È stata una stagione tv dominata da Il trono di spade: l’ottava e ultima annata della serie fantasy, tra le più seguite di tutti i tempi, ha goduto di una copertura giornalistica straordinaria, e proprio perché ha fatto infuriare gran parte degli spettatori è stata la più chiacchierata, vivisezionata, analizzata dell’anno e – forse – del decennio.
Ma il rumore assordante di draghi sputafuoco e battaglie rischia di far passare in sordina altre serie di grande qualità; per esempio Catch 22, che si è da poco conclusa su Sky Atlantic (la potete recuperare su Now Tv), miniserie tratta dal celebre romanzo antimilitarista Comma 22, interpretata e in parte diretta da George Clooney, e girata qui in Italia, tra Viterbo, Sutri e la Sardegna. Ambientata durante il secondo conflitto mondiale, il protagonista è il pilota John “Yo Yo” Yossarian, incastrato nel famoso paradosso delle assurdità belliche: prova a dichiararsi pazzo per poter essere rimpatriato, ma siccome la guerra è folle la consapevolezza di esser matto è una scelta razionale. Come uscire dal circolo vizioso?
In una corsa contro il tempo ancor più bizzarra e surreale sono impegnati i protagonisti di Good Omens, la miniserie dell’acclamato scrittore britannico Neil Gaiman, finalmente disponibile su Amazon Prime Video dopo una lunghissima gestazione: un angelo e un demone, sulla Terra fin dall’inizio dei tempi, provano a contrastare l’incipiente Apocalisse, perché nel corso dei millenni si sono affezionati all’umanità e ai piaceri terrestri, e anche l’uno all’altro.
Da poco approdato su Netflix, invece, e assolutamente imperdibile, è Rolling Thunder Revue – Martin Scorsese racconta Bob Dylan: a 14 anni da No Direction Home, il cineasta torna a inseguire il menestrello sulle strade d’America, con un lungo film che assomiglia a un documentario, ricco di repertorio e interviste, ma è anche denso di elementi inventati, ispirati alle tante possibili esistenze e maschere del cantautore premio Nobel, un po’ sulla falsariga del bellissimo film di Todd Haynes Io non sono qui.
Durante l’estate che sta per cominciare, poi, sono molte le novità attese, e particolarmente in tema: la terza stagione di Stranger Things, che arriverà su Netflix il 4 luglio celebrando la festa dell’indipendenza americana, è ambientata proprio durante un’estate cruciale, quella in cui i protagonisti ragazzini avanzano a tutti gli effetti nell’adolescenza.
Il 18 luglio sarà invece disponibile la terza stagione di La casa di carta, il fenomeno spagnolo che avrebbe dovuto concludersi con la stagione 2 ma, visto il grande successo internazionale, Netflix ha deciso di produrre di tasca propria nuovi episodi: i superstiti della banda criminale con le maschere di Dalì, e qualche new entry, dovranno fare un nuovo colpo per salvare uno dei loro.
E siccome estate fa, da sempre, rima con nostalgia, sono attesissimi due revival, ancora sprovvisti di una data di messa in onda italiana: prima quello di Veronica Mars, innovativa serie dei primi Duemila che mescolava teen drama e giallo/noir; poi, soprattutto, quello di Beverly Hills 90210, purtroppo tristemente orfano di Luke Perry, scomparso quest’anno per un ictus a soli 52 anni. Attenzione però, perché il nuovo Beverly Hills non sarà semplicemente il proseguimento delle vicende degli anni 90, ma una specie di finto documentario sugli attori della serie, che interpretano una versione ironica di se stessi. A parte Perry, tornano tutti: Jennie Garth/Kelly, Shannen Doherty/Brenda, Jason Priestley/Brandon, Ian Ziering/Steve, Tori Spelling/Donna, Gabrielle Carteris/Andrea e Brian Austin Green/David. Scommettiamo che basterà risentire il famoso riff della sigla per essere trasportati indietro nel tempo, e sulle spiagge assolate della California. E dunque: buon viaggio e buona estate!