Approfondimenti

Tina Modotti: perché il silenzio non bruci

Nella sua vita Tina Modotti amò molto. Uomini, idee, arte, diritti umani, rivoluzioni: tutti con la medesima passione. Lo si evince anche guardando il materiale dell’ampia retrospettiva che le dedica Casa Cavazzini, il museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine.

Nata nel 1891 da una famiglia molto povera, proprio nella provincia della città friulana, lavorò fin da bambina e a dodici anni era già operaia in una filanda. Viaggiò molto: se a due anni era già emigrata in Austria con la famiglia, poco più che adolescente da sola attraversò l’oceano per raggiungere il padre, emigrato negli States.

L’inquietudine la accompagnò per tutta la vita, la sfortuna anche: perse due mariti, uno portato via dal vaiolo, l’altro assassinato perché antifascista. A New York fece la sarta, poi nel 1920 lavorò come attrice a Hollywood. Per poco perché non poteva tollerare il lato commerciale di quell’industria nascente.

Tina-Modotti_03
Tina Modotti, Mani di contadino, Messico 1929

Fu artista, intellettuale. Musa di mostri sacri come Diego Rivera ed Edward Weston. Fu scrittrice di pamphlet e agitatrice politica. Ma, soprattutto, fotografa. Fu tra i primi, lei che veniva da una regione povera e insignificante rispetto alla grandezza del mondo, a capire il valore sociale di un’immagine, la sua forza di denuncia.

“La fotografia, per il fatto stesso che può essere prodotta soltanto nel presente e sulla base di ciò che oggettivamente esiste di fronte alla camera, si impone come il mezzo più soddisfacente per registrare la vita oggettiva in tutte le sue manifestazioni; da ciò il suo valore documentario, e se a questo si aggiunge la sensibilità e la comprensione del problema e soprattutto un chiaro orientamento sull’importanza che deve assumere nel campo dello sviluppo storico, credo che il risultato meriti di occupare un posto nella rivoluzione sociale a cui tutti dobbiamo contribuire”.

Tina-Modotti_01_r
Tina Modotti, Mani di burattinaio, Messico 1929

Fino al 28 febbraio l’omaggio che le riserva Udine vede in mostra fotografie, lettere, cartoline, ritagli di giornali e video. L’ottimo catalogo consente un approfondito excursus su alcune pagine della sua intensa quanto breve vita, in particolare l’esperienza messicana degli anni ’20, il suo impegno con il movimento antifascista internazionale e la sua partecipazione alla guerra civile spagnola.

Il professor Paolo Ferrari, uno dei curatori della mostra, dopo averci mostrato un documento della polizia italiana dove, mentendo, si certificava che negli Stati Uniti la “Modotti esercitava il mestiere della prostituzione”, ha ricordato il silenzio imbarazzato e colpevole calato per decenni su questa donna. E l’ostracismo di una città storicamente bianca, come Udine, a riconoscere l’arte di una sua concittadina.

Anche oggi non c’è una targa che la ricordi su quella che fu la sua casa natale (oggi di proprietà della curia). Ci si è dovuti accontentare di apporla sulla casa adiacente, dove su una lapide, oltre al ritratto di una donna che le somiglia, sono incisi i versi del suo amico Pablo Neruda (gli stessi che in Messico sono scolpiti sulla tomba della Modotti): “…/ dove sta bruciando il tuo silenzio/ (…) Perché non muore il fuoco”.

Il professor Ferrari sottolinea inoltre che “tra il materiale esposto ci sono anche nuovi documenti e materiali fotografici inediti provenienti dal lascito della sorella Jolanda Modotti. E’ inoltre esposta nella sua interezza, per la prima volta in Italia e in Europa, la nuova documentazione fotografica sulle Scuole libere di agricoltura di cui l’Istituto Nacional de Antropologia e Historia di Città del Messico è entrato recentemente in possesso grazie alla donazione di Savitri Sawhney, figlia dell’esule indiano Pandurang Khankhoje.

Tina Modotti, Falce, pannocchia e cartucciera, 1928
Tina Modotti, Falce, pannocchia e cartucciera, 1928

Una documentazione composta da una serie di 18 fotografie, scattate da Tina Modotti, rimaste in gran parte sconosciute fino a tempi molto recenti. E’ l’ennesima conferma dei bulimici interessi che contrappuntarono la sua vita. E ci consente di capire cosa Tina volesse dire quando affermò che “…metto troppa arte nella mia vita e di conseguenza non mi rimane molto da dare all’arte”.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2016 dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 17 (chiuso il lunedì). Il costo di ingresso è di 5 euro per gli interi e di 2,50 euro per i ridotti. Per informazioni: Museo d’Arte Moderna e Contemporanea – Casa Cavazzini, via Cavour 14, Tel. 0432 1273772 – casa.cavazzini@comune.udine.it

Paolo Ferrari su Tina Modotti

  • Autore articolo
    Claudio Agostoni
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 23/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-12-2024

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 23/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 23/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Milano, aggressione omofoba in Barona

    Insultato e pestato per il solo fatto di essere stato visto in strada mano nella mano col suo compagno. È successo sabato sera, intorno a mezzanotte, a Milano, quartiere Barona. Ivano Cipollaro è finito all’ospedale per i pugni ricevuti. Uscito, ha denunciato l’aggressione. Lo abbiamo sentito nella puntata di Radiosveglia del 23 dicembre.

    Clip - 23-12-2024

  • PlayStop

    Cult di lunedì 23/12/2024

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 23-12-2024

  • PlayStop

    La conversazione: Manuela Ulivi

    Andrea Monti e Manuela Ulivi

    La conversazione - 23-12-2024

  • PlayStop

    Guerra nucleare: le novità

    Come si stanno preparando le nostre istituzioni per le emergenze radiologiche nucleari e cosa ci comunicano? Le novità dell'ultimo periodo, tra informazioni fuorvianti e business.

    37 e 2 - 23-12-2024

  • PlayStop

    Invalidità civile e previdenziale: settima puntata

    Oggi la nostra rubrica dedicata all'invalidità civile e previdenziale affronta un tema specifico: la legge 104. Ne parliamo sia per quanto riguarda gli adulti che i minori, come sempre con tanti esempi pratici e consigli utili.

    37 e 2 - 23-12-2024

  • PlayStop

    Speciale USA dalla crisi di Bden al ritorno di Trump - 23/12/2024 - ore 10:00

    a cura di Roberto Festa

    Gli speciali - 23-12-2024

  • PlayStop

    Radiosveglia di lunedì 23/12/2024

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 23-12-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di lunedì 23/12/2024

    In conduzione Francesco Tragni. Abbiamo parlato del "libraio dei detenuti", di che cosa fare a Milano nei giorni di festa e degli ascolti musicali sulle piattaforme di streaming nel corso del 2024.

    Apertura musicale - 23-12-2024

Adesso in diretta