Approfondimenti

L’evacuazione dei civili dall’acciaieria di Mariupol, lo scontro tra Conte e Draghi sul Superbonus e le altre notizie della giornata

Evacuazione dei civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol

Il racconto della giornata di sabato 7 maggio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le autorità di Kiev hanno annunciato che tutti i civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, sotto assedio da settimane da parte dell’esercito russo e dentro cui sono trincerate le forze speciali ucraine. Il nuovo scontro tra Giuseppe Conte e Mario Draghi sul Superbonus edilizio. Torna l’obbligo del Burqa per le donne in Afghanistan. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato “irricevibile” il ricorso presentato da 10 alti funzionari della polizia italiana che la notte del 21 luglio 2001 decisero la messa in scena delle false molotov per giustificare la violentissima irruzione alla scuola Diaz. È morto a 66 anni Eugenio Allegri, attore e regista teatrale che nel corso della sua carriera ha lavorato, tra gli altri, con Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

L’evacuazione di tutti i civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol

Le autorità di Kiev hanno annunciato pochi minuti fa che tutti i civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, sotto assedio da settimane da parte dell’esercito russo e dentro cui sono trincerate le forze speciali ucraine.
“L’ordine del presidente è stato eseguito: tutte le donne, i bambini e gli anziani sono stati evacuati da Azovstal. Questa parte della missione umanitaria a Mariupol è stata completata”, ha dichiarato la vicepremier di Kiev, Iryna Vereshchuk. L’evacuazione dei civili si è così conclusa entro la scadenza dei tre giorni di cessate il fuoco dichiarato da Mosca, fissata nel tardo pomeriggio di oggi.

Mentre sul campo si continua a combattere, e gli ucraini cercano di riprendere posizioni nel ovest, nella zona di Kharkiv, sul piano diplomatico si sono susseguite dichiarazioni divergenti sulla Crimea.
Prima era stato lo stesso presidente ucraino Zelensky a lasciare intendere che sullo status della Crimea si può trattare, poi oggi è intervenuto il segretario della Nato, Stoltemberg, per affermare che la Nato ritiene inaccettabile che la Crimea passi definitivamente in mano russa.
Ma lo spiraglio di trattativa passa anche da una dichiazione del consiglio di sicurezza dell’Onu approvata anche da Russia e Usa che non menziona per la prima volta le parole guerra e invasione e dove si esprime pieno sostegno alla mediazione delle Nazioni Unite e del suo segretario Guterres.

Abbiamo raggiunto Gianluca Pastori, professore alla università Cattolica di Milano e gli abbiamo chiesto quali possibilità ci siano in questo momento per una ripresa dei negoziati, partendo proprio dalla Crimea

Negli Stati Uniti il capo della Cia, William Burns ha affemato in una dichiarazione pubblica che Putin “è in uno stato d’animo in cui crede di non poter permettersi di perdere, penso che sia convinto che raddoppiare gli sforzi gli consentirà di fare progressi”.
Il presidente Biden ha annunciato lo stanziamento di altri 150 milioni di fonti della Casa Bianca in aiuti militari ma ha chiesto al congresso nuovi sforzi economici perché, ha detto, le risorse della casa bianca si stanno esaurendo.
Altri 137 milioni di stanziamenti militari sono stati annunciati dal Pentagono.

Sul campo, oltre a quanto accade alla Azovstal a Mariupol, si segnalano oggi bombardamenti russi su Odessa e un tentativo ucraino di riprendere posizioni nel nord ovest, nella zona di Kharkiv. Una azione strategica sia per cercare di rallentare l’azione russa sia per cercare di tagliare i rifornimenti russi al Donbass.
Le truppe di Mosca da parte loro avrebbero fatto saltare in aria due ponti per rallentare l’avanzata ucraina.

Superbonus, lo scontro tra Conte e il governo

(di Luigi Ambrosio)
Lo scontro tra Conte e il Governo è a tutto campo, non solo sulla guerra. Oggi Conte ha di nuovo minacciato di andarsene. “Non siamo al governo per ambizioni personali” ha detto “noi saremo a governo solo a queste condizioni”. Il riferimento era al Superbonus del 110% per la ristrutturazione degli immobili che ha consentito a molti italiani di ristrutturare la casa ma ha anche causato una impennata dei prezzi nel settore edilizio. Draghi ha criticato il Superbonus, che è uno dei cavalli di battaglia grillini, e Conte non la sta prendendo bene. L’altro tema è ovviamente la guerra e in particolare l’invio di armi all’Ucraina da parte italiana. Conte ha attaccato Draghi per la scelta di non riferire alle Camere prima del viaggio negli Stati Uniti. Il M5S ha votato in Parlamento a favore dell’invio delle armi ma Conte sta oggi cercando di differenziarsi. Conte cerca di recuperare il consenso che il Movimento 5 Stelle sta perdendo, anche perché nel partito c’è già Di Maio che invece sta condividendo senza tentennamenti la linea di Draghi. Anche oggi il ministro degli Esteri si è schierato con il Presidente del Consiglio. Guerra interna al Movimento, strategie elettorali, e sguardo al futuro. Cosa sarà dei 5 Stelle dopo le elezioni? Difficile immaginarlo. Sicuramente, il vecchio feeling con la Lega non si è mai interrotto, nemmeno dopo il Papeete. Lo si è visto a gennaio scorso quando Conte e Salvini tentarono il colpo grosso dell’elezione di Elisabetta Belloni al Quirinale. Oggi entrambi sono al governo ed entrambi tengono sotto tensione l’attuale esecutivo. Pensando alle elezioni, e al prossimo Governo.

Afghanistan, torna l’obbligo del burqa in pubblico per le donne

Torna l’obbligo del Burqa per le donne in Afghanistan, lo ha annunciato l’emiro talebano Hibatullah Akhundzada in una cerimonia a Kabul, dove il leader talebano ha anche specificato che le donne è meglio non escano dalle loro case se non per motivi ben giustificati; l’obbligo segue le leggi sul divieto di viaggiare da sole, sulle restrizioni alla scuola, università, a numerose professioni.

Ecco il commento di un’attivista aghana, di cui non sveliamo il nome per preservarne l’incolumità, in contatto con il Cisda – Coordinamento Italiano solidarietà donne afghane

 

La Corte europea ha bocciato il ricorso dei poliziotti condannati per i fatti della scuola Diaz

A quasi 21 anni dai fatti, si chiudono definitivamente tutti i processi aperti sul G8 di Genova. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha infatti dichiarato “irricevibile” il ricorso presentato da 10 alti funzionari della polizia italiana, ormai 9 anni fa, i funzionari assolti in primo grado erano stati poi condannati in appello per falso e calunnia, condanna confermata in Cassazione. E proprio il ribaltamento del giudizio era la loro motivazione di ricorso, tra i ricorrenti ci sono i vertici della polizia di Gianni De Gennaro che la notte del 21 luglio 2001 decisero la messa in scena delle false molotov per giustificare la violentissima irruzione alla scuola Diaz con 90 dimostranti inermi picchiati a sangue e due di loro ridotti in fin di vita. La Corte europea aveva definito tortura quei fatti.

Lorenzo Guadagnucci, giornalista, autore con Vittorio Agnoletto del libro “L’eclisse della democrazia”, era uno di quei inermi manifestanti

 

Addio a Eugenio Allegri

“Eugenio Allegri è stato un attore poeta. Emanava un fascino speciale, unico, perché era capace di esercitare la forza di seduzione della recitazione senza adoperare mai la forza. Adoperava solo la dolcezza, perfino quando gli capitava di interpretare ‘i cattivi’.” Questo il pensiero dedicato dal Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, Valerio Binasco, al celebre attore e regista piemontese, prematuramente scomparso. La sua carriera è cominciata nel 1979, con un diploma alla Scuola Galante Garrone di Bologna. Il riconoscimento precoce del suo talento lo ha portato a lavorare con i grandi del teatro suoi contemporanei, come Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato. Ma il suo ricordo è indissolubilmente legato al monologo Novecento di Alessandro Baricco, che ha portato in scena per oltre vent’anni, in Italia e all’estero. Nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano, appena restaurato, come protagonista dello Zio Vanja di Anton Cechov, diretto da Gabriele Vacis, che nel 2012 lo ha scelto anche per Rusteghi di Goldoni. Nel 2016 ha accettato il suggerimento di Dario Fo, dirigendo Matthias Martelli in una nuova versione di Mistero Buffo, prodotta dal Teatro Stabile di Torino. Nei prossimi giorni presso il Teatro Carignano verrà allestita la camera ardente.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Calano, lentamente, le cifre del Covid in Italia.
Sono 40.522 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero
della Salute. Ieri erano stati 43.947. I morti sono invece 113, rispetto a ieri 12 in meno.
Il tasso di positività su tampone è al 13,2%, in calo rispetto al 14,5% di ieri. Sono 355 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 8 in meno rispetto a ieri I ricoverati nei reparti ordinari 349 in meno rispetto a ieri.

Nel mondo ci sono invece previsioni allarmanti dagli Stati Uniti. Cento milioni di americani, circa il 30% della popolazione, potrebbero essere contagiati dal Covid in autunno e in inverno: sono le previsioni del governo Usa, mentre cerca di far approvare al Congresso altri 22,5 miliardi di dollari per vaccini, terapie e test. La nuova ondata, legata al rapido evolversi del virus nella famiglia Omicron (non quindi una nuova variante), comincerebbe questa estate nel sud per poi iniziare a espandersi in autunno nel resto del Paese.

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    L'abbandono della sanità pubblica. Accade anche in Francia e lo denunciano 19 tra medici e familiari delle vittime di suicidi negli ospedali pubblici. In un esposto alla magistratura, presentato il 10 aprile scorso, medici e familiari accusano i ministri francesi del lavoro, dell'istruzione e dell’accesso alle cure, di "molestie morali" e "omicidio volontario". L'obiettivo dei ricorrenti è quello, dicono, è quello di “rompere l'omertà” di fronte a una “epidemia di suicidi negli ospedali pubblici”. Cifre ufficiali, comunque, non ne circolano. La denuncia è stata fatta da infermieri, direttori di ospedali, professori universitari e medici ospedalieri e vedove di operatori sanitari, che non si conoscono tra loro e si sono uniti per contestare i ministri. I tre membri del governo francese denunciati sono: Catherine Vautrin (ministra del lavoro e della solidarietà), Yannick Neuder (salute e accesso alle cure) ed Elisabeth Borne (educazione, istruzione e ricerca). Pubblica ha ospitato Jean Olivier Mallet, sociologo, ha insegnato storia e sociologia all’università di Tolosa. Mallet ha collaborato con il Centro studi dell'Istituto farmacologico Mario Negri di Milano. E la situazione in Italia, ci sono stati casi analoghi a quello francese? A Pubblica, Simona Ravizza, giornalista d’inchiesta al Corriere della Sera.

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