Scott Matthew è uno straordinario cantautore australiano, benedetto da una voce al tempo stesso fragile e calda, profonda. Il suo primo album come solista venne pubblicato nel 2008, mentre il suo disco più recente, This Here Defeat, è dell’anno scorso. Un disco contemporaneamente malinconico, poetico e ironico.
Le canzoni di questo album lo accompagnano ancora in un piccolo tour italiano, che ha debuttato mercoledì 9 marzo il Circolo Magnolia di Milano e che arriverà giovedì 10 a Firenze, allo Spazio Alfieri, venerdì 11 al Teatro Miela di Trieste, il 12 Scott Matthew sarà a Pesaro alla Chiesa dell’Annunziata, mentre l’ultima data sarà il 13 a Padova, all’Atelier de Reflexion.
In occasione del suo arrivo a Milano abbiamo fatto in modo che il suo tour-bus facesse una deviazione e si fermasse in via Ollearo 5 in tempo per fargli suonare qualche canzone in diretta a MiniSonica. Con lui i musicisti che lo accompagnano anche sul palco: Juergen Stark alle chitarre e Sam Taylor al violoncello.
Nell’intervista ci ha raccontato di aver già iniziato a lavorare a un nuovo disco, ma soprattutto ci ha anticipato l’uscita per settembre di un nuovo disco firmato insieme al compositore e musicista portoghese Rodrigo Leão (Sétima Legião, Madredeus). Matthew aveva già registrato il suo This Here Defeat a Lisbona: “Sono arrivato a Lisbona qualche anno fa e la mia amicizia con Rodrigo Leão faceva parte delle motivazioni per cui mi sono trasferito lì e per cui ho deciso di registrare in Portogallo. Questo nuovo disco avrà chiaramente degli arrangiamenti orchestrali, con l’uso di molti archi. Conterrà otto canzoni e due strumentali e sono davvero felicissimo di come è venuto”.
Tra le canzoni che Scott Matthew ha suonato per noi c’è anche quella “I wanna dance with somebody”, portata al successo da Whitney Houston, che l’australiano aveva inserito nella scaletta di Unlearned, bellissimo disco di cover uscito nel 2013. La sua versione la trasfigura in modo completo: quello che era un inno pop allegro e trascinante è diventato un brano malinconico e intimista. “Nei confronti di questa canzone, come credo succeda a molti – ci racconta Scott Matthew – ho dei sentimenti contrastanti. Da ragazzo la amavo moltissimo anche nella versione della Houston, però volevo anche trasformarla per fare emergere un suo lato diverso e secondo me più interessante”. Il risultato, secondo noi, è meraviglioso.
Potete ascoltare questa e le altre due canzoni, così come l’intera intervista, qui sotto!