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L’escalation annunciata da Putin fa irruzione all’ONU, il richiamo di 300mila riservisti in Russia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 21 settembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’escalation annunciata da Putin e la minaccia nucleare oggi hanno fatto irruzione all’assemblea generale dell’ONU, mentre in Russia è iniziato il richiamo dei 300mila riservisti da inviare nel nord-est dell’Ucraina per evitare nuove avanzate di Kiev. La Cina, invece, lancia un appello per il cessate il fuoco. In Italia gli annunci arrivati oggi da Putin sono entrati nel dibattito politico a quattro giorni dalle elezioni, ma senza grandi reazioni dai capi dei partiti. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il discorso di Biden dopo l’escalation annunciata da Putin

L’escalation annunciata da Putin e la minaccia nucleare oggi hanno fatto irruzione all’assemblea generale dell’ONU. Tra i diplomatici di tutto il mondo riuniti al Palazzo di vetro si parla ormai del conflitto atomico come di un’ipotesi realistica. Mentre in Russia il timore di essere mandati al fronte sta spingendo centinaia di giovani a fuggire dal paese.
Oggi è iniziato il richiamo dei 300mila riservisti da inviare nel nord-est dell’Ucraina per evitare nuove avanzate di Kiev e consolidare le conquiste degli ultimi sette mesi. E intanto il Cremlino prepara i referendum per annettere le province ucraine occupate: saranno ammessi solo osservatori approvati da Mosca e il quesito sarà scritto solo in russo. Tra le reazioni più attese al discorso di Putin quella degli Stati Uniti. Nel pomeriggio l’intervento del presidente Biden all’assemblea delle Nazioni Unite. In diretta Roberto Festa:

Basteranno i 300mila riservisti russi a fermare l’avanzata di Kiev?

Dunque questa la prima reazione americana all’escalation annunciata dal Cremlino. Come dicevamo i 300mila riservisti russi saranno mandati sulla linea del fronte per tentare di arginare la controffensiva ucraina. Ma basteranno a fermare l’avanzata di Kiev? E quanto tempo impiegherà Mosca ad addestrarli e inviarli sul campo? Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa dell’Istituto Affari Internazionali:

Centinaia di giovani in fuga dalla Russia

L’annuncio di Putin di impiegare altri uomini nel conflitto in Ucraina sta in queste ore generando proteste in Russia. Secondo Ovd-Info, una ong che registra le attività dell’opposizione, una settantina di persone sono state fermate in manifestazioni che si sono svolte in diverse città del Paese. Non solo proteste, ma anche migliaia di giovani che stanno tentando di fuggire dalla Russia nel timore di essere arruolati. Giovanni Savino, docente di storia contemporanea esperto di Russia:

La Cina lancia un appello per il cessate il fuoco in Ucraina

E oggi è intervenuta anche la Cina sull’escalation in corso tra Russia e Occidente. Pechino ha lanciato un appello alle parti per un cessate il fuoco in Ucraina. Gabriele Battaglia:


 

Le reazioni dei capi politici italiani agli annunci di Putin

In Italia gli annunci arrivati oggi da Putin sono entrati nel dibattito politico a quattro giorni dalle elezioni, ma senza grandi reazioni dai capi dei partiti. Da Roma, Anna Bredice:

 

Tre morti sul lavoro in 24 ore in provincia di Como

Sono un agricoltore di 72 anni e due operai di circa 30 anni le persone morte sul lavoro oggi in Italia, tutte nella provincia di Como. A Sormano un agricoltore è stato travolto dal trattore che stava guidando e che si è ribaltato. A Moltrasio due operai sono rimasti soffocati nella notte dal monossido sprigionato dal fuoco che avevano acceso per riscaldarsi nella baracca in cui dormivano, dentro il cantiere. Luca Vaccaro è il segretario generale della Fillea-Cgil di Como:

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1572610371705257991

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    Dopo 18 ore di fermo, Ayoub è libero. A Milano il presidio solidale

    Si è concluso questa mattina il presidio organizzato davanti all’ufficio immigrazione di via Montebello a Milano per chiedere la liberazione di Ayoub. Il ventunenne di origini tunisine è stato liberato dopo quasi 18 ore di fermo. Ieri pomeriggio si trovava davanti a un bar sotto casa insieme a un amico, quando è arrivata una volante della polizia che ha iniziato a controllare i documenti dei presenti. Gli agenti gli hanno tolto il telefono e l’hanno portato in questura perché il suo permesso di soggiorno non era in regola. Ayoub, che partecipa alle attività del centro sociale Lambretta ed è seguito dalla comunità Kayros di Don Claudio Burgio, ha passato la notte in questura in attesa di un’udienza per decidere della sua espulsione dal territorio italiano. Dopo aver fatto domanda d’asilo, questa mattina Ayoub è stato liberato. Il 22 aprile dovrà presentarsi nuovamente all’ufficio di immigrazione con il suo avvocato. Secondo il centro sociale Lambretta, che ha organizzato il presidio, “quello che è accaduto non è un’eccezione: è la normalità per oltre un milione di persone senza documenti in Italia. Un sistema che criminalizza la migrazione, sospende lo stato di diritto e produce esclusione sociale”. Dopo il rilascio di Ayoub, le persone in presidio, una cinquantina, l’hanno accolto con un coro: “Tutti liberi, tutte libere”. Tra gli applausi, i ragazzi e le ragazze che lo aspettavano si sono stretti attorno a lui in un abbraccio collettivo. Chiara Manetti ha intervistato Ayoub dopo il suo rilascio.

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    1) L’incubo di Gaza visto con gli occhi di una 23enne. In esteri la testimonianza da Deir el Balah: “Mi manca ballare e ridere con le amiche”. (Aya Ashour) 2) Washington potrebbe abbandonare gli sforzi per la pace in Ucraina. Marco Rubio da Parigi lancia un avvertimento che lascia più domande che risposte. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti. Harvard dice no a Trump, lui congela i fondi. Lo scontro del presidente con le università americane è sempre più pericoloso. (Roberto Festa) 4) Un posto sicuro per la scienza. L’università di Marsiglia offre asilo accademico ai ricercatori in fuga dagli Stati Uniti. Quasi 300 fanno domanda in un mese. (Francesco Giorgini) 5) Messico, mentre il governo nega la responsabilità dello stato nelle sparizioni forzate, nel week end le famiglie dei desaparecidos si preparano alle giornate nazionali di ricerca delle persone scomparse. (Andrea Cegna) 6) Mondialità. La vittoria schiacciante di Daniel Noboa e la sconfitta del “Correismo” in Ecuador conferma i cambiamenti politici in corso in America Latina. (Alfredo Somoza)

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