
Antonio Tajani festeggia la vittoria della Cdu in Germania, Matteo Salvini invece esulta per il successo dell’AfD. Insieme nello stesso governo, Forza Italia e Lega sull’Europa confermano le grandi divisioni che già si sono viste nel voto per il Parlamento europeo e nel modo di guardare al ruolo e alla forza dell’Unione europea. Giorgia Meloni non commenta ancora il risultato delle elezioni tedesche, qualcuno nel suo partito azzarda giudizi sul rischio di escludere l’AfD dal prossimo governo, “non bisogna creare cordoni sanitari per impedire a dieci milioni di tedeschi di esser ascoltati”, dice un esponente di Fratelli d’Italia, seconde file in attesa di Giorgia Meloni che forse vuole prendersi ancora del tempo per capire fino a dove si spingerà la prepotenza di Trump in Europa. Matteo Salvini è entusiasta, “il cambiamento vince anche in Germania” dice il capo della Lega, il termine “anche” è riferito al cambiamento avvenuto negli Stati Uniti con Trump. Tajani invece guarda alla maggiore forza dell’Europa dopo il voto in Germania che premia la Cdu, per il ministro degli Esteri è “l’argine alla deriva populista” e spera in una Europa più centrale e forte. Ed è forse questo ciò che potrebbe mettere in crisi Giorgia Meloni, da un lato non c’è più Scholz che si è sempre opposto alle scelte sull’immigrazione della destra italiana, alle scelte sull’immigrazione della destra italiana, Merz ha guardato con interesse al governo Meloni, ma il prossimo Cancelliere si batterà per una Europa più forte, dal punto di vista economico e di difesa del sovranismo di Musk e Trump e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ancora una volta dovrà scegliere se stare con l’Europa oppure con gli Stati Uniti.