Arriva all’Elfo Puccini di Milano “Smith & Wesson”, di Alessandro Baricco, per la regia di Gabriele Vacis, con Natalino Balasso e Fausto Russo Alesi: un plausibile caso di omonimia per immaginare una versione alternativa del sogno americano.
Siamo agli inizi del ‘900: un bislacco inventore con qualche truffa alle spalle e un disadattato che di mestiere pesca i cadaveri di chi si suicida buttandosi dalle cascate del Niagara si incontrano per caso e decidono di condividere un tratto della loro esistenza.
Il caso vuole che i loro cognomi, insieme, corrispondano alla più celebre marca di fucili di precisione di tutti i tempi: Smith & Wesson, appunto. Ma è solo una coincidenza. La loro non è una storia di grandi successi. Piuttosto, è un susseguirsi di tentativi e fallimenti, di aspirazioni e frustrazioni, all’ombra di ingombranti figure paterne.
Ma la speranza di centrare almeno una volta l’obbiettivo e diventare finalmente grandi rinasce quando i due si imbattono in una giovane giornalista di belle speranze e dal futuro incerto che, per dare una svolta definitiva alla propria carriera stentata, decide di tentare “l’ultima follia”: buttarsi dalle cascate del Niagara e sopravvivere!
Smith & Wesson la aiuteranno, ciascuno sfruttando il proprio specifico know-how. Sullo sfondo, la vera ispiratrice della vicenda, realmente accaduta: Mrs. Higgins, una signora borghese proiettata verso il futuro.
Nello spettacolo, che rinnova il sodalizio artistico fra Baricco e Vacis, il vero protagonista è l’uomo comune con la propria sete di riscatto, surreale nella sconfitta annunciata.
A dare corpo e voce a Smith & Wesson, due dei più interessanti interpreti della scena italiana: Fausto Russo Alesi e Natalino Balasso, che è stato ospite della trasmissione Cult di Radio Popolare.
Ascolta l’intervista a Cult di Natalino Balasso.