Il racconto della giornata di mercoledì 19 aprile 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il 25 aprile non è più il 25 aprile. Una data tra le tante, non la più importante. Domani in Parlamento ci sarà il voto sul mozione parlamentare che annacqua la Resistenza partigiana. La sostituzione etnica di Fratelli d’Italia imbarazza anche la destra. Persino la Lega prende le distanze. La segretaria del Pd Elly Schlein parla per la prima volta in conferenza stampa al Nazareno. Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame. Il detenuto in lotta contro il 41 bis lo ha annunciato all’indomani di un’importante sentenza della Corte Costituzionale, arrivata a sei mesi dall’inizio della protesta. Vandalizzato il murales dei Simpson deportati ad Auschwitz di Palombo. L’azione antisemita nel giorno dello Yom HaShoah, la giornata del ricordo della Shoah.
La mozione sul 25 Aprile che la maggioranza presenterà domani in Parlamento
(di Luigi Ambrosio)
Come fai, se sei il governo di destra, la destra erede del Movimento Sociale erede del regime fascista, a celebrare il 25 Aprile, festa della Liberazione dal nazismo e dal fascismo, senza rinnegare te stesso?
Basta disinnescare il 25 Aprile. Basta negare la centralità della lotta al nazifascismo diluendola in una lista di date da ricordare che tiene dentro un po’ tutto. Dalle foibe alla proclamazione del Regno d’Italia, dal giorno della Memoria al primo maggio al 18 aprile del 1948 quando la Dc vinse le prime elezioni contro comunisti e socialisti, solo per fare degli esempi.
Basta affermare che la memoria deve essere coltivata a prescindere da ogni ideologia.
Basta mettere sullo stesso piano l’ultimo discorso di Mattarella in difesa della Costituzione e gli interventi in Senato per ricordare il rogo di Primavalle.
Basta sostenere che la commemorazione delle ricorrenze, ciascuno della propria verrebbe da dire, non deve essere siano occasione per attaccare gli avversari. Tradotto, nessuno si sogni di pensare che chi non si riconosce nella Resistenza al nazifascismo abbia meno legittimità democratica degli altri.
Tutto questo è contenuto nella mozione sul 25 Aprile che la maggioranza presenterà domani in Parlamento. Una mozione dove il 25 Aprile è solo una data tra le tante. Non la principale. Non la più importante. Come le altre. Non è nemmeno il caso di stilare delle classifiche. Quanto è significativo il 9 novembre, data della caduta del muro di Berlino? Quando il 17 marzo, proclamazione del Regno d’Italia? E il 2 giugno, festa della Repubblica? Il punto è che in questo modo non si riconosce alla Liberazione dal nazifascismo il significato fondante della Repubblica e della Costituzione.
Cancellare il 25 Aprile sarebbe stato impossibile. Togliergli la sua peculiarità sì, con la mozione che si presenterà domani.
Ecco il testo della proposta di mozione del centrodestra sul 25 aprile
La Lega rilancia con la proposta di sgravi fiscali per le famiglie con figli
(di Michele Migone)
Il leghista Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, ha definito “molto brutte” le parole del ministro Lollobrigida sulla sostituzione etnica. Una vera presa di distanza? Certo che no. Perchè poi Centinaio ha aggiunto che non considera sbagliato il ragionamento dell’esponente di Fratelli d’Italia sulla necessità di aiutare le coppie italiane a fare più figli. La sua uscita punta solo a mettere in difficoltà Giorgia Meloni e a rilanciare la proposta del ministro Giorgetti di sgravi fiscali per le famiglie che hanno più di due figli. In pratica, Salvini cerca di rubare alla Meloni due bandiere: l’immigrazione (con il decreto Cutro) e la natalità (con il taglio delle tasse). E’ solo tattica politica. Niente di più. Sui contenuti, Lega e Fratelli d’Italia vanno d’amore e d’accordo. La prova risiede nel fatto che Centinaio non ha mai definito brutte le parole che Matteo Salvini usò nel 2015 dopo uno sbarco di migranti: “Continua il tentativo di sostituzione etnica” – scrisse il segretario della Lega su di un tweet. Fu solo il primo di una serie di dichiarazioni simili. Nel giugno del 2017, Salvini scrisse: “Gli immigrati che sbarcano servono a sostituire gli italiani che non nascono”. Durante una trasmissione di Radio Padania, condotta dall’attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio Alessandro Morelli, Salvini ripetè il concetto. Se lui è stato il primo politico ad usare l’espressione, Giorgia Meloni l’ha seguita poco dopo. Anche lei lanciò dei tweet usando le stesse parole fino ad arrivare nel 2018 ad accusare il m5s di aver fatto scrivere il programma elettorale sull’immigrazione dagli emissari del finanziere Soros, per l’estrema destra mondiale, l’architetto del piano di sostituzione etnica. Andati al governo, ora, Lega e Fratelli d’Italia non rinnegano nulla. Anzi. Tra di loro c’è competizione elettorale, non divergenze sulle teorie politiche in cui credono.
La prima conferenza stampa da segreataria del Pd di Elly Schlein
(di Anna Bredice)
Mostrarsi disponibile a portare a termine le riforme del Pnrr, “perché è una sfida che riguarda tutto il Paese e non solo il governo”, dice e contemporaneamente rimanere però sulle barricate per difendere La Costituzione, i valori dell’antifascismo e i diritti dei migranti. Elly Schlein ad un mese dall’elezione a segretaria del Pd, inizia a declinare il suo modo di fare politica come principale leader di opposizione. Sul Pnrr apre ad un confronto, ma non vuole abbandonare ciò che è fuori dai Palazzi: sarà a Milano il 25 aprile, venerdì a Riano, il luogo dove fu rinvenuto il corpo di Matteotti, per la prima riunione della segreteria e continuerà anche a partecipare alle manifestazioni contro il decreto Cutro, con il quale il governo, dice, “cerca di portare l’Ungheria in Italia”. Sa che le decine di giornalisti che la attendono in quella sala dove per la prima volta parla da segretaria vogliono da lei risposte che ancora non aveva dato, sule quali si era mostrata finora evasiva. Sul termovalorizzatore di Roma, l’ordine del giorno con cui i Cinque stelle e la sinistra volevano metterla in difficoltà, dice che il Pd voterà no alla richiesta di eliminare il progetto, ma evita nello stesso tempo di dare un suo parere sull’impianto ora, promette un confronto ma dice anche che il progetto le è arrivato in eredità. Sulla guerra continuerà a sostenere la necessità di difendere l’Ucraina, ma non condivide l’impegno di raggiungere il 2 per cento del pil per le spese militari. Sulla gestazione per altri prende una posizione personale, perché è a favore ma nel progetto di legge presentato dal partito questo obiettivo non c’è, esiste invece una battaglia per i matrimoni egualitari e per i diritti dei bambini di coppie omogenitoriali. Risposte precise e lunghe per le tante domande fatte, come fosse attesa al varco della guida di un partito che potrebbe cambiarla. Su questo difende le scelte fatte, dei nomi in segretaria lontane dalle strette logiche correntizie, e del resto le persone scelte da lei, in segreteria e in Parlamento erano là ad ascoltarla nel primo confronto con la stampa.
E’ in corso il voto sugli emendamenti al decreto Cutro
Al Senato è in corso il voto sugli emendamenti al decreto Cutro. Poco fa c’è stata una sospensione dei lavori su richiesta del Governo mentre iniziava l’esame degli emendamenti all’articolo 7, riguardanti la protezione speciale. La maggioranza punta ad approvare la stretta sui migranti entro domani mattina, per poi porre la fiducia alla Camera e convertire il decreto in legge entro il 9 maggio. Intanto non si hanno più notizie, da diverse ore ormai, di un gommone in difficoltà a largo della Libia con a bordo 100 persone. L’allarme è stato lanciato questa mattina dalla Ong Alarm Phone che ha ricevuto una richiesta d’aiuto. Ascoltiamo Valeria Colombo, di Allarm Phone
Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame
(di Andrea Monti)
Il caso Cospito si chiude – almeno per ora – con un modulo prestampato a disposizione dei detenuti, con cui ha comunicato la fine dello sciopero al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, alla dirigenza del carcere di Opera e al tribunale di sorveglianza di Milano. Lo ha fatto senza indicare una motivazione, ma a spiegarla è stato il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini. “La lotta di Cospito ha raggiunto i suoi obiettivi – ha scritto in un comunicato. – Il 41 bis è sempre meno tollerato dall’opinione pubblica e milioni di persone hanno compreso la sua incompatibilità coi principi di umanità della pena” scrive il legale, facendo anche capire che il detenuto anarchico vuole aspettare la risposta della corte europea dei diritti umani a un ricorso presentato alcune settimane fa. “I tempi di attesa di quel verdetto non sono compatibili con lo sciopero della fame” dice l’avvocato, aggiungendo che Cospito (al momento ricoverato in ospedale) ha perso 50 chili e ha compromesso in modo irrimediabile la sua “funzione deambulatoria”, quindi la capacità di camminare. Ieri la corte costituzionale aveva stabilito che i giudici d’appello di Torino devono valutare la possibilità di riconoscergli le attenuanti generiche, cosa che permetterebbe di evitare l’ergastolo, ma non il 41 bis. Il processo riguarda un attentato del 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano, con due ordigni che esplosero senza causare morti né feriti. Cospito sta scontando condanne per questa vicenda e per il ferimento di un dirigente di Ansaldo Nucleare, avvenuto nel 2012.
Il punto sulla guerra in Ucraina
(di Emanuele Valenti)
Questa sera i vertici militari ucraini hanno fatto sapere di aver colpito duramente le postazioni russe a Bakhmut. Sarebbero stati colpiti uomini, mezzi e depositi di armi.
Non ci sono altre conferme. Le dichiarazioni di Kyiv confermano l’obiettivo degli ucraini nel Donbas in attesa della famosa contro-offensiva, infliggere il più alto numero di perdite alle truppe di Mosca.
Oggi il governo ucraino ha anche annunciato l’arrivo dei primi sistemi di difesa con missili patriot. “Adesso i nostri cieli sono molto più sicuri”, ha detto il ministro della difesa Reznikov. Secondo i media tedeschi starebbero arrivando in Ucraina anche altri sistemi di difesa. Ma su questo non ci sono conferme ufficiali. Venerdì i paesi che stanno dando supporto militare a Kyiv si riuniranno in Germania.
La pressione degli Stati Uniti sui suoi alleati potrebbe portare a dei ripensamenti da parte dei paesi che finora non hanno voluto mandare armi in Ucraina, è il caso della Corea del Sud. Il capo del Pentagono, Austin, ha invece auspicato l’ingresso della Svezia nella Nato nel giro di pochi mesi. Il governo di Stoccolma vorrebbe entrare nell’Alleanza Atlantica prima del prossimo vertice di luglio a Vilnius.