![](https://www.radiopopolare.it/wp-content/uploads/2017/12/marvelous_mrs._maisel_-_publicity_-_h_2017.jpg)
Se avete un televisore, è molto probabile che siate incappati, per scelta o per sbaglio, in Gilmore Girls, in italiano Una mamma per amica: uno dei maggiori successi seriali dei primi anni zero, durato sette lunghe stagioni e in onda in replica, quasi ogni giorno da allora, su diversi canali Mediaset, e interamente disponibile su Netflix, che ne ha anche prodotto un breve revival circa un anno fa. E forse vi ha attirati il suo stile inconfondibile: dialoghi fittissimi e densi di citazioni pop, un ritmo frizzante e sincopato, un’ispirazione da commedia screwball, una galleria di personaggi strambi e subito memorabili.
La persona dietro tutto questo si chiama Amy Sherman-Palladino: sceneggiatrice, showrunner, regista, scrittrice e produttrice (insieme al marito Daniel Palladino), dopo aver dato vita alle ragazze Gilmore ha messo in piedi molti progetti, quasi tutti dallo sviluppo burrascoso e spesso inconcludente. Fino a oggi: dal 29 novembre, su Amazon Prime Video, è approdata infatti la prima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel, la sua nuova serie, e ritroviamo l’autrice più in forma che mai.
Protagonista, come quasi sempre nei suoi lavori, una donna costretta a rivoluzionare la propria vita e a ricominciare da capo: Miriam “Midge” Maisel, brillante, laureata in un college prestigioso, sposata a quello che crede l’uomo della sua vita, madre di due figli, padrona di casa impeccabile e piena di risorse, scopre che il marito – aspirante comico di cabaret – è deciso a lasciarla e, contemporaneamente, di avere molto più talento di lui nel far ridere il pubblico da un palco.
Tutto è ambientato nella New York di fine anni 50, tra il Greenwich Village di jazz club e artisti bohemien dove Midge tenta di sfondare come comedienne, e l’Upper West Side della ricca comunità ebraica dove vive con la sua famiglia e la famiglia dei suoceri, entrambe inevitabilmente disfunzionali. Una combinazione, per dirla con il titolo, meravigliosa: la ricostruzione del periodo storico, sgargiante e colorata, è degna delle migliori produzioni in costume, la protagonista è un tornado travolgente d’immediata empatia e simpatia, e i comprimari compongono un irresistibile coro greco di caratteri esilaranti. Per contesto (Manhattan, anni 50, jazz, comici e ironia ebraica) è facile – e corretto – accostare la serie al miglior Woody Allen: ma è anche pura e inconfondibile Amy Sherman-Palladino, una voce squillante, unica e divertente, che speriamo di riascoltare spesso, d’ora in poi.