Giuseppe Sala lo ammette: avere ricevuto la comunità ebraica milanese nella sede di Expo è stato un errore. E sulle primarie dice: “Non mi sento molto in vantaggio, sarà una bella competizione”.
Il candidato alle primarie del centrosinistra di Milano più vicino a Renzi però se la prende, indirettamente, con il sindaco uscente Giuliano Pisapia: “Mi hanno pregato di fermarmi un mese in più per non lasciare sguarnita la società (Expo2015, ndr). Io me ne volevo andare e sono rimasto lì per ragioni di servizio quando è evidente che è contro il mio interesse. Perché in questo momento voglio fare tutt’altro nella vita e vorrei del tempo pieno per occuparmi di questo”.
“Certamente è stato un errore che è nato dal fatto che io non potevo uscire perché avevo un impegno improvviso e una riunione che dovevamo fare fuori l’abbiamo fatta dentro”, ha affermato Sala ai microfoni di Radio Popolare a proposito della polemica nata dopo che ha incontrato, nella veste di candidato, la comunità ebraica milanese nella sede di Expo.
“C’è da dire si è sbagliato non avverrà più. Però propongo anche un’altra chiave di lettura: io ho dato le dimissioni da amministratore delegato di Expo il 2 gennaio. Il Cda e anche i soci, tra cui anche il sindaco di Milano, mi hanno pregato di fermarmi un mese in più per non lasciare sguarnita la società. Io ancora oggi sto firmando una quantità di carte impressionante e ad oggi non c’è ancora indicato un mio sostituto come rappresentante del Comune”.
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Sala ha iniziato la campagna elettorale per le primarie milanesi con una agenda meno fitta rispetto a quella dei suoi competitori e non nega che il risultato non sia scontato: “Non mi sento molto in vantaggio, non mi sento così in vantaggio, sarà una buona competizione e ognuno di noi farà la sua parte”.
Lei punta ad allargare il bacino degli elettori rispetto al perimetro del centrosinistra?
“Per votare bisogna firmare il documento di adesione ai valori della sinistra quindi io punto ad allargare a tutti quelli che si riconoscono nei valori della sinistra, dopodiché è abbastanza evidente che più gente va a votare più chi vince sarà legittimato, per cui è importante per me che ci vada tanta gente”.
Più per lei che per gli altri forse.
“Probabilmente più per me che per gli altri, perché è abbastanza evidente che il mio profilo politico è anche un profilo nuovo, nel senso che mi sto occupando di politica praticamente da venti giorni. Ma la mia notorietà, per uno che poi fa le cose, qualche valore ce l’ha quindi onestamente penso più per me che per gli altri”.
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