
Cinque Oscar su sei per “Anora” di Sean Baker. È il miglior film, ma anche regia, montaggio, sceneggiatura e attrice, la giovanissima Mikey Madison. L’unico nominato e rimasto senza premio è l’attore russo Jurij Borisov. Un film indipendente con al centro una sex worker, sedotta da un magnate russo, viziato e spocchioso e in cui vacilla il sogno americano.
Miglior attore è Adrien Brody per “The Brutalist”, che si è detto preoccupato per le guerre, il razzismo e l’antisemitismo, sperando in un mondo più inclusivo che non ripeta gli errori del passato. “No other land” del collettivo israelo-palestinese è il miglior documentario, i registi hanno lanciato un appello per fermare la pulizia etnica: “Questo paese sta bloccando il processo di pace” hanno detto ricevendo il premio. Il miglior film straniero è “Io sono ancora qui” di Walter Salles.
Il primo Oscar vinto da un’attrice domenicana con nonni immigrati, ha sottolineato Zoe Saldana, miglior attrice non protagonista in “Emilia Perez” e il primo Oscar a un costumista nero, ha detto Paul Tazewell ricevendo il premio per “Wicked”. Incomprensibile l’assenza di premi per “A complete unknow” su Bob Dylan, che aveva otto nominations. Una standing ovation ai pompieri di Los Angeles ma per il resto è stata una cerimonia che ha rispettato le previsioni e scollegata dalla realtà politica esterna.