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“Salvini si comporta da bullo”

Matteo Salvini

L’Europarlamentare di Possibile Elly Schlein racconta a Radio Popolare la riforma della Carta di Dublino sui ricollocamenti dei migranti in Europa in discussione al Parlamento europeo e denuncia: “Salvini e la Lega sono sempre stati assenti e fanno finta che non esista per non pestare i piedi a Orban e i Paesi di Visegrad che non hanno accolto nemmeno un migrante collocato“.

Ecco l’intervista a Giorni Migliori.

Venerdì ci sarà questa riunione convocata dalla direzione Affari Interni della Commissione Europea con diversi Paesi che sono quelli, mi sembra, che si sono dimostrati collaborativi in questi anni. Ricordiamo che c’era già stata una decisione di ricollocamento che riguardava 160mila persone dall’Italia e alla Grecia, poi ne sono stati fatti troppo pochi – poco più di 30mila – anche per delle ragioni molto tecniche su cui purtroppo non si è mai sentita la voce di Salvini o di questo governo, come noi invece abbiamo fatto, di proseguire quella decisione di ricollocamento. Il punto è che la Commissione dice una cosa giusta, e cioè che serve una soluzione strutturale. Il Parlamento UE ha già indicato una decisione strutturale: ricordo che noi lo scorso novembre siamo riusciti a far votare, dopo due anni di negoziato, una riforma di Dublino che è la vera questione centrale. È per il regolamento di Dublino che è il primo Paese di arrivo che deve farsi carico dell’esame delle richieste di asilo nella stragrande maggioranza dei casi ed è sempre per il Regolamento di Dublino che gli altri Paesi in questi anni hanno potuto rimandare migliaia di persone in Italia e Grecia per il solo fatto di essere entrate in Italia e in Grecia. In riferimento alla Diciotti e a questa politica di propaganda inumana e gravissima per tutte le violazioni del diritto internazionale ed interno, c’è una grande ipocrisia di fondo che in quelle 22 riunioni di negoziato che abbiamo fatto per cambiare Dublino e assicurare che ogni Stato europeo faccia la propria parte per assicurare l’accoglienza, la Lega non si è mai fatta vedere. Salvini non si è mai fatto vedere. È la dimostrazione che questa è solo propaganda becera sulla pelle delle persone senza nessuna indicazione della soluzione reale, che per l’Italia può passare solo dal rispetto dei diritti fondamentali e da una equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza di tutti i governi europei, come già chiedono i trattati agli articoli 78 e 80.

Dublino, come ci stava spiegando, è cambiabile per lei? E come si potrebbe cambiare? E quanta distanza c’è dal “No Way” australiano che purtroppo sarà l’oggetto di dibattito di oggi?

Il modello australiano è basato sull’esternalizzazione totale delle proprie responsabilità. In Europa non è applicabile, anche perchè abbiamo delle convenzioni internazionali di cui il ministro Salvini sta totalmente ignorando l’esistenza. Si sta comportando da bullo, cosa gravissima visto il suo ruolo, che si ritiene al di sopra di ogni legge. Lo ha detto anche ieri sfidando tutti, il Presidente del Consiglio e altri Ministri, il Presidente della Repubblica, le convenzioni internazionali, ma anche la stessa Costituzione su cui ha giurato e che sta violando. Anche per questo abbiamo chiesto le sue dimissioni raccogliendo anche delle firme che sono arrivate oltre le 160mila in pochi giorni. Al di là di questo, certo che Dublino è modificabile. La cosa curiosa è che Salvini, ora che è al governo, non fa l’interesse dell’Italia e non appoggia la riforma che abbiamo già approvato al Parlamento Europeo – che cancella quell’ipocrita criterio del primo Paese di approdo in base al quale le maggiori responsabilità sono state lasciate sui Paesi di primo arrivo come l’Italia e come la Grecia, e che lo sostituisce con un meccanismo di ricollocamento permanente. Questa riforma, che non hanno votato e che non stanno sostenendo nemmeno ora, è bloccata proprio dagli amici di Salvini al Consiglio UE, e cioè Orban, il Gruppo di Visegrád e il cancelliere austriaco Kurz, che attualmente è anche alla Presidenza di turno dell’Unione Europea. Noi, però, al Parlamento Europeo abbiamo ottenuto una maggioranza straordinaria di quasi due terzi che raccoglie le famiglie dalla sinistra ai verdi, dai liberali e ai socialisti che io rappresento in quel negoziato, passando per i popolari europei che sono le stesse famiglie rappresentate tra i governi al Consiglio UE. Certo che è cambiabile! La grande ipocrisia che emerge è che Salvini dice tanto “prima agli italiani”, ma in realtà su questa partita fondamentale per l’Italia sta facendo gli interessi ungheresi e di quei Paesi che non vogliono proprio saperne dell’accoglienza. Ed è ancora più curioso che quando parla di ricollocamenti non indichi mai questi Paesi che sono quelli – l’Ungheria e la Polonia – che hanno fatto zero ricollocamenti venendo anche portati davanti alla Corte Europea dalla Commissione. La soluzione passa soltanto per la solidarietà europea per questa riforma di Dublino che finalmente garantirebbe, pro quota, che tutti i Paesi siano obbligati a fare la propria parte sull’accoglienza, valorizzando anche i legami significativi dei richiedenti asilo. Questo è in due parole quello che noi abbiamo ottenuto sulla riforma di Dublino.

Matteo Salvini
Foto dal profilo FB di Matteo Salvini https://www.facebook.com/salviniofficial/

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intervista Elly Schlein

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    L’ultima volta era successo 22 anni fa. Il Comune di Milano oggi ha consegnato le prime cinque nuove licenze per taxi. Nei prossimi mesi le nuove abilitazioni arriveranno a 336, per effetto del bando di marzo dell’anno scorso per 450 licenze. L’amministrazione comunale ha l’obiettivo di arrivare a circa mille nuovi permessi in città. Per questo ha dichiarato che porterà avanti la richiesta di altre autorizzazioni anche con Regione Lombardia. Stamattina c’è stata una piccola cerimonia di consegna a palazzo Marino: tre nuove licenze sono ordinarie, due per il servizio notturno. “Lavorare di notte mi preoccupa un po’ per quello che sta succedendo in città a livello di sicurezza, ma il trasporto pubblico ha bisogno di taxi soprattutto nella fascia serale” ha detto Matteo Grappoli, uno dei tassisti che ha ricevuto la licenza, nell'intervista fatta da Luca Parena.

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    1) “Ora tocca alla Cisgiordania”. L’esercito israeliano annuncia l’ampliamento dell’operazione militare su Jenin, mentre le famiglie vengono costrette all’evacuazione e il campo profughi della città inizia ad assomigliare sempre più alla striscia di Gaza. (Ahmad Odeh da Jenin) 2) Stati Uniti. I Proud Boys sono pronti a tornare e vogliono vendetta. I leader del gruppo di estrema destra appena rilasciati dal carcere dalla grazia di Trump chiedono al presidente una rivincita. (Roberto Festa) 3) Colombia, crolla il piano di pace del presidente Petro. Nel paese riscoppia la guerriglia per il controllo del narcotraffico. (Eleonora Cormaci - Terres des Hommes) 4) Il divorzio per violazione del dovere coniugale non esiste. La Francia condannata dalla Cedu. (Francesco Giorgini) 5) La dittatura Brasiliana, l’occupazione israeliana in Cisgiordania e la storia di Emilia Perez, narcotrafficante transgender. Le nomination per gli Oscar 2025 vanno contro corrente. (Mauro Gervasini - Film TV) 6) World Music. Il saxofonista Haitiano Jowee Omicil lancia il suo nuovo album puntando sui podcast. (Marcello Lorrai)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

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    JPEGMafia, il concerto all'Alcatraz di Milano

    Oggi a Jack, Matteo Villaci e Luca Santoro hanno parlato di JPEGMafia e del suo concerto di ieri sera all'Alcatraz di Milano. JPEGMafia, pseudonimo di Barrington DeVaughn Hendricks, è un rapper americano sperimentale dai molteplici talenti, produttore, interprete e leader della scena rap underground.

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