A Rozzano la destra di Salvini, Gelmini e La Russa, è riuscita a far infuriare anche i 28 genitori, quasi tutti cattolici, che avevano sollevato il caso della festa di Natale “sparita” dalle feste della scuola: “Basta strumentalizzazioni politiche” hanno detto dai microfoni di Radio Popolare. La vicenda è finita su tutti i giornali, siti internet e schermi Tv con toni da scontro di civiltà: “A Rozzano c’è un preside che vuole cancellare il Natale”.
La notizia, apparsa per la prima volta sull’edizione locale de Il Giorno il 27 novembre, ha fatto il giro delle redazioni e dei commentatori, per diventare in poche ore argomento del giorno nelle dichiarazioni di politici di ogni colore e grado, dal sindaco di Rozzano al presidente del consiglio Matteo Renzi. La destra ha deciso di farne una campagna politica. E così una vicenda locale, il cambio di programma sulle feste scolastiche natalizie rispetto all’anno precedente, è diventato un caso nazionale.
Ma cosa è successo? A settembre il collegio docenti e il consiglio di Istituto dell’Ics Garofani di Rozzano avevano deciso di sdoppiare il concerto con canti natalizi in due momenti distinti: il primo il 17 dicembre per i ragazzi della scuola secondaria, il secondo il 21 gennaio per i ragazzi della primaria. L’anno scorso si era svolto tutto in una sera in un teatro cittadino. Nelle scorse settimane il preside, Marco Parma, aveva detto “no” alla richiesta di due mamme cattoliche di poter insegnare canti della tradizione cristiana durante l’intervallo della pausa mensa.
Richiesta respinta e giudicata “inopportuna” dal preside in nome della laicità della scuola: in una scuola multietnica e multireligiosa, ha spiegato il preside, alcuni bambini si sarebbero potuti sentire esclusi. Giornali, siti e televisioni hanno invece raccontato per giorni la storia che la festa era stata annullata per paura dei genitori musulmani dopo i fatti di Parigi.
“Preside da licenziare in tronco”, ha tuonato il capo della Lega Matteo Salvini arrivato lunedì fuori dalla sede centrale dell’Istituto. Con lui anche gli altri due partiti della nuova destra uscita ridisegnata dalla manifestazione leghista a Bologna un mese fa, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La coordinatrice di Forza Italia Maria Stella Gelmini ha cantato Tu scendi dalle stelle, Ignazio La Russa si è presentato con la bandiera di partito ed è stato fischiato. Alcuni genitori hanno cercato di spiegare che stavano strumentalizzando la vicenda, ma i politici erano lì per quello.
In molti hanno difeso il preside in quanto vittima di una strumentalizzazione mediatica e politica, più complicata e dibattuta la discussione sulla laicità della scuola, la separazione tra religioni e tradizione.
Alcuni giorni fa un gruppo di 28 genitori, perlopiù cattolici, aveva scritto al preside una lettera in cui chiedevano spiegazioni del perché la festa fosse stata spostata a gennaio mutando il nome in “Festa d’Inverno”. Sono stati loro ad aver sollevato a livello locale il caso, ma scoppiata la bolla mediatica la parola è passata ai politici. Sono convinti che la festa di Natale debba essere fatta come l’anno scorso ma chiedono alla politica di fare un passo indietro.
Paola Piazza è uno dei genitori firmatari di quella lettera, l’intervista a PopSera è di Massimo Alberti: