A fine settembre è uscito in Italia un interessante graphic novel, scritto e disegnato da Elena Mistrello e autoprodotto dal FOA Boccaccio di Monza, che offre uno scorcio di quella che è oggi la vita dei palestinesi all’interno della West Bank. In parte diario di viaggio, in parte reportage militante e profondamente politico, Tracciato Palestina nasce come progetto collaterale dell’ultima carovana di West Climbing Bank. Un collettivo che fa dell’arrampicata un motore di scambio e di solidarietà, ma anche un mezzo con cui presidiare le montagne e le valli della comunità palestinese, in un atto di resistenza pacifica e sportiva alla colonizzazione israeliana. Con un segno nitido e fluido, Elena scrive la storia dal suo punto di vista, quello di una persona che arriva per la prima volta in Palestina, facendone però un racconto collettivo denso, che dà la parola a compagni di viaggio, vecchi e nuovi militanti per la lotta di Resistenza e Liberazione palestinese, famiglie di ragazzi uccisi dai soldati israeliani o l’ultimo mercante palestinese rimasto nella parte militarizzata di Hebron dove ancora vive qualche famiglia araba. Uno dei punti clou del libro è quello dedicato a una “funeral demostration”, il momento di lutto politico che anima i campi profughi quando uno di loro viene ucciso dagli israeliani, diventando un martire. Un concetto difficile da capire per chi vive al di fuori della Palestina ma che è parte integrante della vita in un campo come quello di Dheisheh (Deisce), vicino a Betlemme, dove i protagonisti sono ospitati dall’associazione giovanile Laylac (leilac). Al punto che diventerà il tema di un murale da realizzare sul muro del cimitero, ben visibile dalla colonia israeliana che domina il campo. Dopo aver buttato giù di getto la prima bozza a matita appena tornata dal viaggio, per fissare a caldo sulla carta le emozioni e le sensazioni che danno il tono al romanzo, alternando sbalordimento, dolore, tenerezza, rabbia, ammirazione e un grande senso di solidarietà e vicinanza, l’autrice ha rifinito e arricchito la storia a partire da foto e appunti dei compagni. Con la collaborazione di Elio Catania e Nicolàs Garcia, Mistrello ha lavorato in particolar modo sui testi che danno informazioni storiche e politiche e sui discorsi degli interlocutori locali. Spesso membri di associazioni che Israele definisce terroristiche come l’Union of Palestinian Women’s Committees, Defence for Children o gli avvocati specializzati in difesa dei diritti umani di Al-Haq. Anche per lasciare spazio a questi testi molto fitti e pregnanti, le vignette sono irregolari e a volte i margini non esistono proprio. Una scelta stilistica che, insieme all’inserimento nella storia di momenti ironici e divertenti, alleggerisce il ritmo del racconto. Facendo risaltare volti, espressioni e scorci di vita palestinese nella Cisgiordania del 2023. Tutti soggetti disegnati minuziosamente mescolando ricordi e fotografie, in un tentativo di rielaborare un viaggio che ha profondamente segnato l’autrice ma anche di condividere le voci e le storie che le sono state in un certo senso affidate. In sostegno alla causa palestinese, il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto a progetti di solidarietà attivati nei campi profughi di Aida e Dheisheh (Deisce).
Tracciato Palestina. Racconto di viaggio in Cisgiordania, di Elena Mistrello. 104 pagine in bianco e nero. Autoproduzione FOA Boccaccio 003, 10 euro.