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Forza Italia: Foa sarà Presidente Rai

Matteo Salvini

Domani la Commissione di Vigilanza approverà una risoluzione proposta da Lega e M5S per raccomandare al CdA Rai di eleggere il Presidente. Ai primi di agosto, proprio in Commissione di Vigilanza, era stato votato il nome di Marcello Foa come candidato presidente, ma era stato bocciato. Ci vuole una maggioranza qualificata ed erano mancati i voti di Forza Italia.

Marcello Foa fino a poco fa era l’amministratore delegato di un gruppo editoriale svizzero, quello che pubblica il Corriere del Ticino, ma ciò che preoccupa nel suo profilo è che come giornalista è da tempo su posizioni sovraniste, grande sponsor di Matteo Salvini e del governo Conte, nonché amico di Steve Bannon, l’ideologo della destra populista americana. Non esattamente una figura di garanzia come dovrebbe essere il Presidente della Rai.

Bene, sembra che Forza Italia abbia cambiato posizione: ora sarebbe pronta a dare il via libera al nome di Foa. Cosa è cambiato da agosto ad oggi? Allora dissero che il problema non era tanto il profilo di Foa, ma il fatto che Lega e M5S non li avessero coinvolti nella scelta del nome, dato che in Commissione di Vigilanza i loro voti erano necessari. Tutti allora pensarono che Berlusconi stesse alzando la posta, che volesse garanzie in cambio del via libera a Foa.

Domenica sera c’è stato il vertice Berlusconi – Salvini: cosa ha promesso Salvini a Silvio per ottenere il voto favorevole su Foa? I giornali scrivono che avrebbe rassicurato Berlusconi a proposito della proposta dei 5 Stelle di mettere un tetto alla pubblicità in tv, cosa che a Mediaset creerebbe grossi problemi. Salvini avrebbe detto che questa cosa non è nel contratto di governo e quindi Mediaset può stare tranquilla.

Abbiamo chiesto a Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi di Forza Italia alla Camera e al Senato e capogruppo di Forza Italia in Commissione di Vigilanza sulla Rai, cosa è cambiato da agosto a oggi e perchè Forza Italia pare intenzionata a dare il suo ok a Marcello Foa come Presidente della Rai.

Sul nome di Foa io rivendico quello che ho detto in Vigilanza e che ripeto anche adesso: su Foa ci fu un errore, a mio giudizio, di ortografia politica nel non condividere prima della scelta di Foa questo nome con le minoranze. Non solo Forza Italia, anche il PD, perchè tra i famosi tre quinti in Commissione ci sono anche i voti della minoranza, una parte o tutta a seconda del tipo di percorso che si vuol fare, che è come quello che abbiamo fatto alla Camera e al Senato.
Alla camera abbiamo votato Roberto Fico, che infatti è stato il Presidente con più voti mai avuti nella storia degli ultimi vent’anni – ne ha avuti quasi 500 – e lo stesso con la Casellati. Noi qua abbiamo detto la stessa cosa: il metodo che avete usato è sbagliato. Per quanto ci riguarda, noi non entrammo neanche nella valutazione della persona, perchè dicemmo alla Lega e a M5S che “il metodo usato non ci convince” e quindi siccome il metodo non va bene, non valutiamo neanche la persona e votiamo contro. E infatti votammo contro l’elezione di Foa. Anzi, non votammo neanche contro: non partecipammo al voto, per essere precisi.

Cosa è cambiato adesso?

C’è stato l’incontro di domenica, fisicamente l’ultimo atto di un chiarimento, un rilancio, del perimetro della coalizione centrodestra in cui certamente Salvini e Berlusconi hanno parlato della prospettiva della coalizione, cioè siamo alleati e dobbiamo dimostrare di esserlo nei fatti. Quindi condividiamo il percorso delle Regionali in Abruzzo, in Molise, in Basilicata, in Piemonte e in Sardegna o dove andremo a votare.
E, ognuno per sua parte, ha poi detto alcune cose relative al Governo, al programma di Governo, a quello che sta facendo il governo e ai vincoli, nel caso di Salvini, che lo vede legato dal contratto con i 5stelle. L’argomento Foa, per quanto io ne so, non è stato sul tavolo. Al tavolo c’erano cinque persone e nessuno dei cinque ha detto una cosa diversa su questo punto.

Secondo lei la Rai, in questo momento, è più importante – faccio la domanda più al giornalista che lei è stato piuttosto che al politico che oggi – perché da lì passa una quota importante e strategica dell’informazione o perché da lì passa una cosa importante e strategica della pubblicità? Glielo chiedo perché, magari non si è fatto il nome di Foa, però mentre mangiavano pane e salame si è parlato del fatto che i 5 Stelle volevano mettere un tetto alla pubblicità e magari l’accordo con Salvini è stato su quello, no?

Guarda, anche lì bisogna essere chiari. A proposito dell’uscita del sottosegretario Vito Crimi, che a mio giudizio è il boia dell’informazione e dell’editoria: Crimi dà fiato a pensieri che non ha, perchè spara di quelle castronerie che sono pericolosissime, dicendo delle fesserie assolute sui contribuiti che non prendono le radio, sui contributi che non prendono i giornali. Il Presidente della Rai Marcello Foa ha zero, e sottolineo zero, poteri legati alla gestione dell’azienda della Rai. Il Presidente della Rai si occupa di
di relazioni con le Istituzioni, relazioni con i media e prepara all’ordine del giorno del CdA: fine dei poteri del presidente della RAI. Questo deve essere chiaro perché all’esterno sembra che nel momento in cui si vota il presidente, la RAI magicamente si mette in moto. Non è così, la Rai ha già un amministratore delegato che è nel pieno dei suoi poteri, il dottor Stellini, che è in grado di fare tutto ciò che vuole sui palinsesti, sulla pubblicità, su Netflix, su tutto quello che vuole.
Non è l’arrivo di Foa che legittima un’azione del direttore generale o del consiglio di amministrazione. Loro possono agire. Il presidente, lo ripeto, sostanzialmente va a tagliare i nastri. Scusate se sono banale, ma fa questo. Foa, o chiunque sarà, non è in grado di mettersi di traverso rispetto a ciò che decide l’amministratore delegato nella sua totale autonomia. Su questo bisogna essere chiari. È ovvio che è un problema politico, però non è uno di quei problemi pratici e ve lo dice chi ha fatto il giornalista: non mi manca l’editore se non ho il Presidente della Rai, io l’editore ce l’ho ed è in carica nella pienezza dei suoi poteri. Il Presidente è soltanto una figura, non è come il Presidente della Repubblica – e lo dico davvero per farmi capire – con poteri totalmente diversi. Mentre il Presidente della Repubblica ha poteri interdittivi e poteri veri sul governo e sulle Camere, Foa o chiunque sarà non ha questo potere non ce l’ha.

Matteo Salvini
Foto dal profilo FB di Matteo Salvini https://www.facebook.com/salviniofficial/
  • Autore articolo
    Lorenza Ghidini
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    L’ultima volta era successo 22 anni fa. Il Comune di Milano oggi ha consegnato le prime cinque nuove licenze per taxi. Nei prossimi mesi le nuove abilitazioni arriveranno a 336, per effetto del bando di marzo dell’anno scorso per 450 licenze. L’amministrazione comunale ha l’obiettivo di arrivare a circa mille nuovi permessi in città. Per questo ha dichiarato che porterà avanti la richiesta di altre autorizzazioni anche con Regione Lombardia. Stamattina c’è stata una piccola cerimonia di consegna a palazzo Marino: tre nuove licenze sono ordinarie, due per il servizio notturno. “Lavorare di notte mi preoccupa un po’ per quello che sta succedendo in città a livello di sicurezza, ma il trasporto pubblico ha bisogno di taxi soprattutto nella fascia serale” ha detto Matteo Grappoli, uno dei tassisti che ha ricevuto la licenza, nell'intervista fatta da Luca Parena.

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    Esteri di giovedì 23/01/2025

    1) “Ora tocca alla Cisgiordania”. L’esercito israeliano annuncia l’ampliamento dell’operazione militare su Jenin, mentre le famiglie vengono costrette all’evacuazione e il campo profughi della città inizia ad assomigliare sempre più alla striscia di Gaza. (Ahmad Odeh da Jenin) 2) Stati Uniti. I Proud Boys sono pronti a tornare e vogliono vendetta. I leader del gruppo di estrema destra appena rilasciati dal carcere dalla grazia di Trump chiedono al presidente una rivincita. (Roberto Festa) 3) Colombia, crolla il piano di pace del presidente Petro. Nel paese riscoppia la guerriglia per il controllo del narcotraffico. (Eleonora Cormaci - Terres des Hommes) 4) Il divorzio per violazione del dovere coniugale non esiste. La Francia condannata dalla Cedu. (Francesco Giorgini) 5) La dittatura Brasiliana, l’occupazione israeliana in Cisgiordania e la storia di Emilia Perez, narcotrafficante transgender. Le nomination per gli Oscar 2025 vanno contro corrente. (Mauro Gervasini - Film TV) 6) World Music. Il saxofonista Haitiano Jowee Omicil lancia il suo nuovo album puntando sui podcast. (Marcello Lorrai)

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    Poveri ma belli di giovedì 23/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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