Approfondimenti

La rappresaglia russa dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva, l’imminente caduta di Mariupol e le altre notizie della giornata

Mariupol ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 15 aprile 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nel cinquantunesimo giorno di guerra in Ucraina, è salito a 5 milioni il numero di persone che hanno lasciato il Paese e il conflitto non accenna a fermarsi. Anzi, dopo l’affondamento dell’incrociatore russo Moskva al largo di Odessa la reazione di Mosca non ha tardato ad arrivare e la città di Mariupol è prossima alla caduta. A pochi giorni dal corteo del 25 aprile, il presidente dell’Anpi Pagliarulo affronta la stampa che l’ha criticato nei giorni scorsi per il no convinto alla cessione delle armi all’Ucraina. Oggi ci sono stati in Italia tre morti sul lavoro in poche ore a Trento, Sassari e Cesena: il numero delle vittime quest’anno è in netto aumento. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

La rappresaglia della Russia dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva

La guerra in Ucraina è arrivata al suo 51esimo giorno di guerra. Sono ormai 5 milioni le persone che hanno lasciato il paese e secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, donne e bambini sono il 90% dei rifugiati. Le guerra però non accenna a fermarsi, ma anzi, l’affondamento dell’incrociatore russo Moskva al largo di Odessa e i raid ucraini sul territorio russo, hanno inasprito ulteriormente i toni e la reazione di Mosca non ha tardato ad arrivare.
Nella notte, ci sono state diverse esplosioni nella capitale Kiev, le più potenti da quando l’esercito russo si è ritirato dall’area.

Intanto poco fa è arrivata dal Pentagono la conferma di quanto rivendicato da Kiev, secondo cui l’incrociatore russo Moskva sarebbe stato colpito da due missili ucraini, e questo attacco avrebbe causato l’esplosione, non un incendio spontaneo come invece ha detto Mosca. Sulla nave sarebbe morto anche il comandante.
Secondo il governo ucraino, nelle prossime ore il sud del paese si dovrà preparare a bombardamenti di rappresaglia da parte della Russia. Già questa mattina almeno due persone sono state uccise davanti a una chiesa ortodossa in attacchi multipli a Mykolaiv.

Sempre più critica è anche la situazione di Mariupol, fondamentale per la strategia russa che mira a prendere la città portuale per collegare Donbass e Crimea. La città è assediata e bombardata da giorni, il comandante locale della Marina ucraina ha detto che sono in corso “feroci combattimenti” e la “situazione è critica”. L’esercito russo ha preso il controllo della parte centrale della città, dividendo le forze ucraine al porto da quelle che si trovano nel quartiere industriale a est. I combattimenti ormai sono concentrati quasi esclusivamente intorno all’acciaieria Azovstal, nel porto, dove i soldati ucraini sono accerchiati. Ormai sembra questioni di pochi giorni – se non di ore – prima che la città cada definitivamente. In più, oggi, per la prima volta dall’inizio dell’invasione, la Russia ha utilizzato bombardieri a lungo raggio su Mariupol. Abbiamo chiesto a Riccardo Ferretti, di Panorama difesa, cosa significa l’utilizzo di questo tipo di armi:

Anche a livello internazionale i toni continuano a rimanere parecchio accesi. Oggi il presidente Ucraino Zelenski ha detto – in un’intervista alla CNN – che il mondo deve prepararsi ad una minaccia nucleare russa. Mentre il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha detto agli alleati europei che la guerra in Ucraina potrebbe prolungarsi per tutto il resto dell’anno.
Il Pentagono, intanto, ha annunciato che nelle prossime 24 ore partirà il primo volo che trasporta le nuove armi verso l’Ucraina. In settimana il Cremlino aveva ammonito – con una nota diplomatica formale inviata a Washingont – che le spedizioni USA e Nato di sistemi d’arma “più sensibili” all’Ucraina stanno “alimentando” il conflitto e potrebbero portare a “conseguenze imprevedibili”. Il Dipartimento di Stato americano, però, ha commentato la nota dicendo: “Nulla ci dissuaderà dalla strada che abbiamo preso di sostegno all’Ucraina. Avevamo avvertito la Russia che se avessero invaso l’Ucraina la risposta sarebbe stata senza precedenti”.

Perché la diplomazia dei Paesi UE si allontana dalla posizione degli USA?

Oggi hanno riaperto le ambasciate italiana e francese a Kiev. E il Ministro degli Esteri italiano Di Maio poco fa ha dichiarato che il nostro paese è disponibile a fare da garante della neutralità e di un accordo di pace.
“Troveremo una strada – ha detto Di Maio – ma la pace si deve volere in due e oggi è Putin che deve fare un passo avanti, cessare questa guerra nel Donbass e di cercare una vittoria che non arriva”.
Sempre oggi Di Maio aveva preso le distanze dal presidente USA Biden come già aveva fatto nei giorni scorsi il presidente francese Macron.
“L’Italia non ha gli elementi per verificare se in Ucraina stia avvenendo un genocidio” ha detto, aggiungendo comunque: “Le atrocità sono sotto i nostri occhi, come i bambini uccisi e i civili uccisi. Abbiamo sollecitato la Corte internazionale”.
A Paolo Pombeni, storico, abbiamo chiesto perché le capitali europee stiano prendendo una posizione diversa da quella statunitense:


 

L’Anpi ribadisce il no alle armi all’Ucraina: “Dalla parte degli aggrediti e non degli aggressori”

(di Anna Bredice)

“Mai stati equidistanti. Siamo dalla parte degli aggrediti e non degli aggressori”. Il presidente dell’Anpi Pagliarulo affronta la stampa che l’ha criticato, e non solo quella di destra, con quell’acronimo, Associazione nazionale putiniani, definito da Pagliarulo un attacco violento e volgare. Nessuna equidistanza, appoggiamo la resistenza ucraina spiega, ma quella resistenza non è uguale a quella combattuta dai partigiani in Italia a cui arrivarono le armi dai paesi alleati. La resistenza italiana, spiega Pagliarulo nasce l’8 settembre, la guerra era in corso e gli alleati che diedero le armi ai partigiani erano già in guerra contro la Germania. Una precisazione per arrivare al no convinto dell’Anpi alla cessione delle armi all’Ucraina, diventeremmo cobelligeranti e ci sarebbe una escalation del conflitto. Non chiediamo a Zelensky di arrendersi dice, “vogliamo una trattativa con un armistizio e poi la pace, come sta chiedendo il Papa”, la personalità più citata da Pagliarulo oggi.
L’Anpi affronta il corteo del 25 aprile, con migliaia di occhi puntati, pronti a coglierne anche il più piccolo inciampo. Ma uno lo ammette anche lo stesso Pagliarulo quando dice che in quel comunicato sul massacro di Bucha, che era parso troppo neutrale, avrebbero dovuto forse spiegare che la responsabilità è quasi certamente dei russi, il quasi lo spiega per la necessità di una commissione di inchiesta indipendente e perché è una guerra anche di propaganda. Non si sottrae alle domande, anche le più scomode, Pagliarulo sa che i malumori sono anche interni, proprio oggi una intervista della vicepresidente dell’Anpi chiede a Pagliarulo di “correggere la rotta”, e forse le parole arrivate dall’incontro odierno sono una risposta, “l’Anpi è unita, non è una ridotta della sinistra radicale”, spiega annoverando il Pd tra le forze di pace: a dividere l’Anpi e il Pd è l’invio delle armi, “ma l’aspirazione alla pace è la stessa”, aggiunge. Si augura un corteo sereno, nel quale spera non ci siano bandiere della Nato, Pagliarulo le considererebbe come una provocazione, perché spiega “quel giorno dovremmo parlare di pace, e la Nato non è una organizzazione pacifista”, e questa frase crea una nuova polemica che forse accompagnerà il dibattito sull’Anpi e la guerra fino al 25 aprile.

Tre morti sul lavoro in poche ore tra Trento, Sassari e Cesena

(di Alessandro Principe)

Salvatore Piras aveva quasi 23 anni. Li doveva compiere martedì prossimo. Questa mattina stava lavorando in un cantiere edile nella zona artigianale di Sorso, vicino a Sassari. I lavori erano finiti e questa mattina – insieme ai colleghi – stava smontando il ponteggio. Ma l’impalcatura – per qualche motivo – è venuta giù. Non tutta, qualche tubo. Uno, grosso, d’acciaio lo ha colpito sulla testa. Salvatore è morto sul colpo. Nelle stesse ore a Trento un altro operaio perdeva la vita in un altro cantiere: qui erano in corso lavori di ristrutturazione di un edificio. Un solaio è crollato e lo ha travolto. L’uomo è caduto a terra, è stato soccorso e portato all’ospedale Santa Chiara: ma non ce l’ha fatta e dopo qualche ora, nel primo pomeriggio, è morto. Aveva 39 anni ed era venuto a lavorare in Trentino, per una ditta di Mezzolombardo, dall’Albania.
Di anni ne aveva 60 il terzo lavoratore morto oggi. Lavorava nei trasporti, per un’azienda di Avellino. Ma oggi era a Cesena. Poco dopo le 11, era appena arrivato e stava scaricando dal mezzo dei grossi bidoni per la raccolta dei rifiuti. Alcuni di questi gli sono rotolati addosso. L’urto lo ha schiacciato a terra, ha battuto violentemente il capo sull’asfalto e perso conoscenza. In ospedale non ci è neanche arrivato, è morto in ambulanza.

Tre morti sul lavoro sono più o meno la media giornaliera in Italia. Quest’anno – anche per il record del settore edilizio – il trend è in crescita. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail a fine febbraio registravano un aumento del 47,6% rispetto al primo bimestre del 2021. Di queste, 114 hanno avuto esito mortale, 10 in più.

Pagamenti tramite POS saltati in quasi tutta Italia. Cosa è successo?

Oggi per almeno mezz’ora in quasi tutta Italia sono saltati i pagamenti con tramite i pos con bancomat e carte di credito. In alcuni casi anche prelevare denaro è stato impossibile. È accaduto attorno a mezzogiorno.
Le società che gestiscono i pagamenti escludono che si sia trattato di un attacco hacker.
Noi abbiamo chiesto cosa è successo al nostro collaboratore Marco Schiaffino:


 

La Regione vuole mettere le mani sul Parco Agricolo Sud Milano

(di Fabio Fimiani)

La Regione vuole mettere le mani sul Parco Agricolo Sud Milano e toglierlo alla Città Metropolitana. Mentre è fermo il dibattito per la riforma che lo possa unire al Nord, il centrodestra vuole depotenziarlo come infrastruttura agricola e ambientale. Sullo sfondo sempre la realizzazione di nuove strade. È arrivata all’improvviso la proposta di regionalizzazione del Parco Agricolo Sud Milano.
I capigruppo di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia al consiglio regionale hanno scritto un progetto di legge che toglie alla città metropolitana la gestione dell’importante area protetta, si estende in sessanta comuni, Milano città compresa. Si tratta del maggiore parco metropolitano d’Europa a vocazione agricola, fortemente voluto da ambientalisti e produttori dopo decenni di lotte per evitarne la cementificazione, come invece avvenuto nella parte nord della città metropolitana. [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 05/02 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 05/02 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 05/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 05/02/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-02-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Mitologia Popular di giovedì 06/02/2025

    Mitologia Popular esplora e racconta il folclore e la cultura popolare brasiliana: da miti e leggende come Saci Pererê, Mula sem cabeça, Cuca alla storia di piatti tipici come la feijoada o la moqueca, passando per la letteratura, il carnevale, la storia delle città più famose e la musica, ovviamente. Conduce Loretta da Costa Perrone, brasiliana nata a Santos che, pur vivendo a Milano da anni, è rimasta molto connessa con le sue origini. È autrice del podcast Lendas con il quale ha vinto gli Italian Podcast Award per il secondo anno consecutivo.

    Mitologia Popular - 05-02-2025

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 05/02/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 05-02-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 05/02/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-02-2025

  • PlayStop

    Sapore Indie di mercoledì 05/02/2025

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i mercoledì alle 21.30, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 05-02-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 05/02/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 05-02-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 05/02/2025

    Nella puntata dell’Orizzonte delle venti del 5 febbraio 2025, condotta da Luigi Ambrosio: il governo manda due ministri in Parlamento a riferire sul caso Almasri mentre Meloni scappa. E la linea della menzogna di Palazzo Chigi non cambia. La linea adottata dal governo mina la credibilità italiana anche all’estero. Ne discutiamo con Arturo Varvelli, direttore dell'ufficio di Roma dello European Council on Foreign Relations. Alessandra Ziniti di Repubblica, Lorenzo Castellani, ricercatore di storia delle relazioni politiche alla Luiss (modificato)

    L’Orizzonte delle Venti - 05-02-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 05/02/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 05-02-2025

  • PlayStop

    Hockey a piedi

    quando ospitiamo i valenti rappresentanti della squadra di floorball dello Spartak Milano e scopriamo le meraviglie di uno sport povero ma bello

    Poveri ma belli - 05-02-2025

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Angela Baraldi

    Angela Baraldi torna con 3021, il suo nuovo disco a distanza di otto anni dal precedente. Un disco intenso, otto tracce di cui tre suonate oggi dal vivo a Jack, dove insieme a Matteo Villaci ha fatto anche una bella chiacchierata

    Clip - 05-02-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 05/02/2025

    Il cambiamento di rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea che si ripercuotono sui servizi digitali, l’uso dal basso dei dati dello smartphone per migliorare la vivibilità delle città, il blocco in Brasile della società di Sama Altman che punta a fare la scansione dell’iridecome strumento di autenticazione online. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 05-02-2025

  • PlayStop

    Inaugurazione della nuova sede della casa editrice iDobloni Edizioni

    Giovedì 6 febbraio apre ufficialmente la nuova sede della casa editrice iDobloni Edizioni in Via Scutari 5 a Milano. La nuova sede, situata nel cuore della città, accoglierà i visitatori con una festa. I partecipanti potranno scoprire il catalogo dei libri in uscita e trascorrere qualche ora immersi nel mondo della lettura. L'evento inizierà alle 16 e si concluderà con una serata speciale a partire dalle 18:30. Sarà presentato al pubblico il primo titolo del 2025: "Gli anni del Sole Stanco", un romanzo di Fulvio Capezzuoli dedicato a Michelina De Cesare, una brigantessa la cui storia diventa simbolo di tutti i popoli oppressi dal potere. La presentazione sarà condotta dal giornalista e scrittore Gabriele Cantella, affiancato da Andrea Capezzuoli, figlio dell’autore, e dalla Casa Editrice. Le letture saranno a cura del gruppo Equi.Voci Lettori. Ira Rubini ha intervistato Mariana Marenghi, libraia ed editrice.

    Clip - 05-02-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 05/02/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 05-02-2025

  • PlayStop

    Infortuni sul lavoro: 2024 anno nero in Lombardia

    Due incidenti sul lavoro nel giro di poche ore. Il primo a Colico, in provincia di Lecco. Un operaio è stato colpito dai calcinacci caduti dal soffitto di una galleria sulla statale 36. È una delle opere infrastrutturali che devono essere pronte per le Olimpiadi invernali del 2026. Il secondo incidente a Desio, in provincia di Monza e Brianza. Un operaio di 44 anni è stato colpito da una bobina d’acciaio. I sindacati denunciano che non è il primo infortunio che avviene in quella ditta. Sono gli ultimi due episodi di una lunga serie, che hanno visto la Lombardia maglia nera per numero di infortuni lavorativi nel 2024, come è emerso da una ricerca della Uil regionale. Eloisa Dacquino fa parte della segreteria Uil Lombardi

    Clip - 05-02-2025

Adesso in diretta