Scuole e università chiuse a causa dell’epidemia di coronavirus COVID-19 e didattica sospesa. Come affrontano docenti e insegnanti il contatto con gli studenti? Corsi online, piattaforme, didattica a distanza, c’è anche chi usa i podcast.
Per alcune “prestazioni”, come le tesi, la soluzione non è difficile. Ma per la didattica, senza possibilità di contatto, è tutto da inventare, dalle aule delle facoltà, alle scuole elementari, ecco il viaggio di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni, all’interno di Prisma, su esperienze in corso.
Serena Feloj, professore associato di Estetica all’Università di Pavia, ha fatto ieri la prima lezione a distanza dell’ateneo, in podcast, ma andando da sola in aula.
Simonetta Cavalieri, dirigente scolastico del liceo classico Beccaria di Milano, è a scuola, col personale tecnico e amministrativo ma senza studenti, e ci racconta come dal registro elettronico si è già passati alle videoconferenze e alle lezioni online. Ecco il suo racconto:
Didattica, forse, no, quindi, perché i programmi sono fermi. Ma un modo almeno per restare in contatto. E i più giovani, forse, i più esposti a questa assenza delle scuole durante l’emergenza coronavirus, spesso a tempo pieno? C’è chi prova a sperimentare. Ce ne ha parlato Lara Pipitone, professoressa della scuole media Manara di Milano:
E alle elementari? Gli scolari lombardi sono andati a casa venerdì 21 febbraio senza nemmeno i libri e allora anche qui alcuni insegnanti si sono inventati forme di relazione e conoscenza, facendo grande attenzione all’accessibilità. L’esperienza di Tiziana Barletta dell’Istituto comprensivo San Giuseppe Calasanzio, di via Montebaldo.