La sentenza di assoluzione dei tre carabinieri accusati di omicidio colposo per la morte di Riccardo Magherini è “una forzatura”. L’avvocato della famiglia chiede le motivazioni della sentenza “in tempi brevissimi” e si dice pronto ad agire presso “la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ma non solo”.
Fabio Anselmo rompe il silenzio dopo una notte di riflessione e racconta a Radio Popolare il disappunto per la sentenza e annuncia i prossimi passi della difesa.
“Avevo avvisato i Magherini fin dall’inizio che questi non sono mai processi normali. Questi purtroppo sono processi che riservano sorprese o situazioni anomale, vedasi Cucchi, vedasi Aldrovandi, vedasi Uva”.
Riccardo Magherini morì la notte del 2 marzo 2014, dopo essere stato fermato a terra e ammanettato dai carabinieri, che lo tenevano compresso al suolo, a Firenze. C’è un video girato da una finestra in cui si vede la scena e si sente l’uomo chiedere aiuto. Testimoni hanno riferito di calci che gli sono stati sferrati poco prima della morte. In appello i carabinieri erano stati condannati a 7 e 8 mesi.
“La corte di Cassazione entra a piedi pari nel merito, cosa che non potrebbe fare, con una assoluzione tipicamente di merito e cioè il fatto non costituisce reato. È una assoluzione che ha lasciato di sasso, basiti, tutti i giuristi e colleghi, anche magistrati. Noi la percepiamo come una forzatura”, continua il legale della famiglia Magherini, che è convinto di non aver concluso con la Cassazione il percorso giudiziario.
“Ci aspettiamo una motivazione a tempi brevissimi. Non ci si nasconda dietro a mesi e mesi per le motivazioni, perché quando si pronuncia una sentenza di questo genere si presume che si debba avere idee estremamente chiare. Se quella che percepiamo essere una situazione limite, di forzatura rispetto al diritto, sarà confermata, prenderemo in considerazione diverse possibilità. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è già nei nostri programmi, ma non solo”.
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