Approfondimenti

La Belle équipe, l’ultimo bersaglio

La Belle équipe, nell’est parigino, è stato l’ultimo bar colpito dal commando delle terrazze la sera del 13 novembre 2015. Delle 20 persone che hanno perso la vita, nove erano baristi e camerieri del locale che tutti, in zona, conoscevano. Anche se il bar ha riaperto, nel marzo scorso, e il quartiere è tornato alla calma che lo contraddistingue, l’avvicinarsi dell’anniversario suscita sentimenti contrastanti negli abitanti della zona. Molti non vogliono parlare e borbottano che ne hanno abbastanza dei giornalisti, ma anche dei soldati che pattugliano regolarmente le strade, armati fino ai denti. Chi parla, preferisce concentrarsi su dei fatti positivi, come la panettiera che gestisce il negozio a un centinaio di metri dalla Belle équipe:

Ragazza: “ è davvero un quartiere che rappresenta il quartiere popolare nel buon senso del termine. A livello di classi sociali, cultura eccetera, tutto si sposa benissimo e ci sono anche un sacco di bar e ristoranti molto carini. Credo che le persone hanno capito che non siamo solo noi ad essere stati colpiti perché il terrorismo ha colpito anche in altri paesi, altri posti. E che bisognasse alla fine farne uscire qualcosa di positivo, come la solidarietà.”

Solidarietà, del resto è una parola che ritorna spesso nei discorsi della gente. Anche Eve, che fa parte di un’associazione di quartiere, tiene a dire quanto sia importante:Eve: “ è vero che da un anno questa parte viviamo delle cose molto difficili e complesse, ma c’è una vita di quartiere qui che fa che ci stiamo particolarmente vicini, per cui le persone sono molto solidali. E per esempio qui alla belle équipe, una cosa molto carina e molto forte è che tutte le sere c’è un albero che si illumina. Da un anno. Ci sono tante luci quante sono le persone che se ne sono andate in delle condizioni atroci e credo che sia una cosa bella. Come sa, gli eventi hanno avuto luogo in fondo a questa strada ed è vero che ci sentiamo parecchio implicati. Non possiamo evitare di pensarci, alla vigilia di questo anniversario, ed è una della ragioni per cui che mai bisogno di essere allo stesso tempo solidali, aperti e lucidi. Cioè, non essere ingenui ed essere, soprattutto nei confronti dei giovani, estremamente positivi e ottimisti nonostante tutto. Perché è il loro futuro che si prepara e non si puo’ vivere nell’angoscia permanente.

Gentile ma deciso, éric, in giro con il suo cane a pochi passi dalla Belle équipe, vive le cose in modo molto diverso, e racconta:

Eric “ è un quartiere che è stato traumatizzato, davvero. E… va’/ si sta. Ci si rimette in moto. È difficile dirsi che è passato un anno, ne parlavo con degli amici e ho l’impressione che sia successo ieri. Vivo a… 100 metri e… come molta gente sono traumatizzato. Ho sentito i kalashnikov, ero a casa, ed è stato surreale. Poi c’è stato un silenzio di tomba e poi ho sentito le grida, perché mi affaccio sul cortile, e sono sceso. E mi sono ritrovato sulla terrazza.Ecco, vede, oggi sto andando da questa parte ma è rarissimo. Ormai appena posso vado dall’altro lato, evito di passare da qui. Dopo le cose che ho visto, appena intravedo questa terrazza ho delle immagini davanti agli occhi e mi sforzo, cerco di… In realtà vorrei trasferirmi, anche se ho sempre amato questo quartiere. Ma oggi… ammetto che questa settimana mi angoscia.

Nonostante tutto, Eric è il primo a riconoscere che gli attentati, e le loro conseguenze, hanno avuto un impatto diverso sia su chi vive al di fuori di Parigi, che su chi semplicemente è in un altro quartiere, anche solo quello del Carillon, ad esempio:

Eric “ La cosa strana è che le persone hanno vissuto quello che è successo in modi molto diversi. Degli amici del sud parigino erano shoccati, ma non come noi. Noi… ci sono dei rumori, delle immagini che rimarranno a vita, loro l’hanno visto alla tv. Tutto il mio palazzo è andato dallo psicologo specializzato dopo gli attentati, ci scambiavamo il numero perché bisognava farlo uscire/liberarsi/sfogarsi. Ed è uscito/ci siamo liberati/ci siamo sfogati, ma la gente… penso che oggi parlarne crei disagio. In questa zona siamo più sul “è terribile quello che è successo, è mostruoso”. Altri ho l’impressione che siano riusciti a dirsi “forza, andiamo avanti!” noi un po’ meno. Credo, ma poi non lo so, un sacco di gente va alla belle équipe, eh. Io ci sono andato quando ha riaperto, mi sono sforzato. È orribile, non ci riesco… ho bevuto un caffè e sono partito e non ci son più tornato. Spero rientrarci un giorno, ma adesso no, non è possibile.All’inizio ci siamo trovati e tutti raccontavano quello che avevano visto e sentito, era strano. Mi sono trovato delle serate intere davanti ai fiori, alle candele e avevamo tutti bisogno di parlarne. Ma, ok, adesso ci sarà l’omaggio. Vedremo, spero che sarà all’altezza, spero che sarà sobrio ma allo stesso tempo mi aspetto che… Non so, ma credo che abbiano fallito l’omaggio a Charlie Hebdo e questo, vorrei che fosse degno ma allo stesso tempo non vorrei che si dicesse “faremo come se…”, no, dev’essere una giornata importante. In ogni caso lo spero, vedremo.”

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 17/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 17/01 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 17/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 17/01/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 17/01/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 17-01-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 17/01/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 17-01-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 17/01/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 17-01-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 17/01/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 17-01-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 17/01/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 17-01-2025

  • PlayStop

    Tregua a Gaza: ONG chiedono accesso alla striscia per i giornalisti

    Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l’accordo per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Se non ci saranno sorprese, la tregua dovrebbe entrare in vigore a partire da domenica a mezzogiorno. In questo contesto, sono sempre più le ONG che chiedono che il governo israeliano permetta a giornalisti e osservatori internazionali di entrare nella striscia, dopo quindici mesi in cui non è mai stato possibile. Tra queste c’è il Cospe. Abbiamo parlato con Anna Meli, la presidente.

    Clip - 17-01-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 17/01/2025

    1) Il gabinetto di sicurezza israeliano approva l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Fino a domenica, però, le bombe continueranno a cadere. Più di 100 persone sono state uccise nella striscia dall’annuncio dell’accordo. (Anna Momigliano - Haaretz, Francesco Sacchi - Emergency, Anna Meli - Cospe) 2) Fentanyl, Taiwan e Tik Tok. Donald Trump e Xi Jinping parlano al telefono per la prima volta dal 2021. “Risolveremo tutti i problemi insieme” dice Trump, mentre la corte suprema statunitense conferma il bando di TikTok. (Gabriele Battaglia) 3) La Geopolitica dell’AI. Washington cerca di mantenere il suo vantaggio nella battagli per l’intelligenza artificiale. (Marco Schiaffino) 4) La legge di depenalizzazione dell’aborto in Francia compie 50 anni. Il discorso di Simon Veil, pronunciato davanti ad un’Assemblea tutta maschile, fece la storia. 5) Mondialità. La sconfitta della diplomazia e la geopolitica nel frullatore. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 17-01-2025

  • PlayStop

    Bar e ristoranti sotto sfratto in stazione Centrale, 68 licenziamenti

    Sessantotto lavoratori e lavoratrici della ristorazione licenziati. Grandi Stazioni Retail ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto con Sarf, la società che da anni gestisce alcuni esercizi commerciali negli spazi della stazione Centrale di Milano. Da qui l’annuncio dei licenziamenti. I sindacati hanno indetto la prima di una serie di giornate di sciopero e oggi hanno fatto un presidio in piazza Duca d’Aosta, vicino all’ingresso della stazione. Abbiamo intervistato Valeria Cardamuro, segretaria della Uiltucs Lombardia.

    Clip - 17-01-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 17/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-01-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 17/01/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 17-01-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 17/01/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 17-01-2025

Adesso in diretta