dal Comando di piazza di Milano del Corpo Volontari della Libertà in vista della presa della città da parte dei Partigiani, il 25 Aprile del 1945. La mappa è conservata nell’archivio dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, a Milano.

 

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La seconda immagine è un documento storico: l’ultimo scritto di Mussolini, con cui il dittatore, dopo la cattura da parte dei Partigiani della 52° Brigata Garibaldi il 27 Aprile a Dongo, mentre cercava di fuggire in Svizzera travestito da soldato tedesco, attesta di essere stato trattato in modo corretto.

Insmli fondo Capece b 1 fasc 1 01

 

Andrea Torre, responsabile dell’archivio dell’Istituto Parri, spiega l’importanza di questi documenti:

In occasione del 25 aprile Radio Popolare offre all’Istituto nazionale Ferruccio Parri la possibilità di aprire i propri archivi e di mostrarvi due tra i documenti più significativi inerenti la liberazione da noi conservati. Una breve nota credo sia utile per contestualizzare l’Istituto, il nostro patrimonio e i materiali che abbiamo selezionato.

L’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia fu costituito nel 1949 su iniziativa di Ferruccio Parri. La denominazione originaria pare sia dovuta al fatto che l’allora ministro dell’Interno Mario Scelba non accettasse la parola “Resistenza” nel nome dell’ente: di qui l’impronunciabile acronimo “Insmli”, abbandonato nel 2017 per la denominazione attuale. L’Istituto ha sede a Milano, capitale della Resistenza, ed è “nazionale” in quanto coordina una rete di 64 istituti storici attivi sul territorio nazionale.

L’Istituto nacque con il fine principale di acquisire, conservare e mettere a disposizione della collettività il patrimonio documentario prodotto dagli organismi della Resistenza: l’Istituto conserva, tra centinaia di fondi archivistici, le carte prodotte dal Corpo volontari della libertà e dal Comitato di liberazione nazionale Alta Italia – rispettivamente organo militare centrale e organo politico centrale della Resistenza italiana. Tutti gli inventari dei fondi archivistici sono consultabili in rete.

Tra i fondi conservati, il fondo Carlo Capece ha la particolarità di conservare un unico documento – accompagnato da dichiarazioni varie. Il documento è, con ogni probabilità, l’ultimo manoscritto di Benito Mussolini. Si tratta di un semplice biglietto in carta comune, contenente ventisette parole: “La 52ª Brigata garibaldina mi ha catturato oggi venerdì 27 aprile sulla Piazza di Dongo. Il trattamento usatomi durante e dopo la cattura è stato corretto. Mussolini”.

Tracce del biglietto sono presenti in altri documenti conservati in archivio, in particolare una dichiarazione dell’Ufficio stralcio del Comando regionale lombardo del CVL datata 10 dicembre 1945 con tanto di riproduzione fotografica (Insmli, fondo Viganò, b. 1, fasc. 9). Del biglietto tuttavia si persero le tracce sino alla morte di un’anziana signora, Silvia Codognotto, avvenuta nel 2001. I tre nipoti trovarono tra le carte appartenute al marito Carlo Capece, scomparso nel 1977, i documenti relativi alla sua collaborazione con il CVL: tra questi, l’ultimo scritto di Mussolini. Lo stato di conservazione ha portato nel corso degli anni al deterioramento del supporto, tanto che in anni recenti qualcuno ha purtroppo apposto sul retro del foglio due strisce di nastro adesivo. I nipoti contattano l’Anpi, sono effettuate perizie calligrafiche e si giunge nel 2003 alla donazione del documento all’archivio dell’Istituto.

Il fondo Corpo volontari della libertà si pone agli antipodi, per caratteristiche, rispetto al piccolo fondo Capece. Se il fondo Capece è costituito da un’unica cartelletta contenente un unico fascicolo, il fondo CVL consta di 163 buste – pari a circa 25 metri lineari – per un totale di 596 fascicoli. Il fondo CVL è inoltre un archivio statale, al pari ad esempio delle carte della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri, degli organi costituzionali: questo perché CLNAI – e il CVL che ne costituiva il Comando militare – fu riconosciuto durante gli accordi del 1944 quale legittimo rappresentante del Regno del Sud in territorio occupato.

Il fascicolo numero 122 del fondo CVL, titolato “Piani insurrezione a Milano”, contiene piani, progetti, istruzioni, relazioni militari relative all’insurrezione della città; elenchi degli obiettivi strategici; relazioni militari redatte dall’Ufficio tecnico del Comando piazza di Milano sin dal maggio del 1944. Tra questi documenti, la mappa qui allegata. Il fondo CVL è stato digitalizzato grazie ad una collaborazione tra Istituto nazionale e Regione Lombardia per la realizzazione della Digital library lombarda. Chi lo desiderasse può accedere direttamente alle scansioni del fascicolo utilizzando il link sotto:

https://www.bdl.servizirl.it/bdl/bookreader/index.html?path=fe&cdOggetto=10261#page/7/mode/1up

Buon 25 aprile a tutti voi,

Andrea Torre

Responsabile archivio

PS: negli ultimi anni l’Istituto nazionale ha realizzato vari strumenti informatici finalizzati alla valorizzazione del patrimonio conservato. Mi permetto di segnalare alcuni di questi, per chi volesse approfondire questi temi:

Atlante delle stragi nazifasciste in Italia (progetto Insmli-Anpi finanziato dal governo della RFT):

http://www.straginazifasciste.it/

Stampa clandestina 1943-1945. Banca dati sui periodici della Resistenza

http://www.stampaclandestina.it/

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana. Banca dati

http://www.ultimelettere.it/

Oggi in Spagna, domani in Italia”. Antifascisti, volontari e combattenti della guerra di Spagna (progetto Aicvas-Insmli, in corso di implementazione) http://www.antifascistispagna.it/

Gli inventari dei fondi archivistici conservati dall’intera rete Insmli sono liberamente accessibili in rete utilizzando i seguenti strumenti:

Database Guida (banca dati sviluppata a partire da metà anni Novanta, contenente 52293 schede inerenti documentazione cartacea):

http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/InsmliConf/Insmli.sys6.file

Database Foto (banca dati sviluppata a partire da fine anni Novanta, contenente 10413 schede inerenti documentazione fotografica):

http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/FotoConf/Foto.sys6.file

Applicativo Archos (nuovo applicativo di descrizione archivistica adottato dall’Istituto nazionale: sono in corso i lavori per la migrazione dei dati dai vecchi database)

http://www.metarchivi.it

Il portale dell’Istituto nazionale, infine, è consultabile all’indirizzo www.italia-resistenza.it

Ulteriori informazioni inerenti l’ultimo biglietti di Mussolini potete trovarle qui:

http://www.anpi.it/storia/224/ultimo-scritto-di-benito-mussolini

Ulteriori informazioni inerenti la guerra, l’occupazione, la Resistenza e la liberazione di Milano potete trovarle qui:

http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/rss/milano/resistenza/storia/indice.htm

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Insmli fondo Capece b 1 fasc 1 01

Insmli fondo Capece b 1 fasc 1 02

logo orizzontale Istituto nazionale Ferruccio Parri

(Tutte le immagini sono Copyright Istituto Nazionale Ferruccio Parri)

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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