Un nuovo scomparso in Egitto. E’ l’avvocato Ibrahim Metwalli, fondatore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà e difensore dei familiari dei migliaia di scomparsi coercitivi in Egitto, tra i quali suo figlio, Amro, scomparso quattro anni fa durante le manifestazioni contro i militari e mai più ritrovato. E’ anche consulente per il caso Regeni.
I suoi colleghi dell’Ercf (Egyptian Commission for Right and Freedom) hanno denunciato che l’avvocato Metwalli stava partendo dall’aeroporto del Cairo per recarsi a Ginevra. “I famigliari di Ibrahim avevano smesso di avere sue notizie dalle otto del mattino di domenica 10 settembre”, scrive l’associazione sul comunicato “prima della scomparsa si trovava in aeroporto dove avrebbe dovuto prendere un volo per Ginevra”. Era stato invitato dalle Nazioni Unite per svolgere una relazione sui casi di scomparsi coercitivi in Egitto alla sessione della Commissione per i diritti umani, in corso fino al 15 settembre. Aveva prenotato il viaggio di ritorno il giorno 16. Invece nessun viaggio, e la Commissione dell’Onu non ascolterà la voce delle famiglie delle sparizioni forzate in Egitto, che sono migliaia ogni anno. (fonte: pagina Fb dell’associazione “Stop alle sparizioni forzate!”)
E’ stato prelevato, all’aeroporto del Cairo, da parte delle forze di sicurezza e non si è saputo più nulla della sua sorte. I familiari hanno cercato di ottenere informazioni sul suo caso, sia al ministero dell’Interno, nei commissariati e nei Tribunali, ma hanno trovato un muro di gomma. Di lui nessuna notizia.
Questo grave arresto è un brutto segnale alla vigilia dell’insediamento del nuovo ambasciatore italiano al Cairo, Cantini. Il ministro degli Esteri egiziano, Shokri, ha detto in un incontro con imprenditori locali ed internazionali al Cairo che “le relazioni italo-egiziane stanno riprendendo il loro massimo splendore, perché i due Paesi hanno interessi comuni”.