Da alcuni anni il collettivo artistico internazionale (ma basato a Berlino) Rimini Protokoll, gira il mondo con progetti performativi multimediali e partecipativi, non sufficientemente visti in Italia, dove sono solo sporadicamente ospitati grazie all’acume di alcuni organizzatori, come nel caso di Zona K a Milano.
La Biennale Teatro 2016, diretta da Alex Rigola, ha giustamente deciso di ospitare Stefan Kaegi, co-fondatore dei Rimini Protokoll per uno dei laboratori ormai divenuti tradizionali nela programmazione della manifestazione veneziana.
Per la stessa occasione, Kaegi ha tenuto un incontro con il pubblico (insieme al drammaturgo inglese Simon Stephens), durante il quale ha avuto occasione di rispondere a una nostra domanda sul rapporto fra la performance dal vivo, soprattutto se con partecipazione attiva del pubblico, e la generale istanza di partecipazione che i social media hanno contribuito a rendere uno dei tratti distintivi della società attuale.
Kaegi ha osservato che, pur credendo fermamente nella necessità della partecipazione “dal basso”, l’elemento che trova preoccupante è la velocità con cui questa nuova “cosceinza critica partecipata” esercita il proprio giudizio su argomenti molto gravi, come Brexit.
Ascolta l’intervento di Stefan Kaegi