Il racconto della giornata di mercoledì 20 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Zelensky ha parlato all’Assemblea generale Onu. Saranno delle caserme i nuovi centri di rimpatrio per i migranti. Un altro femminicidio, in Campania. Dopo Visibilia, anche per Ki Group si avvicina il falllimento.
Migranti: saranno caserme i nuovi centri di rimpatrio
(di Mattia Guastafierro)
Alcuni osservatori ci hanno visto un elemento politico nella scelta di Meloni. Affidare la realizzazione dei nuovi Cpr al ministero della Difesa significa mostrare i muscoli sui migranti e, allo stesso tempo, sottrarre il compito a un ministero leghista che potrebbe cavalcarne l’onda. Nel concreto, la spiegazione sta nella capacità logistica del genio militare, già sperimentata durante la pandemia, e nel fatto che è la Difesa a disporre di un grande numero di strutture idonee allo scopo.
I nuovi Cpr saranno infatti con tutta probabilità ex caserme, perlopiù dismesse, disseminate sul territorio. L’intenzione, per seguire l’annuncio di un centro in ogni regione, è realizzarne altri 12, oltre ai 9 già attivi in Italia.
Per farlo – si legge nel decreto Sud – il governo ha assegnato un fondo di 20 milioni di euro al ministero della Difesa. Lo stanziamento vale per il 2023, l’obiettivo è avere in mano la lista dei nuovi centri entro due mesi.
Restano, tuttavia, due incognite. La prima riguarda l’allestimento delle caserme, strutture pensate per un tipo di attività che niente ha a che fare con la gestione di persone con specificità etniche, linguistiche e psicologiche. L’altra riguarda i luoghi dove sorgeranno i Cpr. Il governo ha detto che saranno individuate aree a bassa densità abitativa, recintate e sorvegliate da polizia e carabinieri. Una scelta delicata che inevitabilmente solleverà le contestazioni dei territori, come già ha iniziato a fare anche tra sindaci e governatori di destra.
Non solo i Cpr. Nel decreto Sud, il governo ha affidato al ministero della Difesa il compito di realizzare anche strutture di prima accoglienza per i migranti che non devono essere espulsi. Lo denuncia l’Asgi, l’associazione studi giuridici sull’immigrazione, secondo cui lo scopo è quello di “realizzare una segregazione”.
Nazzarena Zorzella è un avvocata dell’Asgi.
Femminicidio a Battipaglia
Femminicidio in Campania. Nel pomeriggio, nella località Lago di Battipaglia in provincia di Salerno, un idraulico trentottenne ha ucciso la moglie coetanea a coltellate dopo una lite in casa. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo ha allontanato i due figli piccoli dalla casa, ha compiuto il femminicidio colpendola alla gola e ha poi chiamato i carabinieri. Ora è in stato di fermo e i bambini sono stati affidati ai nonni.
Santanchè, un nuovo crac
(di Alessandro Principe)
Daniela Santanché in senato aveva assicurato: la situazione è sotto controllo. E invece, dopo Visibilia, anche per Ki Group si avvicina il falllimento. Si tratta della società dell’alimentare biologico amministrata negli anni scorsi dalla ministra e dall’ex compagno Canio Mazzaro. Il tentativo era di salvarla società tramite delle operazioni interne al gruppo Bio-Era, di cui fa parte e di cui la ministra è stata fino a due anni fa presidente del consiglio di amministrazione. Ma anche i conti di quest’ultima sono in rosso e, per i giudici, non può indebitarsi ulteriormente per salvare la controllata. Anzi. Visto il dissesto finanziario la procura chiede il fallimento di Ki Group ma anche di altre due società del gruppo e della stessa Bioera, la holding. La ministra Santanché in Parlamento non solo aveva rassicurato sulla situazione finanziaria di Ki Group e Bioera, assicurando che lavoratori sarebbero stati pagati, ma aveva negato di aver avuto un ruolo diretto nell’amministrazione della società. Circostanza poi smentita da numerosi dipendenti ed ex dipendenti. Molti di loro devono ancora avere stipendi arretrati e liquidazioni che, con il fallimento, andranno a carico dell’Inps, quindi dello Stato. L’avvocato dei dipendenti Davide Carbone: “Ci si domanda cosa abbia fatto la ministra Santanchè in questi mesi, dopo le promesse fatte in Senato”. Non solo. Se effettivamente verrà dichiarato il fallimento, amministratori attuali ed ex, quindi anche la stessa ministra, rischiano le accuse di bancarotta e false comunicazioni sociali sul fronte penale. La sua presenza al governo sarebbe sempre più imbarazzante. Le opposizioni, che a luglio avevano votato insieme una mozione di sfiducia tornano a chiedere le dimissioni.
Ucraina: Zelensky all’Assemblea generale Onu
(di Emanuele Valenti)
In consiglio di sicuezza è andata in scena, con tutta la sua chiarezza, la profonda spaccatura tra Russia e Occidente.
In apertura di seduta le parole del segretario generale ONU, Guterres, che ha sottolineato quanto l’invasione russa abbia reso il mondo molto più instabile.
Zelensky ha detto che la Russia non dovrebbe più avere il veto e che gli attori della comunità internazionale stanno perdendo fiducia nelle Nazioni Unite. Perché manca un meccanismo che blocchi le aggressioni, come quella della Russia contro l’Ucraina.
Lavrov, che è arrivato nella sala del Consiglio dopo il discorso di Zelensky – che a sua volta non ha assistito all’intervento del ministro degli esteri russo – ha invece rimarcato la contrapposisione con Europa e Stati Uniti. Ha criticato per esempio Francia e Germania, che non avrebbero garantito i famosi accordi di Minsk del 2015, con i quali, tra le altre cose, Kyiv si era impegnata a concedere autonomia al Donbas. E poi l’accusa ai governi occidentali di usare Carta ONU e norme internazionali in maniera selettiva, sulla base della loro agenda geopolitica.
Una profonda spaccatura che ormai conosciamo bene.
Domani Zelensky andrà alla Casa Bianca.