
Il terzo valico ferroviario dell’Appennino tra Genova e Milano potrebbe complicare ancora di più la congestione del nodo milanese già in crisi.
Nonostante i ritardi nei lavori per i 53 km ad alta velocità e capacità, la strategia e gli investimenti di Rete Ferroviaria Italiana per il tratto italiano del corridoio europeo Genova Rotterdam, il Tirreno Reno, potrebbero non bastare a ridurre congestione e ritardi. Il viceministro alle infrastrutture Eodardo Rixi nei giorni scorsi si è sbilanciato nell’annunciare entro le fine del 2028 l’apertura al traffico dei 53 chilometri di nuovi binari tra Genova e Tortona, di cui il 70% in galleria.
Una costruzione di lunga durata e complicazioni, iniziata nel 2012. Mancano ancora il 10% degli scavi e la riattivazione dell’intero cantiere durerà fino ad agosto di quest’anno. Tra le situazioni inattese rocce particolarmente dure, che hanno danneggiato le macchine scavatrici dei due tunnel, e il ritrovamento di rocce intrise di gas metano, che nel 2024 hanno determinato un blocco dei lavori in galleria.
Entro la fine del 2028, però, almeno una parte dei treni merci da Novi Ligure potrebbe prendere i binari verso Alessandria e Novara, quindi sia verso Domodossola-valico del Sempione, che Luino Bellinzona-tunnel di base del Gottardo. In questi anni i lavori sulle tratte ferroviarie del Lago Maggiore si stanno susseguendo.
Sulla Milano Genova, però, sono in corso i cantieri solo tra Milano Rogoredo e Pieve Emanuele: 13 km di lavori che dovrebbero finire a metà 2026, mentre sono stanziati i fondi per la progettazione della Pieve-Pavia e dalla Tortona-Voghera, dove c’è forte dibattito per l’impatto della linea, e ancora niente sulla Voghera-Pavia.
Con l’introduzione di nuovi treni passeggeri veloci tra Milano e Genova, potrebbe ulteriormente complicarsi la congestione di una linea dove rimarrebbero due soli binari per un lungo tratto, da condividere con treni regionali, suburbani e merci.
Uno scenario che porterà sul nodo milanese già con problemi di tenuta, come dimostrano i disagi e i guasti degli ultime mesi, ulteriore congestione. Per altro a Segrate, TerAlp, società tra Merci Italia delle Ferrovie dello Stato e la svizzera Hupac, sta realizzando un nuovo centro intermodale. Anche da Sesto San Giovanni a Chiasso, però, la linea del Gottardo è da tempo insufficiente, fino al 2030 ci saranno solo ammodernamenti tecnologici secondo i piani di Rete Ferroviaria Italiana.