Ricordate le polemiche sui sacchetti a pagamento per frutta e verdura nei supermercati che qualche mese fa hanno tenuto banco per settimane? Dopo quanto stabilito dal Ministero della Salute lo scorso 4 gennaio, ieri il Consiglio di Stato ha ribadito che potremo portarli anche da casa, a patto che siano nuovi, monouso, compostabili e specifici per alimenti.
Dovranno essere i dipendenti del punto vendita a verificare che questi requisiti siano rispettati e se in molti hanno già gioito di fronte a questa decisione, le voci critiche sono tantissime e per motivi decisamente validi. Ce li ha spiegati il giornalista Roberto La Pira, direttore de Il Fatto Alimentare, che ha definito questa situazione “un gran pasticcio“:
Questa cosa è abbastanza assurda, perchè non esiste un consumatore sulla Terra che è in grado di comprare quel tipo di sacchetti monouso, compostabili e per alimenti al di sotto di un centesimo. Premesso ciò, a cosa serve un provvedimento che dice che lo puoi portare da casa se non a creare scompiglio? E addirittura pensare che i supermercati e i punti vendita dovrebbero mettersi a controllare se il sacchetto rispetta queste condizioni? Il Consiglio di Stato ha in pratica detto le stesse cose del Ministero della Salute, aggravandole: dice che puoi usare anche il sacchetto di carta.
I sacchetti con queste caratteristiche, ci spiega La Pira, avranno un costo maggiore per i cittadini che vorranno acquistarli in modo autonomo:
Ora, torniamo un secondo indietro. Perché io, Roberto La Pira, direttore del Fatto Alimentare, dovrei comprarmi un sacchetto con queste caratteristiche di carta, che costa almeno 4 o 5 volte di più, portarlo al supermercato, metterci l’ortofrutta, metterci lo scontrino e andare a pagare? Mi sembra una cosa veramente assurda. Da un punto di vista legale il Consiglio di Stato, io ho letto la sentenza, è corretto perchè fa una distinzione merceologica e ha ragione, ma da un punto di vista concreto vorrei capire qual è la persona che è in grado di acquistare questi sacchetti nuovi, monouso e compostabili e per alimenti e di portarli al supermercato.
E bisogna anche tenere conto del fatto che le bilance dei supermercati sono già impostate con la tara dei sacchetti presenti in negozio:
E c’è un ultimo fattore da considerare: la tara. Alcune bilance dei supermercati sono pre-tarati col sacchetto di plastica che pesa 3-4 grammi e tu quando digiti il prodotto ottieni il prezzo con la tara già calcolata. Il sacchetto che tu porti da casa ha un peso diverso, non penso sia proprio uguale, e quindi ci sarà un problema di incompatibilità con la bilancia.
Chi si era lamentato a gran voce per il cambiamento di gennaio, ora potrà gioire, ma dovrà comunque fare i conti con tutti gli elementi ben illustrati da La Pira. Siamo sicuri che ne valga davvero la pena?