Ad Aleppo si continua a combattere. La tregua di dieci ore proclamata venerdì dall’esercito siriano e dai miliari russi non ha funzionato. Sabato ci sono stati dei pesanti bombardamenti, così come anche oggi. Nonostante la difficile situazione, però, Mohammed Atak è riuscito a parlare con Radio Popolare, questo pomeriggio.
Trentacinque anni, sposato, Mohammed è un infermiere che vive ancora nella città assediata: non è scappato ma è rimasto per aiutare come può la popolazione intrappolata. Sono 250mila persone che non hanno più cibo e medicine. Ci ha raccontato che in questi giorni non ha mai smesso di sentire rumore di bombe e spari e che le forze governative cercano di prendere il controllo dei quartieri nella zona a ovest di Aleppo.
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La tregua di venerdì non ha prodotto alcun risultato. L’obiettivo era quello di permettere alla popolazione della zona orientale di scappare, ma nessuno si è mosso dai propri rifugi, perché in realtà le forze in campo non si sono messe d’accordo e dei razzi sono caduti una una delle vie di fuga. La popolazione di Aleppo è stremata, eppure molti hanno deciso di non andare via. Proprio come ci ha confermato Mohammed.
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