Nessuna riforma della scuola in vista. Quella fatta dal governo Renzi, la cosiddetta “Buona Scuola“, non va abolita, ma soltanto corretta. Questo, in sostanza, il programma del nuovo ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che alle spalle ha una carriera nella scuola cominciata da insegnante, proseguita da Preside e culminata come provveditore agli studi in Lombardia.
“I nodi emersi andranno affrontati e sciolti in modo condiviso“, ha detto il Ministro alle Commissioni competenti, ma ne ha citato solo uno, già superato con l’accordo sindacale di fine giugno, cioè quello della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, che è stata cancellata.
Da Provveditore, Bussetti aveva avuto parole favorevoli per riforma di Renzi, e infatti in Commissione ne ha elogiato uno degli aspetti più controversi, almeno tra gli studenti: l’alternanza scuola-lavoro:
L’istituto dell’alternanza scuola-lavoro non è un esperimento che deve essere archiviato. Certo, necessità di quegli aggiustamenti a cui accennavo prima e di cui i miei uffici già si stanno occupando. Trovo questo, in senso assoluto, molto importante e formativo, che gli studenti possano tramite l’alternanza scuola-lavoro, iniziare a misurarsi col mondo del lavoro col quale prima o poi dovranno entrare in contatto. Il Ministero non può tollerare percorsi che non siano di assoluta qualità, rispondenti a standard di sicurezza elevati, ma che soprattutto non siano affatto coerenti con il percorso di apprendimento dello studente interessato.
Sul caso degli insegnanti diplomati alle magistrali che perderanno il posto perché non sono laureati, come ha stabilito una sentenza di qualche mese fa del Consiglio di Stato, il Ministro ha detto che le sentenze vanno rispettate, ma che bisognerà cercare una soluzione legislativa per permettere l’avvio dell’anno scolastico. E infatti, parallelamente, il decreto dignità prevede che il MIUR possa aspettare quattro mesi prima di procedere ai licenziamenti, in modo che nel tutti possano tornare in classe e poi si vedrà come fare.
Ancora, secondo Bussetti bisognerà rivedere il sistema di reclutamento dei docenti in modo da tenere conto del legame col territorio. “Il problema dei trasferimenti è arrivato a livelli non più accettabili“, ha detto il Ministro, “anche perchè non è garantita un’adeguata continuità didattica“.
Infine, nel programma del neo-ministro, non poteva mancare la questione della sicurezza degli edifici scolastici: previsto un piano pluriennale di investimenti che possa attingere a fondi nazionali e a fondi comunitari.