Il racconto della giornata di mercoledì 2 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. 75 anni fa l’Italia diventava una Repubblica. Altri 45 giorni di carcere senza processo in Egitto per Patrick Zaki. La scarcerazione di Giovanni Brusca ha riattivato Lega e Forza Italia che vorrebbero modificare la legge Falcone sui collaboratori di giustizia, il 41 bis e l’ergastolo ostativo. Jodie Foster riceverà la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes 2021. Infine, l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.
Mottarone. L’uso massiccio dei forchettoni ha portato alla rottura del cavo?
(di Luigi Ambrosio)
È un’ipotesi che era già emersa e che ora viene vagliata dai consulenti nominati dalla Procura di Verbania per capire perché il cavo di traino della funivia del Mottarone si sia rotto.
L’uso massiccio dei forchettoni che disattivavano il freno di emergenza potrebbe avere causato una tensione molto forte sulla fune di traino, e questa tensione potrebbe avere determinato la rottura all’altezza del carrello, dove si trova la cosiddetta “testa fusa”, ossia il punto in cui la fune viene saldata con la struttura della cabina.
La funivia del Mottarone, dicono le testimonianze, aveva avuto problemi nel tempo e anche nei giorni precedenti l’incidente che è costato la vita a 14 persone. Il cavo potrebbe non aver retto insomma alle continue sollecitazioni. Ma per accertarlo occorre che i periti riescano ad entrare nella cabina che si trova in una zona impervia e il cui recupero non è ancora avvenuto per le difficoltà tecniche dell’operazione. Una seconda ispezione è prevista lunedi prossimo.
Oggi intanto sono continuati gli interrogatori dei dipendenti della “Ferrovie del Mottarone”, titolare della concessione della funivia, da parte dei Carabinieri. Ed è spuntato un nuovo testimone. E’ un cittadino tedesco appassionato di montagna e di fotografia che con i suoi scatti realizzati nel corso degli anni avrebbe documentato la presenza dei cosiddetti forchettoni, i sistemi che disabilitano i freni, già nel 2014, nel 2016 e nel 2018.
La pratica che secondo l’ipotesi dei periti avrebbe determinato il logoramento e poi la rottura della fune, quindi, risalirebbe a tempi molto lontani, perfino prima, se questa testimonianza venisse confermata dalle indagini, di quando furono eseguiti i lavori di ristrutturazione che sono del 2016
75 anni fa l’Italia diventava una Repubblica
75 anni fa l’Italia diventava una Repubblica. Il referendum diede l’addio alla monarchia dei Savoia che si erano macchiati della complicità con il fascismo, dalle origini fino alle leggi razziali e poi la guerra con l’alleanza con la Germania nazista di Hitler. E infine la fuga da Roma, dopo il 25 luglio e dopo l’occupazione tedesca del Paese.
“Siamo grati a chi ha sacrificato la vita per l’Italia -ha detto Mattarella durante le celebrazioni all’Altare della Patria.
Oggi come da tradizione c’è stato il sorvolo di Roma da parte delle frecce tricolori ma, come l’anno scorso, causa covid non c’è stata la parata militare.
Non è mancata comunque la presenza dei cittadini, anche se a distanza. Migliaia di persone erano dietro le transenne in via del Corso, a poche decine di metri dall’Altare della Patria.
Lega e Forza Italia vogliono modificare la legge Falcone
La scarcerazione di Giovanni Brusca ha riattivato Lega e Forza Italia che vorrebbero modificare la legge Falcone sui collaboratori di giustizia, il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
La legge Falcone è stata uno strumento fondamentale nella lotta alla mafia. La sorella di Giovanni Falcone ha ricordato l’importanza di questa legge. Opinione condivisa anche da Gian Carlo Caselli, protagonista negli anni ’90 come procuratore a Palermo degli arresti di Bagarella, Spatuzza e proprio di Brusca
Patrick Zaki resta in carcere per altri 45 giorni
Altri 45 giorni di carcere senza processo in Egitto per Patrick Zaki. Una tortura che la dittatura di Al Sisi continua a infliggere al ricercatore che lavorava all’Università di Bologna. Una tortura che rischia di ucciderlo, dice Amnesty International. Mentre la politica, a cominciare da quella italiana, continua a non fare praticamente nulla nei confronti del regime del Cairo. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia:
Cannes 2021. Palma d’oro alla carriera a Jodie Foster
(di Barbara Sorrentini)
Aveva 13 anni quando fu premiato con la Palma d’Oro il primo film importante della sua carriera. Era il 1976 e Martin Scorsese incassava il premio più prestigioso con “Taxi Driver”, che accanto a Robert De Niro ed Harvey Keitel vantava la presenza di una giovanissima Jodie Foster. Prostituta e minorenne, in fuga dal suo sfruttatore sul taxi di Travis Bickle. A 58 anni compiuti, con un debutto in tv a sei anni, a dieci al cinema e quasi cinquanta film alle spalle, la Palma d’Oro alla Carriera, è un incentivo a continuare e a tornare al Festival di Cannes, luogo che spesso ha accolto la tenace Clarice di “Il silenzio degli Innocenti”. Oltre ai tanti film di successo e d’autore, Jodie Foster è molto seguita per le sue battaglie sui diritti civili. È stata una delle prime attrici gay a fare coming out a Hollywood a con molti suoi film ha denunciato le ingiustizie sui neri, sulle donne e sulle minoranze. E si è opposta fermamente alle politiche di Bush e di Trump. Ne è un esempio il suo ultimo film “The Mauritanian”, per cui ha vinto il Golden Globe come miglior attrice non protagonista. L’apertura di Cannes 2021, saltato lo scorso anno e rimandato in questo da maggio a luglio per la pandemia, aprirà il 6 luglio con la premiazione a Jodie Foster.
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
Da domani vaccino libero senza più priorità per categorie fragili ed età. Dai dodici anni in su si potrà prenotare la propria dose di vaccino anche se come sempre le regioni andranno in ordine sparso. Alcune partiranno coi sedicenni, altre manterranno ancora scaglioni in base all’età, in Lombardia da mezzanotte a campagna si aprirà a tutti, potranno prenotarsi anche i cittadini tra i 12 e i 29 anni.
Il fai da te delle regioni provoca ancora situazioni di confusione in alcune zone, oggi a Bologna c’è stata una maxi ressa per accaparrarsi il monodose di Johnson and Johnson. Andremo tra poco a Bologna.
Oggi i numeri sulla diffusione del COVID sono ancora in calo. Calano i ricoveri sia in terapia intensiva che negli altri reparti, i morti sono stati 62. Il tasso di positività è all’1,2.
La polemica del giorno è stata sul limite di 4 persone al tavolo nei ristoranti. È quanto prevede il CTS nelle sue indicazioni. La questione però è stata sollevata da Gelmini, Salvini e dai vice del ministro Speranza Sileri e Costa che chiedono al Governo di rivedere la norma. Il sottosegretario Costa chiede anche i liberi tutti nelle discoteche: “le discoteche vanno riaperte per poter andare a ballare e socializzare. Se si aprono le discoteche non bisogna tener conto di restrizioni sul distanziamento, il criterio dovrà essere quello di monitorare e tracciare chi entra“.
La questione delle quattro persone al tavolo verrà discussa domani in un incontro tecnico dove saranno discusse le indicazioni di dettaglio per le zone bianche.
“Sono decisioni politiche, ma da scienziato chiedo ancora prudenza” dice il virologo Fabrizio Pregliasco:
Dicevamo di Bologna, tremila persone in coda, soprattuto giovani, per avere il monodose di Johnson and Johnson. Ci si poteva presentare anche senza prenotazione.
(di Riccardo Tagliati)
“Scene inaccettabili”: le definisce così Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. C’era anche lei in fila questa mattina alla fiera di Bologna per l’open day vaccinale. Per la giornata l’Ausl felsinea aveva messo a disposizione 1200 dosi di vaccino Johnson&Johnson. Dalle 8 alle 19 chiunque poteva presentarsi, a patto che non avesse già un vaccino prenotato. Ma la gente, soprattutto giovani e giovanissimi che non vedono l’ora di tornare ad una qualche normalità, era in coda dalla sera prima: alcune decine hanno addirittura violato il coprifuoco e dormito per terra davanti alla Fiera. Fin dalle prime luci dell’alba è parso evidente che ci sarebbero stati dei problemi: in troppi avevano risposto all’appello circolato nei gruppi di WhatsApp e alle 6,30 erano già 900 le persone in fila: un lungo serpentone di un km e mezzo si snodava nel quartiere fieristico in attesa dell’ambito dose. Alle 8 aprono le porte del padiglione: la gente si accalca, urla, spintoni e insulti. I pochi volontari non riescono a gestire la ressa. Arrivano i carabinieri. Alle 11 la protezione civile conta i presenti: 2400 possono restare, perché l’Ausl intanto ha raddoppiato le dosi, gli altri dovranno ritentare in futuro. A fine giornata saranno 3000 i vaccinati. Si scusano il sindaco Virginio Merola e l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini. Sui social parte l’ironia: “Non l’avrei mai detto ma per una volta Bologna impara da Roma”. Ma all’Ausl sono soddisfatti: il direttore Bordon dice: “Non ci aspettavamo questa adesione. Ne faremo altri. Ma cambieremo le regole“.