
Nonostante Umberto Bossi minimizzi, dicendo che non si è chiuso nessun partito, Matteo Salvini, un po’ in sordina, ha compiuto un passaggio epocale per il suo movimento, la Lega.
“È l’inizio di un bellissimo percorso”, ha commentato il leader leghista davanti ai giornalisti, con un presepe in mano (tanto per non dimenticare la retorica populista che lo contraddistingue). “Il Battesimo – ha aggiunto – di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel Mondo e quindi di non occuparsi più di una sola parte del paese ma tutta Italia”.
In pratica, un benservito bello e buono a federalismo, secessione, e tutto l’armamentario retorico della vecchia Lega bossiana. Un cambio radicale, quello fortemente voluto da Salvini, sia dal punto di vista politico sia finanziario.
Con le modifiche statutarie votate all’unanimità il leader leghista ha archiviato la vecchia Lega Nord, istituzionalizzando la nuova Lega nazionale per Salvini premier. Via il verde, che lascia spazio al blu trumpiano.
Soprattutto, però, si sancisce il via libera, che verrà formalizzato in un nuovo congresso da tenersi nei prossimi mesi, a quel contenitore nazionale di forze conservatrici, reazionarie e xenofobe di cui Salvini rappresenta il massimo esponente ormai da tempo. Il movimento con cui il Capitano leghista punta a conquistare Palazzo Chigi.
La doppia tessera, un inedito, permetterà agli iscritti di migrare verso la nuova Lega Nazionale, lasciando alla vecchia Lega Nord poco più di un ruolo di rappresentanza del tempo che fu, con la sua indipendenza della Padania scritta nell’articolo uno dello statuto. Ma soprattutto nella vecchia struttura, trasformata in bad company, resteranno i 49 milioni di euro di debiti, rateizzati in 82 anni.
Foto dalla pagina Facebook di Matteo Salvini