Il racconto della giornata di mercoledì 3 novembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Whirlpool se ne frega delle trattative e manda le lettere di licenziamento ai lavoratori di Napoli. I sindacati attaccano: “Non rispettano né noi né la magistratura”. L’occupazione torna a crescere, ma il lavoro è precario con contratti da una settimana o meno. Lo dicono i dati dell’Istat. In Germania è allarme per “la pandemia dei non vaccinati”, come l’ha definita il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn. Secondo i dati dell’istituto Robert Koch, in un giorno ci sono stati 194 morti. In Italia rallentano le prime dosi e il governo valuta l’estensione dell’obbligo di vaccinazione ad altre categorie, oltre ai sanitari. Oggi a Glasgow è stato il giorno del raduno della finanza per clima, con annunci sulla decarbonizzazione: sarebbero pronti 130mila miliardi di dollari per l’obiettivo “emissioni zero” e per sostenere i paesi che devono operare la transizione. Ma come si debba fare, resta un mistero. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.
Il sindacato attacca Whirlpool: “Tracotanza senza limiti”
La Whirlpool oggi ha iniziato a mandare le prime lettere di licenziamento ai lavoratori dello stabilimento di Napoli. L’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico, ieri, non è servito a nulla. Dura la prima reazione dei sindacati: la tracotanza della Whirlpool è senza limiti, non rispettano né gli accordi né la magistratura.
Giovanni Fusco, delegato sindacale della Whirlpool di Napoli
Che cosa vuole (ancora) Confindustria
(di Massimo Alberti)
I nuovi dati Istat sul lavoro confermano una crescita dell’occupazione quasi esclusivamente precaria. Dopo i cali dell’occupazione di luglio e agosto, a settembre torna il segno positivo: +0,3% sul mese precedente, +1,2% annuo. Il tasso di disoccupazione scende al 9,2%. Ma si tratta appunto di contratti a termine, che non hanno ancora recuperato l’occupazione pre pandemia. Partiamo proprio da qui, dal paragone pre e post pandemia. Perchè la crescita del Pil non si sta traducendo in lavoro, e se lo fa è lavoro precario, con tutto ciò che comporta in termini di diritti e salario.
Vale la pena ricordare di cosa parliamo quando diciamo i contratti a tempo determinato: 1 su 10 dura 1 giorno, 1 su 5 dura meno di una settimana, la metà meno di 2 mesi, meno di 1 su 100 dura più di un anno. I lavoratori a tempo sono aumentati rispetto al febbraio 2020 di circa 100mila. Più o meno quanti se ne sono persi tra quelli a tempo indeterminato. Il boom dei contratti a tempo c’è stato in particolare dalla primavera, dopo lo smantellamento del decreto dignità che di fatto ha tolto i paletti sui contratti a tempo. E così si è arrivato ad agosto e settembre, quando mentre i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti dello 0,1%, quelli a tempo sono aumentati del 3,3%. Sull’anno il paragone è ancora più impietoso: i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti dello 0,5%, quelli a termine del 13,2. In drastico calo il lavoro autonomo. E così torniamo al punto di partenza: nel complesso, rispetto ai livelli pre-pandemia, a febbraio 2020, il numero di occupati resta inferiore di oltre 300mila. Fatturato, ordinativi, produzione,fiducia delle imprese sono finiti nel segno più. Ma tutto questo non si è tramutato in lavoro.
Confindustria fa il suo lavoro e il presidente Bonomi, non saturo dei 10 miliardi alle imprese contenuti nella manovra, vuole ancora di più e apre l’assalto agli 8 miliardi di tagli alle tasse che il Parlamento dovrà decidere come modulare. Bonomi vuole tre cose: l’ennesimo taglio contributivo – poi ci si chiede perché i giovani precari non vedranno una pensione – e un taglio sui versamenti per gli ammortizzatori sociali, cui la manovra ha già destinato un terzo di quanto previsto per le imprese. Infine un’ulteriore taglio dell’Irap, una delle ipotesi sul tavolo insieme al taglio di almeno due punti nella fascia tra 28 e 55mila euro. Le simulazioni indicano un risparmio tra i 340 euro nella parte più bassa dello scaglione, e quasi mille per chi guadagna 75 mila euro. Ma così tra nuovi tagli per le imprese e per il ceto medio alto, di fatto non resterebbe nulla – di nuovo – per chi sta sotto, considerato che nei paletti del governo è prevista anche la revisione delle detrazioni. Riequilibrare queste disparità è compito che spetterebbe alla politica. Nella manovra, che in settimana arriva al senato, non è successo. E anche la delega fiscale, alla camera settimana prossima, non promette nulla di buono per i redditi più bassi.
Come sta andando la campagna vaccinale
(di Diana Santini)
Veniamo all’epidemia in Italia. I positivi delle ultime 24 ore sono 5188. Tanti, benché emersi da un campione molto ampio: 700mila tamponi, un record in Italia, con tasso di positività allo 0,7%. I decessi sono stati 63, non tutti relativi alle ultime 24 ore per un accumulo dovuto ai giorni di festa. Si assiste comunque in queste ultime settimane a una crescita dei casi. La pressione sugli ospedali è anch’essa in crescita, anche se, grazie alle vaccinazioni, non segue con le stesse proporzioni delle prime ondate l’andamento dei contagi. La campagna vaccinale però rallenta. Il primo novembre è stato toccato il record negativo di 5500 prime dosi. Ieri sono state circa 15mila: a questo ritmo per raggiungere l’obiettivo del 90% di copertura dei vaccinabili servirebbero due mesi e mezzo. Per velocizzare il ritmo, il governo sta valutando se introdurre un obbligo vaccinale per categorie. Oggi intanto l’Aifa ha dato il via libera alla somministrazione delle terze dosi ai vaccinati con il monodose Johnson: riceveranno il booster con il preparato Pfizer, a una distanza di sei mesi dalla prima e unica inoculazione. A oggi sono state somministrate in Italia circa un milione e seicentomila terze dosi: per ora si tratta di anziani, fragili e sanitari, ma oggi il sottosegretario alla salute Costa ha ipotizzato un’estensione entro fine anno a tutti gli over 50 e al personale scolastico. La terza dose serve a ri-stimolare la produzione di anticorpi, visto che questi tendono a diminuire nel tempo. Ma quanto diminuiscono, in quanto tempo e sulla base di quali evidenze si è stabilito l’intervallo dei sei mesi dal completamento del primo ciclo? Francesco Broccolo, virologo dell’università Bicocca di Milano
Una giunta “equilibrista” per il Campidoglio
(di Maria D’Amico)
Una giunta a trazione Pd: sei donne e sei uomini con la vicesindaca Silvia Scozzese che sarà anche assessora al bilancio. Come detto la giunta Gualtieri, presentata ufficialmente questo pomeriggio in Campidoglio, rispetta gli equilibri di genere ma anche e soprattutto quelli politici. Tre assessori di area PD, a Sabrina Alfonsi i rifiuti, a Maurizio Veloccia l’Urbanistica e ad Eugenio Patane i trasporti. Due assessori alla lista civica per il turismo e le attività produttive, un senatore vicino ad Articolo 1 – Miguel Gotor docente di storia che sarà responsabile della cultura e i tre assessorati a vocazione sociale a Sinistra civica per la partecipazione, Roma Futura per scuola e lavoro e a Demos il sociale e salute. In più Tobia Zevi assessore al patrimonio e una giovane ingegnera del MIT ai lavori pubblici. Una giunta in equilibrio, già bocciata dal terzo sfidante Carlo Calenda eletto in consiglio comunale ma in procinto di tornare in Europa, dove il sindaco ha tenuto per se nove deleghe, alcune delle quali molto pesanti come quella per il PNRR, il personale il clima e le partecipate. L’ obiettivo della giunta – ha detto Gualtieri – presentando – è quella di costruire una capitale che funzioni meglio, la città della transizione ecologica, della sostenibilità ambientale dell’inclusione. Una sfida molto impegnativa già sostanziata da scelte concrete come l’intervento straordinario per i rifiuti varato dal Campidoglio 2 giorni fa, che dovrebbe permettere ai romani di tornare entro Natale a camminare per la città senza slalom tra i sacchetti di rifiuti abbandonati.
Sui 130mila miliardi per la decarbonizzazione qualcosa non quadra
Alla Cop26 di Glasgow è il giorno del gran raduno della finanza e della promessa di 130mila miliardi di dollari per la decarbonizzazione e la transizione ecologica. Fondi pubblici in primis per attivare quelli privati, ma non tutto quadra tra gli annunci e le prospettive del mercato finanziario. L’analisi di Andrea Di Stefano
Perché la cancelliera è molto preoccupata
In Germania il governo ha lanciato l’allarme per l’esplosione della quarta ondata della pandemia, quella “dei non vaccinati”: il tasso di incidenza del virus per ogni centomila abitanti nell’ultima settimana è salito oltre quota 150 e i decessi sono in netta risalita, 194 nelle ultime 24 ore. Il ministro della Salute, Jens Spahn ha fatto sapere che il governo lavora a forti limitazioni che dovrebbero riguardare solo i non vaccinati tenere fuori i vaccinati dalle restrizioni. “La cancelliera è molto preoccupata”, ha detto il portavoce di Angela Merkel aggiungendo che “l’esecutivo è favorevole a un rafforzamento delle regole” evocando forti limitazioni ma solo per i non vaccinati. Il punto sul contagio nel Nord Europa e a Est dell’Europa dove è maggiore l’allarme da due settimane nell’analisi del matematico del Cnr Giovanni Sebastiani
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
🔴 #Covid19 – La situazione in Italia al 3 novembre: https://t.co/9bTOsOiTgh pic.twitter.com/F47iFbM7is
— Ministero della Salute (@MinisteroSalute) November 3, 2021
🔴 A fronte di 143.223 tamponi effettuati, sono 682 i nuovi positivi (0,4%).
📉 Consulta online la piattaforma con i dati quotidianamente aggiornati sull'andamento dell'epidemia di Coronavirus in Regione Lombardia.
➡️ https://t.co/eR0PI6N6JG pic.twitter.com/on9hN8F90S— Regione Lombardia (@RegLombardia) November 3, 2021
Foto | Glasgow, Cop26