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Tratto dal podcast
Prisma di lun 11/05 (terza parte)
Coronavirus | 2020-05-11

In questi mesi di lockdown la didattica a distanza è diventata fondamentale, ma questo cambiamento repentino nel modo di far scuola ha fatto emergere una serie di problematiche enormi per più di un milione di bambini e ragazzi che vivono in condizioni di povertà assolute, a cominciare dalla mancanza del materiale scolastico per seguire la didattica a distanza.
Save The Children ha lanciato un appello, Riscriviamo il Futuro, con l’obiettivo di offrire educazione, opportunità e speranza ai bambini, alle bambine e agli adolescenti ai tempi del Coronavirus. Ne abbiamo parlato con Raffaella Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa per Save the Children.
L’intervista di Lorenza Ghidini e Claudio Jampaglia a Prisma.
Si tratta di un manifesto già sottoscritto già da molti autorevoli rappresentanti del mondo della cultura, del mondo produttivo e del mondo della ricerca, e che oggi chiediamo a tutti di sottoscrivere andando sul nostro sito internet. È un manifesto che dice che la Fase 2 deve essere centrata sui diritti dei bambini e degli adolescenti, soprattutto di quelli più a rischio e in maniera molto concreta, a partire dal fatto che vanno raggiunti subito tutti quei bambini e ragazzi che non hanno avuto l’opportunità, in questo periodo, di seguire la didattica a distanza e rischiano di rimanere terribilmente indietro nel percorso di studio. E anche garantire ai bambini e ai ragazzi delle zone più svantaggiate del nostro Paese un’estate ricca di opportunità educative e di opportunità di gioco e apprendimento. L’appello punta anche ad accompagnare la scuola a ripensare la sua funzione educativa a partire dall’autunno. È una sfida molto difficile, ma noi crediamo che ci debba essere un impegno collettivo, un impegno delle scuole e un impegno delle famiglie, ma anche un impegno di tutto il tessuto sociale e produttivo del nostro Paese: un Paese può riscrivere il suo futuro solo se mette i diritti dei bambini e delle bambine al primo posto.
Il vostro appello Riscriviamo Il Futuro, come fa sempre Save The Children, è accompagnato da un report di dati: un genitore fragile su sette ha perso il lavoro, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni uno su dieci non segue le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana. Ci dà qualche fotografia del vostro report?
Sì, è un report realizzato interpellando un campione rappresentativo di 1.000 famiglie e ci dà uno spaccato del nostro Paese aggiornato a questo momento. Ai dati che avete già comunicato aggiungo che quasi la metà delle famiglie (il 44,6%) ha dovuto ridurre le spese alimentari. Consideriamo che in molti casi i bambini potevano fruire anche delle mense scolastiche che oggi sono chiuse. C’è anche il tema della povertà alimentare che, purtroppo, sta emergendo.
Il 32% ha ritardato il pagamento delle bollette e il 14% dei genitori con maggiori fragilità economiche ha perso il lavoro. Questo dato riguarda il 7% del totale delle famiglie. Accanto a questi dati di impoverimento materiale ci sono i dati che riguardano la disconnessione di tanti bambini e ragazzi dalla didattica a distanza. Basti pensare che il 12% dei bambini non ha tablet e pc a disposizione, molti altri hanno un solo device che viene diviso tra molti fratelli. Un genitore su venti ha paura che il proprio figlio perda l’anno scolastico e sia costretto a ripeterlo. Noi sappiamo che il Ministero dell’Istruzione ha dato molte rassicurazioni da questo punto di vista, eppure evidentemente questa preoccupazione nei genitori c’è. E molti sono anche preoccupati per un possibile abbandono degli studi. Dobbiamo ricordare che in Italia, già prima della crisi, il 14% dei ragazzi lasciava prematuramente gli studi. Siamo uno dei Paesi in Europa con un tasso molto alto di dispersione scolastica e il rischio è che se non si interviene subito questo tasso di dispersione scolastica possa ancora alzarsi.
Dal vostro report risulta che molte famiglie vorrebbero la riapertura delle scuole, come sta accadendo in Francia.
Sì, nel report abbiamo inserito anche una panoramica dei vari Paesi europei per avere un quadro di come ci si sta muovendo su questi temi. È un quadro molto frastagliato perché ciascun Paese sta individuando la propria strada. È molto importante riuscire a mettere insieme e a bilanciare le legittime preoccupazioni sulla salute da parte dei genitori e delle famiglie facendo in modo che già da quest’estate l’offerta educativa – spazi estivi e centri estivi – siano realizzati con dei protocolli di sicurezza sanitaria molto forti e molto precisi, anche condivisi con gli stessi genitori. Lo stesso deve accadere all’inizio dell’anno scolastico.
È una sfida complicatissima, ma è anche la sfida che il nostro Paese sta affrontando per far ripartire il mondo della produzione. Quello che noi con l’appello Riscriviamo il Futuro è che la stessa attenzione che si sta mettendo nel bilanciare la tutela sanitaria con il riavvio del mondo produttivo sia posta anche nei confronti dei bambini: riuscire a fare in modo che, nel rispetto assoluto dei protocolli di sicurezza, i bambini possano riprendere quelle attività che sono vitali.
Potete sottoscrivere l’appello Riscriviamo Il Futuro di Save The Children a questo indirizzo.