Chiara Ronzani, da Retrosi, frazione di Amatrice:
Alle 14.36 c’è stata un’altra scossa. Breve, sussultoria, intensa. A Retrosi, frazione di 29 abitanti di Amatrice, ci sono stati dei nuovi crolli. Mattoni e tegole che erano pericolanti sono caduti in uno stretto passaggio dove la strada, l’unica che conduce al paese, si stringe tra due edifici, entrambi danneggiati.
L’auto su cui viaggiavano tre giovani volontari è passata pochi istanti prima della caduta. Qualche metro più indietro, un’auto della protezione civile è riuscita a fermarsi appena in tempo.
Una parte di una casa già danneggiata ha ceduto, davanti agli occhi della signora che si era sdraiata a riposare nel parco, a pochi metri di distanza.
Le frazioni sono svuotate. C’è soltanto qualche anziano che ha deciso di restare. Chi ha il giardino ha piantato delle tende da campeggio.
Scossa e nuovi crolli #terremoto @radiopopmilano pic.twitter.com/myR6sXt7c1
— Chiara Ronzani (@ChiaRonzani) August 25, 2016
La situazione più critica sembra essere a Pescara del Tronto. “Il paese non c’è più”. E’ quello che riferiscono i soccorritori che stanno continuando a lavorare senza sosta nel piccolo paese, frazione di Arquata, nella speranza di trovare qualcuno vivo sotto i cumuli di rocce, cemento, macerie.
In questi casi si va avanti a cercare con i cani fino a quattro, cinque giorni dal sisma. “Ma – ci dice un soccorritore dell’unità cinofila appena sceso dalla frazione – questa volta le speranze di trovare qualcuno vivo sono già pressoché nulle”. E questo perché degli edifici di Pescara del Tronto pochissimi sono rimasti in piedi. In ogni caso, anche quelli che non sono crollati presentano gravi danni. Persino la strada, che dalle primissime ore del pomeriggio è stata chiusa al traffico, è sconnessa e difficile da percorrere.
C’è stata anche una frana, che ha coinvolto alberi e le reti metalliche che in questi luoghi di montagna proteggono la carreggiata. I Vigili del Fuoco stanno facendo le verifiche per capire se la strada che porta ad Ascoli Piceno può restare aperta, magari con un restringimento di carreggiata.
Ascolta qui la testimonianza di un cittadino di Arquata del Tronto che ha la casa danneggiata e dorme in tenda
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Anna Bredice, da Amatrice:
Una nuova scossa di magnitudo 4.3 alle 14.36 ha fatto crollare un altro pezzo di un palazzo lesionato. Tanta polvere e spavento. La terra continua a muoversi ad Amatrice, rendendo ancora più complicata l’operazione di soccorso o meglio di recupero dei corpi. E ce ne sono ancora molti che mancano all’appello: il fornaio, ancora non si trovano la madre e una sorella di una donna ferma davanti alla porta della Protezione Civile. E qui poco fa il sindaco ha cercato di spronare la popolazione. “Dobbiamo pensare a ricostruire, lo dobbiamo ai duecento che non ci sono più e che credevano in questa comunità”. Ma pensare al futuro e’ difficile. Per ora ci si abbraccia e una donna dice a un’amica: “Queste lacrime di dolore diventeranno di gioia”
Ascolta qui la testimonianza del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi
Ascolta qui la testimonianza di un gruppo di volontari arrivati dall’Aquila
Ascolta qui la testimonianza di una donna che si prepara per la notte in tenda
Ascolta qui la testimonianza di un ragazzo di Amatrice
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Chiara Ronzani questa mattina ha fatto un giro sulla strada che da Amatrice porta verso Accumoli. Ci ha mandato alcune foto e le voci di due donne.
Ascolta qui Chiara, che aveva già vissuto il terremoto dell’Aquila sette anni fa da studentessa.
Ascolta qui Monica, seduta fuori dal suo paese ormai fantasma