Approfondimenti

Il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne, l’ipotesi tramontata del contributo di solidarietà e le altre notizie della giornata

DDL violenza sulle donne

Il racconto della giornata di venerdì 3 dicembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il Consiglio dei Ministri ha varato oggi un disegno di legge con nuovo misure contro la violenza sulle donne, ma prosegue una strada che già in passato di è rivelata senza successo. L’ipotesi di un “contributo di solidarietà” per contrastare l’aumento delle bollette è tramontata dopo appena tre ore per valore di Lega, Forza Italia e Italia Viva. Dal Quirinale riferiscono che sia di stupore lo stato d’animo di Sergio Mattarella di fronte all’ennesimo tentativo di tirarlo per la giacca, di portarlo verso la strada del bis. Da ieri è al cinema un film che ripercorre le lotte del movimento antirazzista negli Stati Uniti a inizio anni 1960: “Il Colore della libertà” diretto da Barry Alexander Brown. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.

Cosa prevede il nuovo Ddl contro violenza sulle donne

Nuove misure contro la violenza sulle donne sono contenute in un disegno di legge varato oggi dal Consiglio dei Ministri. Il testo dovrà passare dal parlamento.
Tra le novità l’aumento delle pene per i reati di percosse, lesioni, minacce, violazione di domicilio e danneggiamento sono aumentate ‘se il fatto è commesso nell’ambito di violenza domestica da soggetto già ammonito’. L’obbligo di informare la vittima se il suo aggressore sta per essere scarcerato. L’uso del braccialetto elettronico per i persecutori, che saranno arrestati in caso di manomissione del dispositivo. Inoltre alcuni reati potranno essere perseguiti d’ufficio e in caso di pericolo il prefetto potrà attribuire misure di vigilanza a tutela della persona offesa.

(di Chiara Ronzani)

A due anni dalla sbandierata legge cosiddetta del codice rosso le donne continuano a morire come prima. Il governo cerca di mettere un freno alla violenza, ma non cambia la strada già perseguita finora senza successo. Inasprire le pene non serve da deterrente. Lo dicono i numeri relativi al codice rosso, i persecutori e gli assassini sono disposti a tutto pur di punire la loro vittima, fino ad uccidersi dopo averlo fatto. Le nuove norme rafforzano gli strumenti per magistratura e questure, può essere più semplice intervenire, e questo è senz’altro positivo, ma non c’è nulla di decisivo per tutelare adeguatamente le donne – sostengono le esperte. Il problema di fondo, su cui non si interviene, è la mancata formazione degli operatori di polizia e della giustizia, che spesso non sono in grado di valutare il rischio. Lo dimostrano le decine di casi di donne ammazzate da uomini denunciati anche molte volte.
Ci sono poi una serie di valide misure che necessitano di investimenti: il braccialetto elettronico, troppo poco usato in Italia, e la promessa di un aiuto economico per chi denuncia, già nella fase di indagini. Dobbiamo sperare che si tratti di fondi veri e non della foglia di fico del cosiddetto reddito di libertà.
Infine, manca ogni riferimento all’unico strumento per scardinare la violenza di genere sul lungo periodo: la formazione nelle scuole. Ancora una volta, le parole d’ordine sono repressione e sicurezza, mentre si rimanda l’intervento culturale alle radici del fenomeno, perché significherebbe cambiare gli equilibri della società.

Il gioco delle parti del “contributo di solidarietà”

È durata tre ore e mezza l’ipotesi di un “contributo di solidarietà”, così era stato chiamato, per contrastare l’aumento delle bollette. Stamattina intorno alle 11.30 si è saputo che Mario Draghi aveva proposto alla maggioranza di rivedere la riforma dell’Irpef di cui si sta discutendo, evitando almeno per un anno di tagliare le tasse a chi ha un reddito annuo sopra 75mila euro. I soldi risparmiati sarebbero stati usati appunto per limitare i costi di luce e gas, ma alle tre del pomeriggio si è saputo che la cosa non si fa perchè Lega, Forza Italia e Italia Viva hanno detto no. Il contributo in questione sarebbe servito anche a contrastare le critiche dei sindacati, contrari a una riforma che va a vantaggio soprattutto delle fasce medio-alte in termini di reddito. Secondo l’economista Roberto Artoni la breve vicenda del contributo di solidarietà potrebbe essere stata solo un gioco delle parti:


 

Lo stupore di Mattarella di fronte al dibattito su un suo secondo mandato

(di Anna Bredice)

Stupore. Dal Quirinale riferiscono che sia questo lo stato d’animo di Sergio Mattarella di fronte all’ennesimo tentativo di tirarlo per la giacca, di portarlo verso la strada del bis. Un obiettivo che continua a manifestarsi tra molti, sicuramente chi vuole una sorta di status quo. Tra questi sembrerebbe anche il PD. E così dal Quirinale fanno filtrare lo stupore rispetto alle interpretazioni date al disegno di legge presentato da alcuni senatori del Partito Democratico, secondo cui per abolire la rielezione del capo dello Stato, inserendo il divieto in Costituzione, ci sarebbe bisogno di almeno un anno di tempo e per questo sarebbe stata utile la rielezione di Mattarella, almeno per un po’, per approvare la legge e farla partire dalla prossima legislatura. Stupore appare poco, si leggerebbe anche un po’ di fastidio al Quirinale, il disegno di legge fanno sapere, “conferma ancora di più l’opinione del capo dello Stato”. Mattarella per ben cinque volte ha detto quest’anno che vorrebbe finire a febbraio il suo mandato e tornare a casa. Eppure il suo nome è sempre lì che gira, in tandem con la permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi, il quale se avesse la minima intenzione di candidarsi, guardando gli ultimi voti segreti al Senato che spesso hanno fatto saltare gli accordi nello stesso schieramento, qualche dubbio lo avrebbe.
Candidarsi per poi non essere eletto al primo voto sarebbe per lui uno schiaffo pesante. E così tra i nomi che restano c’è sempre quello del Cavaliere, che non nasconde le sue alte aspettative, puntando proprio alla segretezza del voto e alla distanza sempre più forte tra parlamentari e i loro leader. Chi potrebbe escludere che qualche decina di deputati e senatori Cinque Stelle segretamente non aiutino Silvio Berlusconi, che sicuramente farà finire la legislatura? Un interesse condiviso da molti. Mastella invita Berlusconi a guardare al gruppo misto, il “centro” si sta organizzando, Coraggio Italia e i renziani stanno pensando ad una federazione proprio in vista del voto del capo dello Stato. E se Berlusconi non ce la facesse, come sembrerebbe, in ogni caso la sua riabilitazione politica è fatta e chissà se anche un ritorno al Senato, in uno scranno a vita, proprio lì dove era stata votata la sua decadenza.

Le lotte del movimento antirazzista negli USA nel film “Il Colore della libertà”

Da ieri al cinema un film che ripercorre le lotte del movimento antirazzista negli Stati Uniti a inizio anni 1960. “Il Colore della libertà” diretto da Barry Alexander Brown è prodotto da Spike Lee.

(di Barbara Sorrentini)

Spike Lee torna ancora una volta ad occuparsi di antirazzismo al cinema, questa volta come produttore affidando la regia di “Il Colore della Libertà” a Barry Alexander Brown, già suo collaboratore al montaggio di “Blakklansman”. Al centro del film la storia vera di Bob Zellner, tratta dal libro di memorie dell’attivista e studente nel 1961, che negli anni successivi seguì le battaglie del movimento per i diritti civili dei neri, nell’Alabama per la supremazia dei bianchi e la separazione tra bianchi e neri. Figlio di un pastore metodista e nipote di un membro del Ku Klux Klan, lo stesso Zellner racconta di aver vissuto anche sulla sua pelle la discriminazione e la violenza riservata ai suoi compagni, definiti spregevolmente nigger. È un lungo flash back, che ripercorre con immagini d’archivio alcuni dei momenti più significativi delle azioni anti razziste: dalla marcia di Selma, ai discorsi di Martin Luther King e all’opposizione sull’autobus e all’arresto di Rosa Parks, sempre lì a Montgomery in Alabama, nel 1955.

La pandemia nel Mondo tra chiusure, vaccini e variante Omicron

(di Emanuele Valenti)

Come già nei giorni scorsi questa è la tendenza. Tra gli ultimi paesi ci sono, in Europa, Svizzera e Belgio. In Belgio, tra le altre cose, è stata anticipata di una settimana la chiusura per Natale di scuole materne e scuole primarie. In Svizzera ulteriori limitazioni per chi non è immunizzato e nuove misure in vigore da lunedì prossimo.
In Germania – dove sappiamo il nuovo governo, in carica dalla prossima settimana, potrebbe decidere per il vaccino obbligatorio – il Ministero della Sanità ha fatto una previsione: il picco potrebbe essere raggiunto per Natale, anche per quanto riguarda i ricoveri, soprattutto nelle terapie intensive. Quindi ospedali pieni.
Poi ovviamente c’è la questione variante Omicron.
In Gran Bretagna il comitato scientifico che assiste il governo Johnson non esclude a breve un rapido aumento dei numeri, proprio per l’impatto della variante Omicron, e non esclude nemmeno che questa nuova variante possa aggirare l’immunità, quindi in sostanza la copertura data dagli attuali vaccini. Ma, come già nei giorni scorsi, precisa come su questo non ci siano ancora valide basi scientifiche.
In Sudafrica, dove probabilmente si è sviluppata Omicron, i casi sono quadruplicati in pochi giorni e, dicono le autorità sanitarie, il rischio di infettarsi con questa variante è molto più alto rispetto alle precedenti. In questa situazione l’OMS dice: attenzione sì, ma niente panico…

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi i casi comunicati sono 17mila con 74 morti. Esattamente un anno fa si contavano 993 vittime, il dato più alto di sempre per il nostro paese. Oggi il tasso di positività dei tamponi è al 2,9%, in aumento rispetto al 2,5% di ieri. Continuano a crescere il numero dei pazienti ricoverati. Entro stasera il Ministro della Sanità Roberto Speranza firmerà l’ordinanza che ufficializza il passaggio in zona gialla dell’Alto Adige a partire da lunedì. Lo stesso giorno entreranno in vigore le nuove norme sul Green Pass, che diventerà necessario anche per i passeggeri dei mezzi di trasporto locale. L’altro novità importante sarà l’esclusione di chi ha ottenuto il certificato attraverso un tampone da luoghi come ristoranti, cinema, teatri e musei.
Oggi intanto il monitoraggio settimanale delle autorità ha confermato il peggioramento complessivo della situazione nel nostro paese. In sette giorni i casi accertati ogni 100mila abitanti sono passati da 125 a 155. L’indice di contagio RT è leggermente diminuito, da 1,23 a 1,20, ma è l’unico dato che scende. I posti occupati in terapia intensiva crescono dal 6,2% al 7,3%. Quelli negli altri reparti COVID salgono dall’8,1% al 9,1%. “L’Italia ha una curva in crescita, anche se in modo più contenuto rispetto ad altri paesi europei”, sottolinea il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, parlando di un aumento che riguarda innanzitutto il nordest e i ragazzi sotto i 20 anni. Sulla variante Omicron il dirigente del Ministero della Salute Gianni Rezza dice che per ora in Italia non sta circolando, tranne i casi legati al dirigente dell’Eni tornato dal Mozambico l’11 novembre.
Oggi è stato anche diffuso un nuovo dato sulle prime dosi di vaccino, oltre 232mila in una settimana contro le 127mila dei sette giorni prima, e il coordinatore del comitato tecnico-scientifico Franco Locatelli ha iniziato a parlare della possibilità di una quarta dose, definendola “concreta”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di sabato 23/11 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 23/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 23/11 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-11-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 23/11/2024

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 23-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 23/11 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 23-11-2024

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 23/11/2024

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 22-11-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 22/11/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 22-11-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 22/11/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-11-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 22/11/2024

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 22/11/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 22/11/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 22-11-2024

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 22/11/2024

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 22/11/2024

    1) Le minacce di Mosca. “il lancio del missile ipersonico di ieri è stato un successo, continueremo i test” ha detto Putin, mentre il premier polacco Tusk avverte: il rischio di conflitto globale è serio. (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera) 2) Il mandato d’arresto per Netanyahu non ferma il massacro. A Gaza 38 morti da questa mattina. Il mondo si divide su come comportarsi davanti alla decisione della corte penale internazionale, ma i paesi che la riconoscono hanno degli obblighi giuridici. (Chantal Meloni - Università degli studi di Milano) 3) Stati Uniti. Donald Trump nomina Pam Bondi procuratrice generale dopo il ritiro di Matt Gaetz per gli scandali sessuali (Roberto Festa) 4) La polizia brasiliana incrimina formalmente l’ex presidente Bolsonaro per tentato colpo di stato. Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere. (Luigi Spera) 5) A Buenos Aires femministe di Non Una di Meno e Nonne di Plaza de Majo insieme contro la violenza sulle donne e le politiche del governo di Milei. (Andrea Cegna) 6) Storie Estreme. Il caso Shell e il futuro della lotta ai combustibili fossili (Sara Milanese) 7) Mondialità. Il cacao e il caffè sono ancora insostenibili (Alfredo Somoza)

    Esteri - 22-11-2024

  • PlayStop

    Putin avverte: la Russia continuerà a testare altri missili ipersonici

    Il presidente russo Vladimir Putin questa sera è tornato a parlare del missile Oreshnik lanciato ieri su Dnipro, in Ucraina. Il capo del Cremlino ha detto che il test del missile ipersonico è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri. Putin ha anche detto di aver ordinato la "produzione in serie" di questo tipo di missili che – ha detto - "Nessun sistema al mondo è capace di intercettare”. Il comandante delle truppe missilistiche russe ha anche detto che questi missili possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di un’escalation del conflitto che lo stesso Putin ha definito “quasi globale”. Oggi il premier polacco Donald Tusk ha detto che le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale. Abbiamo raggiunto a Kiev l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e gli abbiamo chiesto come è stato visto il lancio di questo missile in Ucraina.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 22/11/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-11-2024

Adesso in diretta