Si chiama Multitude il ritorno discografico di Stromae (sito ufficiale), e nel titolo in effetti ha moltissimo non solo del contenuto del lavoro, ma anche del profilo stesso dell’artista e del periodo di cui il disco è figlio. Il cantante belga, considerato quasi da un decennio uno dei prospetti più raffinati ed interessanti della musica quantomeno continentale, si è fatto attendere parecchio. Sono passati infatti nove anni da “Racine Carrée”, il suo scorso lavoro. Nove anni in cui Stromae ha fatto i conti con una moltitudine, appunto, di fantasmi, che lo hanno spinto quasi fino alla decisione di farla finita, con la musica e non solo. I fantasmi del successo, del burn out, della solitudine, della fragilità, dell’insicurezza lo hanno accompagnato quotidianamente in questo lungo periodo. C’è voluto sacrificio per affrontarli, tempo per passarci attraverso, tenacia per non mollare e coraggio per raccontarli. E Stromae lo fa in maniera chiara ed esplicita in questo disco, dipanando le sue ansie, aspettative, timori e reazioni e adagiando il tutto in dodici brani le cui produzioni e arrangiamenti profumano di complessità, di radici profonde e fascinazioni lontane, di slanci ritmici e profondità riflessive, di mondo. Anche qui, una moltitudine che riesce a sintetizzarsi in un suono, che a sua volta si fonde con una voce, dei significanti che arrivano a formare un uno, un’ identità complessa e indivisibile. E da questo punto parte per parlare a noi, di noi. Del resto, non siamo forse tutti moltitudine?
La tournée mondiale di Moltitude toccherà anche Milano, dove l’artista belga si esibirà il 20 luglio all’ippodromo Snai di San Siro all’interno del Milano Summer Festival. Conoscendo il peso che l’artista da al lato spettacolare si preannuncia già come una data da non perdere
Stromae è l’artista della settimana di Radio Popolare, Multitude ci accompagnerà fino a Domenica 13 Marzo, quando gli dedicheremo uno speciale a partire dalle 15:30.