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Salvini Zelig adesso fa il liberale. Ecco perché

Salvini Regione Lombardia Lega

Salvini adesso cita Piero Gobetti.
“Vogliamo fare la rivoluzione liberale” ha detto Salvini riprendendo il titolo dell’opera più famosa dell’intellettuale che fu ammazzato a bastonate dai fascisti. Un bel salto per uno che coi fascisti ha flirtrato per anni.

Ma adesso il vento sta cambiando. Il sovranismo è in difficoltà. E Salvini cerca il modo di ricollocarsi. Ha perfino assunto Marcello Pera come consulente. L’obiettivo è poco ideologico e molto prosaico. I referenti della Lega sono in crisi: gli imprenditori, soprattutto quelli del nord, gli amministratori locali a cominciare dal presidente del Veneto Luca Zaia, dirigenti come Giancarlo Giorgetti che è sempre stato solidamente parte dell’odiato, da parte dei sovranisti, establishment.
Sono in crisi perché stanno per arrivare i progetti e i soldi del Recovery Fund. Una valanga di denaro. E cosa fanno? Rimangono tagliati fuori? Lasciano tutta la gestione nelle mani del Pd e dintorni e del Movimento 5 Stelle?

Il dramma della destra è questo: si sono affidati a un cavallo che pensava di sbancare e prendersi tutto. Ora che la strategia è fallita, la destra rischia seriamente di non toccare palla proprio nel momento in cui sarebbe più importante esserci. Mettiamo poi che negli Stati Uniti le cose vadano male e il vento cambiasse. Cosa fai, rimani solo con Orban? E allora una pettinata, una sistemata alla barba, ascolta cosa dice Marcello Pera e inizia ad accreditarti come moderato. E vedi cosa succede. Vedi se ti credono. Vedi se casomai il governo dovesse cominciare ad avere difficoltà per qualsiasi ragione e servisse una mano.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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