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L’abbandono scolastico, i nuovi dati sul Covid, il G20 in India e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 8 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’abbandono scolastico in Italia è un esodo, un ragazzo su sei lascia la scuola e intanto crescono i tentativi di suicidio e le richieste di aiuto, soprattutto tra gli under 26, continuano ad aumentare. La risposta del governo è un approccio repressivo, che colpevolizza i genitori. Una nuova crescita nei casi di Covid-19 è stata registrata negli ultimi sette giorni. Domani inizia il G7 in India.

I ragazzi e le ragazze stanno male

In Italia un ragazzo su sei lascia la scuola, il dato è tra i più alti a livello europeo. Spesso l’abbandono scolastico si lega a un disagio giovanile che dopo la pandemia non ha smesso di crescere. Anche gli investimenti nell’istruzione sono sempre più bassi, con solo il 4% del Pil italiano destinato proprio alle scuole. Il governo ha provato a rispondere a questa emergenza con il decreto approvato ieri ma l’approccio è repressivo. I genitori dei ragazzi che lasciano la scuola rischiano ora il carcere. Ma per combattere la dispersione ci vorrebbero investimenti per la crescita dei ragazzi, e per una scuola che riesca a raggiungere tutti, come ci ha spiegato Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della fondazione Minotauro di Milano

Che il disagio degli adolescenti sia in crescita lo dicono gli psicologi e gli psichiatri che lavorano negli ospedali. Alcuni dati pubblicati oggi dall’ospedale Bambin Gesù di Roma: i tentativi di suicidio registrati nella struttura nel 2022 sono stati quasi 400, un dato in aumento rispetto agli anni precedenti. Anche Telefono Amico ha segnalato nei primi sei mesi del 2023 un aumento del 37% delle richieste di aiuto, sempre per rischio suicidio, rispetto all’anno precedente, soprattutto tra gli Under 26. Uno degli strumenti approvati in Italia per fare fronte all’aumento del disagio, è stato nel 2022 il bonus psicologo. Nell’ultimo anno, però, i fondi destinati a questa misura sono più che dimezzati. Filippo Sensi è senatore del Partito Democratico, uno dei promotori della misura

Ci sono 21mila nuove infezioni di Covid

Una nuova crescita nei casi di Covid-19 è stata registrata negli ultimi sette giorni. Più di 21mila le nuove infezioni, il 44 per cento in più rispetto alla settimana precedente. In aumento la sottovariante di Omicron soprannominata Eris. Il ministero della Salute reintroduce i tamponi per i sintomatici in Pronto Soccorso, per i pazienti con contatti stretti con un caso confermato e per i trasferimenti tra le strutture e nelle Rsa. Invita inoltre i visitatori con sintomi a evitare le strutture sanitarie e il personale sintomatico a non accedere a luoghi con immunodepressi e fragili. Ne abbiamo parlato con Massimo Andreoni, professore ordinario di Malattie Infettive all’Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali

Il “faccia a faccia” tra Crosetto e Vannacci

Faccia a faccia tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il generale Roberto Vannacci.
Si è svolto oggi a Roma al ministero. La richiesta dell’incontro è arrivata dall’ufficiale per motivi di “carattere privato”. Vannacci aveva reso noto di voler incontrare il ministro e Crosetto ha accettato, nonostante le dure polemiche tra i due dopo la pubblicazione del libro omofobo e razzista del generale.
Da parte di Crosetto non ci sono stati commenti ufficiali. Vannacci invece ha detto di essere soddisfatto dell’incontro e ha ribadito che le vendite e le presentazioni del suo libro andranno avanti. Qualche giorno fa Crosetto aveva detto dell’incontro: “Lo riceverò e gli dirò cosa penso di questa vicenda. Se è un vero militare ha capito che l’unico che ha agito da militare è il ministro”.
Dopo lo scoppio delle polemiche, Crosetto aveva sollevato dal suo incarico di responsabile dell’istituto geografico militare di Firenze il generale Vannacci, ma non era andato oltre. Molti esponenti della Destra, Matteo Salvini in testa, si erano schierati con il generale e – di fatto – contro Crosetto. Da qui, l’atteggiamento di prudente censura da parte del ministro della difesa dell’ufficiale. L’incontro di oggi potrebbe significare che Crosetto è costretto a riconoscere Vannacci come un interlocutore, e non come un semplice sottoposto.

Domani inizia il G20 in India

Tutti i leader del G20 sono arrivati o sono in arrivo in India. La premier italiana Giorgia Meloni è arrivata questa mattina e a margine del vertice terrà un bilaterale con il premier cinese Li Qiang, che sostituisce il presidente Xi Jinping che ha scelto di non partecipare. Altro grande assente è Vladimir Putin, che si fa invece sostituire dal ministro degli esteri Lavrov. Il vertice inizierà domani, ma già si prevede uno scontro tra i leader sul documento finale, soprattutto visto le evidenti divisioni dei paesi presenti – su tutti ovviamente cina e russia – a proposito della guerra in ucraina. La spaccatura su questo tema rischia di far saltare per la prima volta una dichiarazione finale unitaria.
La conseguenza potrebbe essere che da questi due giorni non emerga niente di concreto.

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    Finanza, banche, industria, governo e...cannoni. Il risiko bancario di questi giorni mostra l’attivismo straordinario dei grandi poli del credito e delle assicurazioni in Italia. Mediobanca, Generali, MPS e poi Unicredit e Intesa. Caltagirone e gli eredi di Del Vecchio. Il governo Meloni. Il campo da gioco è il triangolo Milano, Trieste e Roma. Chi comanderà sui miliardi dei “triestini” di Generali? Saranno ancora i “milanesi” di Mediobanca? Oppure saranni i “romani” Caltagirone e Delfin, con l’aiuto del governo Meloni? In questo caso Caltagirone e Delfin potrebbero finire per spartirsi un pezzo delle spoglie di una nuova Mediobanca, senza più le Generali in cassaforte. Manca solo Unicredit e, soprattutto, Intesa per capire se i cambiamenti saranno ancora più profondi. A fronte dell’attivismo bancario c’è poi un mondo industriale bloccato nella sua crisi. La produzione delle industrie italiane sembra non riprendersi più, cala da 25 mesi consecutivi. La politica industriale del governo è non-pervenuta. Unica speranza, le commesse militari, la spesa pubblica per la difesa che sosterrà un pezzo della ripresa dell’industria italiana. Ospiti a Pubblica Gianni Dragoni, giornalista del Fatto Quotidiano, esperto di economia e finanza; e Francesco Garibaldo, ricercatore, collabora con la Fiom Cgil su questioni di politica industriale.

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